Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 3. Botta Carlo

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Название Storia della Guerra della Independenza degli Stati Uniti di America, vol. 3
Автор произведения Botta Carlo
Жанр Историческая литература
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Издательство Историческая литература
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delle bagaglie, armi e munizioni. Mostrava finalmente, che l'avere anteposta la via sulla sinistra a quella sulla dritta pel lago Giorgio, gli aveva fatto abilità di mandare a mano stanca un buon polso di genti sotto gli ordini del generale Reidesel, perchè tenessero in gelosia il Connecticut, e tutta la contrada di Vermont.

      Quale di questo sia la verità, Schuyler molto acconciamente si giovò di tali soprastamenti. Già alcuni colonnelli di stanziali erano da Peek's-hill arrivati al campo, e le milizie della Nuova-Inghilterra, quantunque corresse a quei dì la stagione delle messi, stormeggiavano da ogni parte, ed andavano a congiungersi coll'esercito principale; in guisa che, se questi non era ancora abile ad offendere, poteva almeno sperare, occupati i luoghi forti, di difendersi convenevolmente.

      In questo mezzo ebbe Burgoyne le novelle, che il colonnello Saint-Leger colle sue genti d'ordinanza, ed una buona torma d'Indiani per la via del lago Oneida era venuto da Oswego nella contrada dei Moacchi, e che di già oppugnava il Forte Stanwix. Prese tosto speranza, che gli si potesse aprir la strada a qualche buon successo. Perchè, se l'esercito americano, che lo fronteggiava, corresse su pel fiume Moacco per andar in soccorso del Forte, in tal caso rimaneva agl'Inglesi aperto l'adito sino ad Albanìa, e si otteneva il finale intento. Oltredichè, se Saint-Leger ne andasse colla vittoria, le genti americane trovate si sarebbero tra due eserciti regj, quello di Saint-Leger da testa, e quello di Burgoyne da coda. Se per lo contrario i repubblicani si consigliassero, abbandonato il presidio del Forte Stanwix alle sue proprie forze, di ritirarsi in Albanìa, in questo secondo caso tutta la contrada dei Moacchi sarebbe venuta in poter degl'Inglesi, e questi avrebbero fatto la congiunzione loro colle genti del Saint-Leger. Ingrossato allora l'esercito, e vettovagliato dai Moacchi avrebbe facilmente potuto procedere più oltre. Dal che doveva nascere, o che il nemico combatterebbe una battaglia campale, e non si dubitava della vittoria; o sarebbesi grado grado ritratto a luoghi più bassi, ed in questo modo gl'Inglesi si sarebbero fatti padroni della città di Albanìa. Ma se il disegno di spingersi avanti era molto opportuno, non era meno pieno di difficoltà pel difetto delle vettovaglie. Il qual difetto sarebbe anche diventato maggiore in proporzione che l'esercito si allontanerebbe dai laghi, dai quali esse vettovaglie si traevano. Avrebbersi di vantaggio dovute far venire con grosse scorte, ed ordinar una lunga tela di guardie per preservarle dai subiti assalti del nemico. La qual cosa non si poteva ottenere senza assottigliar con evidente pericolo l'esercito già di per sè stesso non troppo gagliardo. Voltò adunque Burgoyne il pensiero a far procaccio di vettovaglie in altro modo, senza del che il disegno non si poteva a patto nessuno mandar ad effetto. Sapeva egli, che i nemici avevano ammassato una gran quantità di biade e di grascie, siccome pure un notabile carreggio ad una Terra chiamata Bennington, posta tra i due rami, che poscia uniti formano il fiume Hosick. Giace ella a venti miglia distante dal fiume del Nort. Quivi si conducevano altresì grossi branchi per uso del campo repubblicano, i quali venivano dalla Nuova-Inghilterra per le parti superiori del Connecticut, e poscia per le contrade del Vermont. Da Bennington si mandavano secondo il bisogno alle diverse parti dell'esercito. La Terra poi era guardata soltanto da alcune bande di milizie di numero incerto; imperciocchè, ora andavano ora venivano, secondo che la propria volontà loro le aggirava. Sebbene la distanza dal campo di Burgoyne a Bennington fosse di cencinquanta miglia, ciò non di meno considerato, che il paese all'intorno, il quale Reidesel già aveva cavalcato, si era dimostrato anzi quieto che no, e bene inclinato all'obbedienza, spinto eziandio da una insuperabile necessità, ed avidissimo di gloria, non disperò il capitano britannico di potere con una improvvisa correrìa arrivare a Bennington, sorprendervi, e portar via sul carreggio del nemico le munizioni. Fatta la risoluzione, ne fu data la cura al luogotenente colonnello Baum, uno de' più riputati capitani tedeschi, che si avesse l'esercito, e molto capace in questa maniera di guerreggiare, scorrazzando il paese nemico. Lo accompagnarono alla fazione da cinquecento soldati, dugento uomini d'armi a piè di Reidesel, i corridori del Frazer, i volontarj del Canadà, una parte dei provinciali molto pratichi dei luoghi, che seguivano le bandiere britanniche, e ben cento Indiani. Seguitavano due pezzi d'artiglierie da campo. Nel medesimo tempo il luogotenente colonnello Breyman col suo reggimento di Brunswicchesi andò a pigliar gli alloggiamenti più sotto verso Bennington sul Batten-hill, a fine di essere in grado di soccorrere, ove d'uopo fosse, a Baum. Le instruzioni, che questi ebbe da Burgoyne, erano molto accomodate; usasse grandissima cautela nel pigliar i posti; facesse diligentemente esplorare la contrada dagl'Indiani verso l'Otter-creek ed il fiume del Connecticut. Non lasciasse scorrazzar gli uomini d'armi, ma sempre gli tenesse raccolti; facesse marciar gli armati alla leggiera da fronte ed alla coda, per non dar dentro agli agguati; non tentasse zuffe dubbie; se il nemico gli venisse all'incontro molto grosso, pigliasse un buon posto, e vi si fortificasse; desse voce, che tutto l'esercito voleva passare nel Connecticut; in fine venisse a ricongiungersi con esso lui in Albanìa. Per dar poi gelosia all'esercito nemico, e tenerlo a bada durante la fazione, Burgoyne mosse tutto l'esercito all'ingiù sulla sinistra riva dell'Hudson, ed andò a por gli alloggiamenti di rincontro a Saratoga. Fatto anche un ponte di foderi, fe' passare a questa Terra le genti più spedite, e faceva le viste, come se tutto l'esercito valicar dovesse per andare ad affrontar il nemico, che stava tuttavia nel suo campo di Still-water.

      Ordito, nel modo che abbiam detto, il disegno, procedeva Baum con eguali prestezza e cautela ad eseguirlo. Incontrava a prima giunta una masnada nemica, che faceva la scorta ad un branco, ed a certa quantità di munizioni. Gl'intraprendeva, e mandava al campo. Ora quivi incominciò a manifestarsi quella mala fortuna, che già tanto aveva ritardato l'esercito reale. Tal era la mancanza delle bestie da tiro e da soma, e tanto si trovarono pei cattivi tempi sdrucciolenti e rotte le strade, che Baum non potette, se non molto lentamente procedere verso il luogo, al quale si avviava. Ebbe perciò il nemico, che stava attento in Bennington, tostano avviso del suo arrivare. Comandava in questa Terra il colonnello Starke testè arrivatovi colle bande paesane, che aveva messo insieme nel Nuovo-Hampshire. Mandò rattamente dicendo a Warner, il quale col suo reggimento, dopo la rotta di Hubbardton, era venuto ad alloggiare in Manchester, venisse a raggiugnerlo. Tutte queste genti con alcune milizie dei contorni sommavano a circa due migliaia di soldati. Udito, che il nemico si avvicinava, aveva Starke spedito avanti a sopravvedere il colonnello Gregg, credendo dapprima, fosse solamente una torma d'Indiani che corresse il paese. Ma veduto, ch'erano gli stanziali, si ritirava agli alloggiamenti principali di Bennington. Baum, avendo avuto lingua, che il nemico era tanto forte, che stato sarebbe temerario consiglio l'assaltarlo, mandò tostamente a Breyman, informandolo del pericolo, e corresse in aiuto. Egli intanto pigliato un forte posto presso Santcoick-mills sulle rive del Wallon-creek, o sia Rivo delle valli a quattro miglia distante da Bennington, si affortificava. Ma Starke, volendo prevenir la congiunzione della squadra di Breyman, si determinò ad assaltarlo. Trasse per tanto le sue genti fuori di Bennington la mattina dei sedici d'agosto; le divideva in parecchie schiere, perchè accerchiassero ed assalissero da tutte le parti gli alloggiamenti di Baum. Mentre eseguivano i comandamenti del capitano, e già erano pervenute a veggente del nemico, questi si persuadeva tuttora, fossero leali, che venissero in soccorso suo; essendochè vi erano con Baum molti fuorusciti, i quali operavano in modo, ch'egli più uso a far le guerre, che a queste aggirandole civili prestasse fede alle solite baie e vane credenze loro. Ma accortosi finalmente dell'errore si difendeva molto gagliardamente. Tal era però la foga ed il numero degli Americani, che non potette lungamente sostenergli, e già, superati tutti gli ostacoli, e presi i due cannoni, entravano da ogni parte negli alloggiamenti. Gl'Indiani, i Canadesi, ed i corridori inglesi spulezzando qua e là, come meglio veniva loro, s'inselvarono. Solo gli uomini d'armi tedeschi ostinati si attestarono, e fieramente menavano le mani. Venute lor meno le munizioni, fatto un puntone, Baum il primo, si misero a tracollo a furia di spadate, dov'era maggiore la pesta dei repubblicani. Ma invano si affaticavano, oppressi tosto dalla moltitudine de' nemici. Molti rimasero uccisi; i sopravviventi, tra i quali lo stesso Baum gravemente ferito, si arresero a prigionieri di guerra.

      Intanto Breyman si era mosso verso Bennington in soccorso de' suoi; ed avvengadiochè fosse partito molto per tempo la mattina dei quindici, che avesse marciato senza mai ristarsi, e la distanza non fosse oltre le ventiquattro miglia, ciò non di meno tanti e sì gravi furono gl'impedimenti, che incontrò per causa della malvagità della strade, rendute ancor più difficili dalle continue piogge, dalla scarsezza dei cavalli, e dal traino delle artiglierie, che stette un pezzo a potere sfangare, e non potette arrivare presso il campo di Baum, se non dopo che la fortuna s'era già del tutto inclinata a favor degli Americani. S'aggiunse,