Danzando Verso La Felicità. Marisa Santi

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Название Danzando Verso La Felicità
Автор произведения Marisa Santi
Жанр Секс и семейная психология
Серия
Издательство Секс и семейная психология
Год выпуска 0
isbn 9788885356665



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preoccupato attendendo la mia risposta.

      Resto con lo sguardo fisso sul pavimento per non incontrare i suoi occhi indagatori. Ma lei non demordendo mi incalza: <<Vedo che sei provata, nonostante tu voglia mascherare tutto dietro il tuo sorriso. Sono gli occhi lo specchio dell’anima e loro mi dicono che c’è qualcosa che non va!>>

      <<No, sono solo un po’ stanca ultimamente, per questo ho deciso di prendere una pausa dagli allenamenti, altrimenti arriverei al giorno della gara esaurita e priva di forze.>> Le rispondo la prima cosa che mi viene in mente, prima che indaghi troppo a fondo. Non so nemmeno io cosa dire, il motivo per cui mi stia sentendo così malinconica è un mistero anche per me.

      <<E’ vero, alle volte ci va un po’ di distacco dalla quotidianità. Continuo però a dubitare che tu non sia la solita ragazza spensierata di sempre. Di qualsiasi cosa si tratti, sappi che potrai contare sui di me. Hai fatto bene a venire qui così cambi un po’ aria. Adesso pensa solo a riposarti e fila a nanna!>> esclama Franca avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte.

      <<E’ davvero un piacere conoscerti Roberta. Sono contenta che la nostra Isabel abbia un amica come te. Lei avrebbe tanto desiderato una sorella e con te l’ha ottenuta. Tienimela d’occhio questa monella.>>

      Franca dà anche un bacio sulla fronte di Roby e ci dirigiamo nelle nostre camere da letto.

      Affondo la testa sul mio soffice cuscino e prima di addormentarmi mando un sms a Max:

      

      

       Buona notte, mi manchi! Baci

      

      

      Lui mi risponde immediatamente:

      

      

       Mi manchi anche tu, mi raccomando fai la brava e non avvicinarti troppo ad altri ragazzi quando sarai in spiaggia. Notte!

      

      

      Sorrido e finalmente mi addormento.

      

      

      Il week-end prosegue alla grande: sole, mare, giochi in spiaggia, cibo spazzatura, serata in discoteca e tanta, tanta spensieratezza di cui avevo davvero bisogno!!! E’ stato tutto troppo breve e Torino con la sua monotonia ci attende.

      <<Grazie per l’ospitalità Franca, siamo stati tutti benissimo. Questi ragazzi già ti amano! Mi mancherai, ti prego vieni a farci visita presto.>> Abbraccio la meravigliosa donna che ci ha permesso di trascorrere un fine settimana fantastico e ci mettiamo in viaggio per il rientro e naturalmente devo guidare io, ma la verità è che non mi dispiace poi così tanto. Quando la strada è scorrevole e ho la musica a farmi compagnia mi sento padrona del mondo. Nel frattempo Roby si è addormentata,non intendo svegliarla, così potrò rimmergermi nei miei pensieri senza destare domande indiscrete.

      Rientrati a casa ci dirigiamo tutti nelle nostre stanze, dobbiamo riposare e prepararci psicologicamente all’inizio di una nuova settimana di duro lavoro.

      II

      La sveglia suona e sobbalzo dal letto scrutando con occhi assonnati l’ora. Mannaggia, è già tempo di alzarmi! È solo mercoledì e mi sento stanca come se fosse già venerdì, con addosso il peso di una settimana. Sbuffo, mi stiracchio sul letto e cerco di raccogliere le forze per affrontare un'altra faticosa giornata. L’estate è finita da poco e la città ha ripreso il suo ritmo, gente che rincorre i mezzi pubblici, automobilisti che si insultano a suon di clacson e studenti di ogni età con lo zaino sulle spalle e con l’indolenza che gli si legge in faccia, esattamente come me oggi. Prima o poi voglio prendermi una giornata libera e poltrire nel letto tutto il giorno facendomi solo cullare dall’ozio.

      Questo semaforo non ne vuole proprio sapere di diventare verde. Mentre, attendo di attraversare vengo rapita da una visione paradisiaca. C’è un ragazzo che mi sta di fronte dall’altra parte della strada che attende di attraversare, è bello da togliere il fiato, sembra uscito da un tabellone pubblicitario. Capelli castani con riflessi del colore del grano, occhi azzurri come il cielo in una giornata estiva ed è alto e possente come un Dio greco: impossibile non notarlo. Spero non si sia accorto del mio sguardo fisso più del necessario su di sé. Attraversiamo la strada in sensi opposti e per un attimo incrocio i suoi occhi. Mi sento come una quindicenne e, intimidita da quello sguardo magnetico, arrossisco. Procedo nella mia direzione e cerco di far sparire l’imbarazzo, ma mentre entro in aula, mi ritrovo ancora a provare a cacciare quella splendida visione dalla testa ed a togliermi il sorriso ebete dalla faccia. Inizio ad avere anche sensi di colpa nei confronti di Max. Cosa potrebbe pensare della sua ragazza imbambolata alla vista di un altro uomo?!?

      La mattina si trascina pesantemente tra lezioni lunghe ed altre noiose, il tempo pare non passare e il mio orologio è li a ricordarmelo ogni volta che lo guardo. Per fortuna è arrivata l’ora della pausa pranzo.

      <<Pianeta terra chiama Isabel… allora rendi partecipe anche me del tuo smarrimento di oggi o vuoi tenerti tutto per te?>> Chiede Roberta incuriosita dal mio atteggiamento da adolescente con la testa tra le nuvole.

      <<Niente di che Roby, stamattina mentre stavo venendo qui mi sono imbattuta in una visione non indifferente, mi sento come Cenerentola dopo aver visto per la prima volta il suo principe.>>

      <<Dove l’hai visto?>> mi chiede incuriosita.

      <<Era fermo al semaforo, adesso che mi ci fai pensare aveva in mano una cartina stradale, chissà dov’era diretto, magari non sarà nemmeno italiano, dall’aspetto potrebbe essere del nord Europa...>>

      <<Perché non li faccio mai io questi incontri?>> sbuffa Roby. <<E al tuo Max non ci pensi a come ci rimarrebbe male se sapesse che sei rimasta inebetita pensando ad uno sconosciuto… Comunque, se ti capitasse di rivederlo, pensa a me che sono ancora single!!!>> Entrambe ci mettiamo a ridere.

      

      

      La prima parte della mia giornata è terminata, ora mi tocca correre presto a casa per aiutare mia madre per poi dedicarmi alla danza. Domenica avrò un saggio e non sono ammesse brutte figure! “Forza e coraggio Isabel datti una mossa!” Dico a me stessa ad alta voce.

      <<Isabel.>> Sbraita mia madre

      <<Dimmi.>> Le rispondo presa alla sprovvista dal suo tono agitato e per avermi distolto in maniera irruente dai miei pensieri.

      <<Ascolta, ho bisogno che tu mi dia una mano a sistemare la camera degli ospiti. Sta arrivando un nuovo inquilino e si dovrà fermare con noi per un po’. Non ho avuto molto tempo questa mattina per organizzarmi e ho saputo del suo arrivo solo da pochi minuti, non pensavo arrivasse già oggi.>>

      <<È uno studente?>> domando curiosa.

      <<No, adesso non fare domande e aiutami prima che arrivi!>>

      A volte penso che i miei genitori abbiano il loro bel da fare con questa immensa casa di tre piani. Il piano terra è composto da ingresso principale, una sala da pranzo molto ampia, un salone con il camino dove solitamente ci ritroviamo per guardare la tv o per conversare e ricevere gli ospiti, una grande cucina in stile americano e poi c’è la mia preferita: la palestra dove i miei genitori hanno fatto inserire un enorme specchio su tutta la parete e un impianto stereo. Al primo piano ci sono le sei camere che affittiamo col proprio bagno e per finire l’ufficio di mio padre. Invece al secondo piano c’è la mia camera con il bagno esterno, la camera con servizi dei miei genitori e infine quella per gli ospiti. All’ultimo piano c’è un enorme terrazzo dove in estate andiamo a prendere il sole ed a volte a mangiare con gli amici. Per fortuna abbiamo una collaboratrice domestica che ci aiuta. Mia madre è una donna instancabile, si occupa di tutto lei, anche di preparare i pasti per i ragazzi. Forse anche lei avrebbe la necessità di andare in vacanza e riposarsi un