Galline Dalle Uova D'Oro. Nicola Maria Vitola

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Название Galline Dalle Uova D'Oro
Автор произведения Nicola Maria Vitola
Жанр Личностный рост
Серия
Издательство Личностный рост
Год выпуска 0
isbn 9788873043812



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       Mirta B. Bono

      GALLINE DALLE UOVA D’ORO

      

      Truffe romantiche che spezzano il cuore

      e depredano il portafoglio

      

      (Romance Scams )

      

      

      

      Prima Edizione cartacea giugno 2017 -StreetLib

      Versione ePub novembre 2017 -Tektime

      

       Galline dalle uova d’oro

      

       Alle donne che sanno difendersi

       ed a quelle che prima o poi impareranno a farlo

      

      Truffe romantiche che spezzano il cuore

       e depredano il portafoglio

       Le storie narrate sono vere. Per il rispetto della privacy i nomi dei protagonisti sono stati talvolta cambiati.

      

       Il titolo ‘Galline dalle uova d’oro’ è scelto per rimarcare il disprezzo con cui gli scammer manipolano le emozioni femminili allo scopo di sfruttarle a loro vantaggio.

      

       Il contenuto del libro non ha la pretesa di essere terapeutico, ma intende porre le donne di fronte ad una crudele realtà dei giorni nostri, e attraverso la narrazione e la diffusione di ogni possibile mezzo di difesa, aiutarle a mettere al riparo il cuore, tenersi stretto il portafoglio e ritrovare l’autostima.

      

      Romance Scams

      

      

      

      Approcci in rete

      Senza offesa, ma è capitato a tutte noi, povere donne sole che agganciate da un messaggio in rete ci siamo cascate, chi più chi meno. Con il cuore che comincia a battere all’impazzata per quell’uomo così bello, galante, passionale che si è accorto di noi, incantato dai nostri tratti del viso in fotografia; conquistato dalla nostra storia, o dalle poche note caratteristiche che le più riservate hanno a malapena scritto sul profilo facebook, twitter o in altri social network.

      Non c’è niente da fare, noi donne siamo romantiche e “disponibili” fino all’inverosimile. Disposte cioè a credere che finalmente cupido ha guardato verso noi, si è accorto dei nostri più intimi desideri d’amore ed ha scoccato la sua freccia.

      Ci è sembrato un favoloso segno del destino che si sia interessato a noi un uomo così notevole, in divisa da Marine, o da militare. Sguardo franco, sorriso aperto, occhi scuri e profondi, o chiari non importa. Quando ci si innamora anche il colore degli occhi è mutevole e corrisponde all’immagine ideale che abbiamo dentro. Rammentate Proust e il colore degli occhi della piccola Gilberte Swann che incontra da bambino? Li descrive di un nero così brillante da restituire una luce di vivo azzurro, tanto che se la bambina non avesse avuto gli occhi così neri - scrive Proust - non avrebbe amato di lei particolarmente i suoi occhi celesti.

      

      Ãˆ l’incontro tra il desiderio e la sembianza vera che riempie di connotati l’immagine ideale. Due parti di puzzle che coincidono. Che combinazione! che caso fortunato, ci vien da pensare sin dall’approccio fatto con poche frasi gentili del finto soldato americano. Anche l’ètà è giusta per noi. Tra i cinquanta ed i sessant’anni, come tante donne sole separate, o vedove, o divorziate, che prima di questo incontro fortunoso li han provati tutti i meetic, i love siti , i Badoo, dove non si è mai quagliato nulla, forse per repellenza del soggetto che dichiarava 25 anni meno della sua età, o per difetti irrimediabili che hanno determinato la separazione dalle mogli, amanti, fidanzate precedenti. A mia cognata che una volta mi ha chiesto come mai non mi fossi rifatta una vita con un nuovo compagno, ho detto che è difficile trovare la persona giusta, perché da grandi siamo più esigenti; non rinunciamo facilmente alla nostra indipendenza, e poi perché gli uomini che ci si propongono sono stati già lasciati dalla loro donna probabilmente perché difettosi.

      Â«Difettosi?» ha replicato mia cognata e si è messa a ridere di gusto ripetendo «Ah, difettosi, difettosi… che termine!».

      Lo stesso si può dire di noi, che c’entra. Anche noi donne dei siti di incontri, ci presentiamo nel profilo meetic appiccicando in rete la foto fatta qualche anno dopo la prima comunione, e poi andiamo all’appuntamento con la speranza che il malcapitato non si accorga che la persona che ha davanti sembra la nonna della bella ragazza vista in fotografia. Allora che si fa in questi casi? I più cortesi offrono un caffè e arrivederci. Gli altri te lo dicono in faccia «Perché ti nascondi l’età? Non è possibile che tu abbia quarant’anni, ne avrai venti di più!».

      â€œE tu ne avresti solo 55?» potremmo replicare, ottenendo una risposta sfacciatamente ottimista. «Ne ho sessantaquattro, ma li porto bene!»

      Di fronte a tanta vanità che fare? Credo che lasciar perdere sia la cosa più giusta. Oppure per pura rivalsa potremmo consigliare al nostro amico di acquistare almeno uno specchio tra gli arredi di casa.

      Quanti incontri del venerdì sera finiscono con un diverbio, o talvolta con una frase cafona del soggetto che in rete appare aristocratico, ma poi alla resa dei conti dimostra di essere avvezzo a frequentazioni molto dappresso alle banchine portuali, non per salpare, ma per occuparsi di carichi e scarichi.

      Niente di drammatico però. Il linguaggio del villano di turno è sgradevole? Che ognuno vada per la propria strada. Al massimo lo banniamo e buona notte al secchio!

      Il bluff non paga. Neanche una pizza per fare amicizia è concessa quando ci si incontra su premesse ingannevoli. Sono i rischi dei social. Rischi tutto sommato moderati fino a qualche tempo fa: una brutta figura, una delusione, un mancato invito a cena. Nient’altro di grave.

      

      Truffe al miele

      Niente a che vedere con il nuovo corso degli incontri virtuali online tra signore romantiche e farabutti che lavorano al raggiro della donna matura, con l’unica ambizione di portarle via il piccolo o grande gruzzolo che immaginano una persona prossima alla pensione dovrebbe avere accantonato. Sanno del Tfr gelosamente nascosto in una cassetta di sicurezza, o in casa sotto una mattonella? Sanno tutto di noi! E sono abili ’sti figli di una mignotta. Hanno tecniche raffinate come se davvero fossero i gentiluomini che dichiarano di essere. Loro smontano come mattoncini lego tutte le teorie difensive sull’uomo “difettoso”, perché sono altro da noi, diversi dall’ex marito sfigato della nostra vicina di casa che ci corteggia. I loro (virtuali) punti forti sono il fascino della divisa, una professione qualificante, la condizione di uomo solo senza affetti, l’avventura, il coraggio, la disponibilità economica. Perché una poi due conti se li fa e magari va vedere on line quanto guadagna un ufficiale della marina americana, un aviatore australiano, o un macchinista inglese in navi di lungo corso.

      Ma sul calcolo prevale il cuore, e da ignare e romantiche donne sognanti non sappiamo che loro sono davvero altro da noi. Non sono occidentali