Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni. Massimo d' Azeglio

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Название Niccolò de' Lapi; ovvero, i Palleschi e i Piagnoni
Автор произведения Massimo d' Azeglio
Жанр Языкознание
Серия
Издательство Языкознание
Год выпуска 0
isbn 4064066070090



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e per istrada risolse, poichè gli s’offeriva l’occasione, di voler a ogni modo uscire di quel travaglio.

      Trovò il suo superiore allo scrittojo: aveva gli occhiali sul naso, e stava leggendo un S. Agostino in foglio. Fra Benedetto alzò il naso all’aria per porre sull’istessa linea le sue pupille, le lenti degli occhiali ed il viso del laico; lo guardò un momento, come se la sua fisonomia dovesse servirgli a regolar la dose nella predica che stava per fargli.

      La faccia di Fra Giorgio era compunta e modesta, ma sul suo viso la modestia e la compunzione in quel momento mettevan paura.

      Pure il buon vecchio facendosi animo, e vincendo la ripugnanza che provava ad entrar in materia così strettamente con un tal uomo, si tolse gli occhiali, li depose sul libro, e disse:

      —Fra Giorgio, da un pezzo in qua mi vo avvedendo di certe cose che poco mi piacciono. Forse avrei dovuto farvi motto prima d’ora: ma dubitando di non mi apporre quando pensavo male del fatto vostro, ed anco aspettando a ogni modo che voi vi dovessi mutare, sono stato cheto. Ma ora egli è pur forza ch’io faccia il debito. Che novità son queste figlio benedetto? Io non vi trovo più sollecito com’una volta all’ufficio vostro. Una volta voi eri sempre in chiesa, e non v’era modo a spiccarvi dalle predelle. Una volta voi ascoltavi le riprensioni con faccia serena e tutto volenteroso di far bene. Ora vi veggo sempre scuro in viso, se vi si parla, e’ pare che l’abbiate per male; i frati non hanno altro che dire «Fra Giorgio è tutt’un altro.... non ci si può più combattere.» Ricordatevi, figliuol mio, la miglior parte della vita l’avete data al demonio, il Signore potea lasciarvi nella via dell’inferno, v’ha usata misericordia, non ripigliate ciò che gli avete donato, ora che avete consacrato a lui l’altra parte, gli anni che vi rimangon di vita; non tornate addietro, figliuolo.... Sta mattina poi in tempo di messa!..... vi par egli? un disordine, uno scandalo a quel modo?

      E’ mi duole d’avervi a riprendere d’un fatto nel quale mi ci trovo di mezzo io.... non vorrei (già noi siamo tutti miserabili a un modo!)... c’entrasse punto di ruggine con voi, perchè avete riso di me.... del mio sgomento. Ho errato anch’io figliuolo, lo confesso, se fossi stato col pensiero in Dio, com’era dovere, non ne sarei stato distolto da così poca cosa! Dunque che ci resta a fare? Umiliarci tutti a due, riconoscere che siamo fragili, che senza la grazia possiamo cadere ad ogni passo, e perciò non mancare di far quanto è in noi colle orazioni e colle penitenze per ottenerla.—

      Fra Giorgio che una riprensione acerba avrebbe forse irritato, si sentì commovere dalla mansuetudine, e dall’umiltà candida del suo superiore.

      —Voi siete un Santo, gli disse, ed ho avuto mille torti... ma....—

      —No figliuolo, non sono santo, son peccatore più di voi, e pur troppo lo so io come sto! Ma questo ora non ci ha che fare. Ho caro vedere che conosciate il vostro errore; tanto volevo. I mal abiti son come la gramigna, la sradichi da una parte, rigermoglia dall’altra: vi compatisco,... aver per tanti anni vissuto ne’ campi tra soldati, in mezzo ad uomini sfrenati, si fa l’uso a quel vivere sciolto, pieno di fortune diverse, se poi l’uomo si vuole assestare... è dura fatica... vi compatisco. Ma (seguiva sorridendo affinchè un’ombra di scherzo addolcisse ancor più la riprensione) anche qui si tratta di guerreggiare, e si vuol distruggere i nemici vecchi; in questa guerra tocca a tutti ad armarsi, ed a noi più degli altri, s’ha a star sempre all’erta, a combatter sempre... violenti rapiunt illud.—

      Prima di riferire la risposta di Fra Giorgio preghiamo il lettore a pensare se gli accade mai nel trattare con alcuno a quattr’occhi di cosa che molto gli prema, udir verbigrazia una parola che assorbe interamente la sua attenzione: l’altro va innanzi col discorso, ed egli ruminando su quella parola, non l’ode: ritorna poi in se, vuol riprendere il filo del ragionamento, ma non avendo ascoltato tutto, nascon equivoci e per intendersi bisogna ricominciar da capo? Se questa situazione non riesce nuova al nostro lettore sarà forse peggio per i suoi affari, ma è meglio senza dubbio per l’intelligenza di quest’istoria, poichè a Fra Giorgio accadde di trovarsi appunto in questo caso.

      Avendo ritratto dalle prime parole del suo superiore che era in bonis più che non s’aspettava, invece d’ascoltarlo con attenzione sino al fine, si pose a studiare in qual modo avesse a dire per fargli conoscere che non ne voleva saper altro di far il frate; onde tutta la predica di Fra Benedetto se giunse all’orecchio del laico non penetrò certo più innanzi; soltanto a quest’ultime frasi «anche qui si tratta di guerreggiare... in questa guerra tocca a tutti ad armarsi... ecc. ecc.» si riscosse, ed il suo cervello balzano, che difficilmente poteva capir più d’un’idea per volta, la interpretò nel senso che più faceva per lui.

      Si sentì consolar tutto, ed in cuore disse: «Avrà capito anche lui che se non ci ajutiamo tutti contro quest’Imperiali, e se i frati essi pure non danno una mano, la vuol finir male... Tutto il male non vien per nuocer! La nespola di stamattina l’ha persuaso, che l’affare si mette al serio.»

      Questi pensieri però che hanno voluto da noi più d’una pagina di spiegazione, passarono come un baleno per la mente di Fra Giorgio, il quale tenendo superata ogni difficoltà, disse coll’effusione di chi vede aprirsi inaspettatamente una porta ai proprj desiderj:

      Fra Benedetto, io non ho altro desiderio al mondo... e se io stavo tanto di mala voglia da un pezzo in qua, sappiatelo, e’ non è stato altro che per questo: ch’io mi tengo coll’ajuto di Dio pur anco buono da qual cosa, e mi pareva portarmi troppo rimessamente in questa guerra (al contrario dell’altra ove mi son travagliato per tanti anni, e pur troppo quasi sempre a mal fine) io son certo che il combattere mi sarà merito innanzi Iddio, ed ho in animo di farlo,.... e farò il meglio ch’io saprò e voglia così Iddio farmi degno della sua gloria, e fosse oggi piuttosto che domani.

      Il vecchio seguitando ad intenderla a modo suo, parte si maravigliò vedendo tanto fervore nel laico, chè tutt’altro aspettava, e disse fra se «Oh tò!... gli ha ripreso per questo verso ora!» Pure contentissimo di trovarlo in così buone disposizioni, soggiunse:

      —Che siate benedetto figliuol mio! benedetto mille volte.... Già e’ non si sbaglia (e gli batteva sorridendo sul braccio) questi bravacci se fanno tanto di volgersi al bene, lo fanno poi senza risparmio;... tutto sta a saperli indirizzare... Orsù dunque quel gran core che avete mostrato nelle guerre che dicevate testè per fini mondani, è tempo d’adoprarlo ora in questa per fini santi: il contrasto sarà lungo e grave, il nemico possente ed astuto... leo rugiens...... ma Iddio sarà con voi...... non vi spaventi....—

      —Spaventarmi? rispose Fra Giorgio maravigliato, e sorridendo; non ho mai saputo di che colore ella fosse la paura.—

      E, soggiunse sottovoce.—L’hai proprio trovato chi si spaventa.—

      —Lo so, lo so, non siete pauroso, ma badiamo veh! anche il confidar troppo nelle nostre forze, è male, e male grave, ma non vo’ aggiunger altro per ora.... non mettiamo troppa carne a bollire. Andate, ed il Signore v’ajuti e vi dia forza.

      Fra Giorgio si mosse per partire. Giunto all’uscio gli sorse un pensiero in mente, e tornato addietro, riprese:

      —Fra Benedetto, io v’ho a domandare una grazia.

      —Dite.... purch’io possa.—

      —Oh quando sia per questo, basta che voi vogliate.... Ma capisco ancor io.... e’ non istà bene... chi dà e poi ripiglia.... dice il proverbio.... all’inferno si scapiglia.... ma non trovo altro modo.... non ve l’avrete per male....—

      —Be’ dite su.... parlate francamente.—

      —Ecco vedete.... io non son uso così a piede... son della scuola vecchia, intendete!.... Chè soltanto da un vent’anni in qua, si vede (lasciamo star gli Svizzeri) buona gente mettersi nelle fanterie.... e si può dire anzi che il primo a metterle in riputazione è stato il sig. Gonzalo Hernandez.... via, il Gran Capitano.... l’avrete inteso nominare.... e per dir il vero e’ gli venne fatto molto bene; che alla giornata della Cerignola gli uomini d’arme francesi.... se gli aveste veduti caricar una battaglia di que’ fanti spagnuoli pareva n’avesser a far tonnina: ma loro