Morrigan. Laura Merlin

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Название Morrigan
Автор произведения Laura Merlin
Жанр Героическая фантастика
Серия
Издательство Героическая фантастика
Год выпуска 0
isbn 9788873043959



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      â€¹â€¹Kerrigan? Una sibilla? Ma perché nessuno ce ne ha mai parlato? Io e Sara abbiamo un pezzo del potere della Dea e nessuno ci racconta certi dettagli››. Sonia si era offesa e aveva ragione. ‹‹Prevenire le mosse delle sue guardie ci sarebbe stato di grande aiuto››.

      Se la Dea si serviva di una sibilla avrebbero dovuto saperlo anche loro. Sarebbe stato comodo in caso fosse scoppiata una guerra fra i due Regni.

      Che pensiero sciocco!

      Non sarebbe mai scoppiata una guerra.

      Da quanto mi avevano raccontato, Mefisto era troppo impegnato a torturare i poveri abitanti del Regno di Elos e loro erano troppo impegnati a subire e riparare.

      Forse quelli del Regno di Tenot stavano aspettando il momento giusto.

      E il momento giusto era arrivato con me.

      Lo sentivo, tutto mi diceva che stavano aspettando la reincarnazione della Dea per combattere, perché era l’unica speranza per entrambi i Regni.

      E ora la speranza si era tramutata in certezza.

      â€¹â€¹Sonia, hai perfettamente ragione, ma la sibilla vive isolata in una caverna del Regno di Tenot e nessuno avrebbe osato cercarla. Nemmeno Morrigan la cercava. Semplicemente si faceva viva tramite il corvo. Solo lui sa come comunicare e arrivare a lei››, stava per aggiungere qualcos’altro, quando lo interruppi.

      â€¹â€¹Ho fatto un sogno, prima che arrivasse il corvo››.

      Raccontai tutto nei dettagli. Brividi di freddo mi salirono lungo la schiena ancora imperlata di sudore per il brusco risveglio, per il ricordo di quelle ali nere che sembravano voler inghiottire la notte e per la spada lucente che aveva cercato di trafiggermi.

      â€¹â€¹Non voglio assolutamente pensare che Gabriel volesse ucciderti fin da bambina››, esplose la piccola Sara.

      Aveva ragione, nessuno voleva credere che Gabriel fosse malvagio.

      Ma qualcosa in lui mi diceva di stargli distante, di non avvicinarmi né a lui né al suo passato e questo mi faceva sospettare della sua buona fede.

      Avrei dovuto parlarne con lui.

      L’idea però non era delle migliori e la scartai subito.

      La mia mente cercava mille motivi per scagionarlo da queste accuse, però ogni volta che mi veniva in mente qualcosa…puff, esplodeva come un palloncino.

      Riuscivo solo a trovare mille motivi per accusarlo e una vocina pungente mi sussurrava Stagli distante, ti farà solo del male.

      C’era qualcosa che non andava.

      â€¹â€¹Chi altro conoscete con un paio di ali nere come la notte? In tutti e due i Regni esiste solo un angelo della morte con delle ali nere, Gabriel. Dobbiamo trovarlo, metterlo in prigione e punirlo››. Ares sembrava animato dal fuoco della vendetta.

      Avevamo tante ipotesi con cui poterlo accusare e nessuna prova in mano. A meno che la giustizia da queste parti funzionasse diversamente, io sapevo che si accusa e si processa qualcuno quando si hanno delle prove tangibili.

      â€¹â€¹Non possiamo farlo, Ares! Non abbiamo niente in mano. Lascia fare a noi, le mie sorelle lo conoscono da più tempo di me e sapranno sicuramente cosa fare e come difendermi››.

      Non ne ero molto convinta. Le vedevo fragili contro un angelo nero vendicativo, ma se questo poteva dare un po’ più di tempo a Gabriel…

      E poi volevo parlargli io! Volevo scoprire perché non mi aveva ucciso quella sera.

      Lo stavo accusando? Già.

      Avevo i pensieri poco coerenti e non mi piaceva.

      â€¹â€¹E va bene,›› disse Ares. ‹‹Ma se lui ti strappa anche solo un capello io…io…aaah››, e si alzò di scatto lasciando cadere il discorso.

      Il corvo che aveva sulla spalla si spaventò e volò fuori dalla finestra con uno stridulo cra cra.

      Ares strinse i pugni e diede un calcio all’aria di fronte a sé, poi si girò verso di me, i suoi riccioli biondi resi ancora più chiari dal sole.

      Rimase a fissare i miei occhi per qualche secondo, poi mi prese il viso fra le mani e baciò la fronte.

      â€¹â€¹Ãˆ meglio che vada, ora. Fra poche ore è giorno. Anche se con questo sole non si direbbe, sono le tre di notte. Cerca di riposare, mia Dea››. Uscì dalla stanza e se ne andò.

      â€¹â€¹Stai bene?›› chiese Sara girandosi verso di me, visibilmente preoccupata.

      â€¹â€¹Sì, ho solo preso uno spavento. Prima il sogno, poi il corvo… il corvo! Dove se n’è andato ora?››.

      â€¹â€¹Non preoccuparti per lui, ritornerà o con un altro messaggio o perché percepirà il tuo richiamo. Dovrebbe funzionare così, da come mi dice la fonte della conoscenza››. Fece un sorriso che mi ricordò una bambina felice che quel che ha studiato sia tornato utile.

      Sonia andò a chiudere la finestra e cominciò a tirare i tendoni. ‹‹Vuoi che lasci passare un po’ di luce? Ti farebbe sentire più tranquilla?››.

      â€¹â€¹Veramente sarei più tranquilla se voi restaste a dormire qui con me››.

      Speravo davvero che restassero, da sola non avrei avuto il coraggio di chiudere occhio.

      Loro mi davano forza.

      Notai che il cuore rosso del ciondolo che avevo addosso aveva iniziato a scintillare e un brivido caldo percorse tutto il mio corpo.

      Sembrava una cosa rassicurante, o almeno era quello in cui avevo un disperato bisogno di credere in quel momento.

      â€¹â€¹Certo, per me va benissimo››, esultò Sara lanciandosi sotto le coperte.

      â€¹â€¹Per me anche, se questo serve a farti stare più tranquilla››, rispose Sonia.

      Dopo poco mi addormentai, risucchiata da un vortice nero e tranquillo.

      E stavolta nessun sogno disturbò il mio riposo.

      7

      VERITÀ NASCOSTE

Senzanome

      Troppe cose erano successe in un solo giorno.

      Morire.

      Andare in un altro mondo.

      Scoprire di essere una Dea che cerca vendetta.

      Scoprire che qualcuno mi voleva morta e che ci stava provando fin da quando ero bambina.

      Insomma, per me era troppo!

      Indossai di nuovo il vestito del giorno precedente.

      Lo trovavo splendido, e a essere sincera da sempre sognavo di poter indossare una cosa del genere.

      Però scoprii che non era proprio il massimo della comodità se dovevi affrontare una lunga cavalcata a cavallo.

      Volevo un paio di jeans e una maglietta!

      Lo desideravo ardentemente!

      Quella mattina Ares ci svegliò di soprassalto. Era entrato nella stanza dicendoci che dovevamo far presto e tornare a casa perché i messaggeri di Mefisto stavano arrivando.

      Sapevano che ero lì.

      Ma come avevano fatto a scoprirlo?

      Da