Название | Morrigan |
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Автор произведения | Laura Merlin |
Жанр | Героическая фантастика |
Серия | |
Издательство | Героическая фантастика |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788873043959 |
Era la prima volta che lo vedevo da vicino, i suoi occhi erano di un blu cielo intenso, spettacolare.
â¹â¹Siete arrivate, finalmente. Vedo che Twinkle non ha aspettato a consegnarti la polvere di fataâºâº. Sorrise.
Non a me però, a Sonia.
E lei ricambiò il sorriso, arrossendo.
Câera qualcosa fra i due? Sembrava proprio di sì.
Avevo appena scoperto che anche Sonia aveva una parte dolce.
â¹â¹I Siruco sapevano dovâera. Siamo fuggiti in fretta perché la stavano cercando al castello di Ares. Credo ci sia una spia fra di noiâºâº.
La piccola Sara parlava poco, ma nel momento in cui lo faceva mi sorprendeva sempre.
Capii che la sua dote era lâosservazione.
Ricapitolando: Sonia era la più pratica, Sara la più attenta ai dettagli, e io?
Di sicuro potevo essere la più problematica o la più combina guai.
Certo, mi ci vedevo benissimo in quel ruolo.
â¹â¹Sì, sanno che è arrivata. Sono venuti a cercarla anche qui. Ci hanno fatto credere che era una normale spedizione in cui rubano e torturano tutto ciò che si trova sul loro cammino, ma non hanno portato via nulla e nessuno è stato torturato, fortunatamenteâºâº. Calien scosse la testa, sconcertato.
Non capivo come potesse essere accaduto. Se i Siruco non potevano viaggiare alla luce del sole, chi era venuto al villaggio? Non avrebbero potuto cercarmi stando sottoterra.
Non feci in tempo a pensare a tutto ciò che Sara mi precedette nel porre domande.
â¹â¹Maledetta Waningâºâº, sbottò la mia sorellina.
Era disgustata per non so quale motivo.
â¹â¹Chi è Waning?âºâº chiesi.
â¹â¹La regina delle fate nere. Pensi che le fate siano tutte belle, buone e carine come Twinkle? Allora non hai mai visto il popolo Curoos! Vivono sulle montagne che hai visto prima, quelle al confine fra i due Regni. Le montagne Gehnulâºâº.
Fate nere.
Non riuscivo a immaginarmi delle fate cattive.
Come poteva essere? Ero cresciuta, come tutte le bambine, con storie di magia in cui le fate sono sempre dalla parte dei buoni. Non potevo pensare che quegli esseri indifesi avessero la forza per fare del male a qualcuno, grande o piccolo che fosse.
â¹â¹Non posso crederciâºâº, mi sorpresi a dire scuotendo la testa.
â¹â¹E fai male! Devi stare molto attenta, invece: le fate nere sanno essere molto cattive e crudeliâºâº. Calien parlò con tono serio.
Era una cosa con cui non si poteva scherzare.
Avevo capito in pochi giorni che esisteva un mondo pieno di esseri di cui avevo sentito parlare solo nei racconti e, allo stesso tempo, questi esseri magici convivevano con un popolo oscuro e potente.
Io ero stata catapultata lì per qualche preciso motivo.
Un allineamento particolare dei pianeti?
Una cospirazione divina?
Fatto sta che tutti in quel posto credevano in me.
E io non volevo deluderli.
Nei loro occhi vedevo speranza, giustizia e libertà .
Volevano essere liberi dalla crudeltà e dalla sottomissione di Mefisto e la Dea in persona mi aveva detto che solo io potevo aiutarli.
Cosa potevo fare a quel punto?
Dovevo prendere in mano le redini del mio destino.
Dovevo domare i miei poteri e la mia forza.
Dovevo combattere contro Siruco, Curoos e Mefisto in persona.
E ce lâavrei fatta! Ma ne ero poi così sicura?
â¹â¹Farò tesoro di quello che mi avete detto, Calien. Ora, se non ti dispiace mi piacerebbe fare una bella dormita. Senza incubi, speroâºâº.
Avevo riposato veramente male la notte prima e il mio corpo cominciava a sentire tutta la stanchezza.
Arrivata a casa mi diressi pigramente nella mia stanza.
Avevo dimenticato tutto, vedevo solo il letto. Mi stesi sopra le coperte e mi addormentai ancora vestita.
***
Qualcuno stava correndo.
Era una foresta quella che vedevo o cosa?
Mi ricordava un posto in cui ero già stata.
A terra câerano tante foglie morte che coprivano una specie di vialetto terroso. Sorvolai un ponte che se ne stava adagiato sopra un fiumiciattolo pieno di ciotoli.
Sono già stata qui!
Mi accorsi che stavo fluttuando, attirata da qualcosa.
Il respiro affannato di qualcuno risuonò nelle mie orecchie.
Abbassai lo sguardo, mentre tutto attorno a me scorreva velocemente. Un ragazzo stava correndo e io mi muovevo con lui. Ogni tanto si guardava alle spalle.
Evidentemente credeva di essere seguito.
Non riuscivo a vederlo bene in faccia ma mi ricordava qualcuno.
Si fermò di colpo e trattenne il fiato. Qualcosa per terra gli bloccava il passaggio. Sembrava un tronco coperto di foglie.
Fluttuai più in basso per vedere meglio.
Era un tronco strano, sembrava avere forma umana.
Il ragazzo si piegò sulle ginocchia, affianco al tronco.
Un singhiozzo strozzato bucò il silenzio.
Stava piangendo.
Perché?
Alzò una mano tremante e spostò un poâ di foglie.
Rimasi paralizzata.
Una parte di me voleva fuggire lontano, unâaltra voleva restare a guardare la macabra scena.
Non era un tronco.
Vedevo dei vestiti. Una canotta che doveva essere stata bianca, un disegno indecifrabile ormai rovinato da unâampia macchia rossa, un paio di pantaloncini corti neri eâ¦un paio di Converse nere e rosa!
Ero io, era il mio corpo!
Mi avvicinai di più al ragazzo.
Un rumore di foglie e rami spezzati attirò la sua attenzione e alzò la testa di scatto.
Mia Dea, era Michael!
Il ragazzo che si era innamorato di me, quello per cui avevo paura di uscire di casa.
Trattenni il respiro.
Un senso di nausea si impossessò del mio corpo.
Come aveva fatto a trovarmi?
Perché si trovava lì nel bel mezzo della notte?
I miei pensieri furono interrotti.
Michael spalancò gli occhi e qualcosa gli si scaraventò addosso.
Urlai con lui e fui inghiottita dallâoscurità .
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ARRIVI