Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1. Elena Kryuchkova

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Название Altri Mondi. Il Trono Dell'Anima. Libro 1
Автор произведения Elena Kryuchkova
Жанр Современная зарубежная литература
Серия
Издательство Современная зарубежная литература
Год выпуска 0
isbn 9788835428756



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Tutto ciò che sapeva è che aveva visto penuria di merce nei negozi della sua città da che era piccola.

      Naturalmente, nessuno moriva di fame in CK. Ma c’era cibo a sufficienza solo per riempire la pancia. Nessun genere di conforto. La maggior parte del cibo veniva inviata ai soldati in prima linea. E anche negli aridi territori di CK. Ma i media ne parlavano raramente e sempre con riluttanza. Dopotutto, fare troppa pubblicità poteva minare inutilmente le fondamenta della grande Confederazione.

      Per quanto riguardava la guerra con l'Alleanza dei Regni, i Golem Meccanici erano la principale forza d'attacco nelle battaglie. Venivano chiamati anche solo MeG. Erano enormi robot umanoidi alimentati dall'energia psichica delle “Core Girls” o “Ragazze del Nucleo”.

      Entrare a far parte del Nucleo era considerato un grande onore. Queste ragazze erano rispettate, ricevevano un nutrito stipendio e una serie di benefici per se stesse e le loro famiglie.

      Le Core-Girls lavoravano in coppia con i Pilots. Il Nucleo forniva energia al Golem Meccanico. Senza l'energia del Nucleo, i Golem non potevano muoversi e non erano in grado di combattere. I piloti controllavano i Golem. Ed erano sempre e solo maschi.

      Oltre ai MeG, negli scontri diretti venivano utilizzati anche aerei e carri armati. I cecchini erano molto apprezzati: grazie ai loro fucili magici, potevano abbattere vari bersagli e persino i MeG.

      E, naturalmente, l'esercito si valeva di una enorme schiera di personale: operatori radio, medici e infermieri, operai, ecc.

      Zima sognava di diventare un operatore radio nell'esercito, dopo il diploma. Ma ciò che la spingeva non era il desiderio di liberare i cittadini oppressi dell'Alleanza, e nemmeno quello di difendere i confini della sua nativa CK.

      Zima ci aveva riflettuto a lungo: se in quasi cento anni di guerra l'Alleanza dei Regni non era riuscita a sconfiggere la Confederazione dei Regni, perché avrebbe dovuto riuscirci proprio in quel momento? La portata del conflitto le sembrava esagerata. Naturalmente, non poteva sapere se i media dicevano la verità sul fatto che quella guerra fosse terribile, né si sentiva di escluderlo. Ma il suo innato scetticismo le suggeriva: Tutto ciò va avanti da quasi cento anni... Non mi sorprenderebbe venire a sapere che magari c’è un accordo sommerso tra CK e l'Alleanza! Dopotutto, l'esercito significa tanti posti di lavoro per entrambe le fazioni!

      C’era una ragione per cui Zima pensava questo. Una volta, quando era ancora una bambina, lei e sua madre si erano trovate a passeggiare lungo la Rain Square, la piazza principale della città di Mokoshin. All'improvviso delle persone in abiti sgargianti e con i capelli lunghi si erano parate davanti a loro, correndo come pazzi per la piazza lanciando volantini. Zima, che all’epoca aveva dodici anni, per curiosità prese un volantino e vi lesse: “CK e l'Alleanza sono in combutta! Questo conflitto è fasullo! L'esercito è stato creato apposta! Dopotutto, dà da mangiare a un bel po’ di gente! Anche la carenza di merci è artificiale! I prezzi dei beni di prima necessità sono stati centuplicati deliberatamente a fini politici! Ciò perché tutti devono pensare a sopravvivere e a riporre fiducia illimitata nel potere del Sovrano della Luce Svyatozar! Ma lui non è il figlio di Dio Hors e della Dea della Terra, l'incarnazione dell'intero pianeta Geba! È un uomo come gli altri che ha appreso il segreto della vita eterna!”

      Dopo aver letto il volantino, Zima si era spaventata e lo aveva lasciato cadere per terra. Si voltò a guardare sua madre: l’aveva vista mentre leggeva il foglietto? Ma no, sua madre stava guardando rapita le vetrine del Central Capital Store, che era considerato il migliore Centro Commerciale non solo di Mokoshin, ma dell'intera Confederazione. Il Central Capital Store pullulava di merci. Ma, ahimè, i prezzi erano così alti che una semplice bibliotecaria e un autista di camion non potevano permettersi di comprarci un bel niente, lì...

      Zima si sentì molto a disagio e strizzò gli occhi al volantino per terra. Come si poteva dubitare del potere del Sovrano della Luce Svyatozar? Dopotutto, era stato lui a unificare i dieci regni in un'unica Confederazione, duecento anni prima! Era il figlio della Dea della Terra, l'incarnazione dell'intero pianeta Geba e il dio del sole Hors! Svyatozar regnava da ben due secoli! Non invecchiava ed era immortale! Aveva permesso un avanzamento drastico nella tecnica, nella medicina, e perfino nella religione! (Solo pochi anni prima la gente adorava le forze astratte della natura!) Aveva creato ospedali e scuole gratuite in tutta la Confederazione! Grazie alle scoperte mediche che aveva favorito, l’aspettativa media di vita della popolazione era notevolmente aumentata!

      La Dea della Terra e il Dio Hors erano misericordiosi con lui: le regioni aride della Confederazione si riducevano ai deserti che si trovavano nei quattro regni meridionali: Kara, Aisa, Nisa e Tura. Il resto dei regni durante il regno di Svyatozar non aveva mai subito grandi cataclismi, tipo siccità o incendi boschivi. Non c’erano mai state inondazioni o alluvioni. E la popolazione di CK negli ultimi duecento anni era aumentata di quasi sette volte: da trenta milioni a duecento!

      Quindi, com’era possibile dubitare del Governatore della Luce? Dopotutto, la sua essenza divina era confermata dal fatto…che era immortale! O estremamente longevo.

      Mentre Zima, ancora turbata, rifletteva, erano arrivate delle guardie e avevano catturato gli scalmanati che stavano ancora riempiendo la piazza di volantini. Non gli avevano fatto del male, ma li avevano caricati sulle auto e se li erano portati via.

      “Mamma, chi erano quelle persone?” Zima aveva osato finalmente chiedere alla madre, per capire cosa stesse succedendo.

      “Oh, non farci caso! - rispose la donna, come accorgendosi solo in quel momento degli scalmanati intorno a lei e della pioggia di volantini per terra - Sono persone malate di testa. Lasciali perdere e non leggere i loro volantini.”

      “Dove li hanno portati, i poliziotti?”

      “Alla Centrale di Polizia. Là quei pazzi verranno interrogati e, se verranno giudicati mentalmente instabili, verranno rinchiusi in manicomio per essere curati.”

      “Ma da dove vengono?” chiese ancora Zima.

      “Ci sono sempre state persone così. A volte apparivano in posti come Rain Square, anche quando ero giovane io. Basta ignorarli! Guarda questa vetrina: che pelliccia stupenda! Peccato che sia così cara...”

      La ragazza seguì lo sguardo di sua madre e vide una lunga pelliccia di visone alla moda. Costava diecimila conf (così si chiamava la valuta locale, conf — da «Confederazione). A proposito: lo stipendio medio nel paese era di circa centocinquanta conf al mese. La madre di Zima ne prendeva centoquaranta, perché lo stipendio di una bibliotecaria era abbastanza modesto. Suo padre guadagnava di più: duecento conf. Negli ultimi tempi, il salario di un camionista era leggermente aumentato.

      “Potrei comprare una pelliccia ecologica al mercato e ordinare qualcosa di simile da una sartoria! Potrei assemblarlo e ricavarne una pelliccia mille volte più economica…ma comunque non credo che costerebbe meno di trecento conf! Ancora troppo cara... Però, se riesco a procurarmi un cartamodello su una rivista di cucito, o lo faccio io, potrei cucirmela da sola! Potrei aggiungere della pelliccia al mio cappotto e rimodernarlo un po’. Sarebbe ancora più fattibile. Mi terrò entro i settanta conf!” La madre continuava a sognare, guardando la pelliccia.

      Zima guardò di nuovo i sobillatori che la Polizia stava trascinando via: erano scomparsi nelle auto. Poi voltò lo sguardo su sua madre, che sembrava più presa dalla sua pelliccia che da quei disgraziati. E si sentì come se qualcosa le si fosse incrinato dentro... Ancora lo ignorava, ma quell’evento avrebbe cambiato la sua vita per sempre...

      La sera dello stesso giorno, nel comunicato stampa, che tutti i residenti di CK stavano guardando con speciali lenti di cristallo, le cosiddette cryst-lenses3 o semplicemente lenti di cristallo, Zima vide un servizio sui piantagrane della mattina.

      Imparò che si chiamavano "hippy", avevano "scarsa responsabilità sociale" e spesso facevano uso di droga. Si professano contrari ad ogni tipo di guerra e minavano le fondamenta della società. E quegli hippy che aveva visto quella mattina disseminare volantini di propaganda sotto la pioggia erano stati internati in manicomio per dei trattamenti coattivi...

      ... Sono passati quattro anni da allora, ma Zima