Cuori Maledetti. Amy Blankenship

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Название Cuori Maledetti
Автор произведения Amy Blankenship
Жанр Современная зарубежная литература
Серия
Издательство Современная зарубежная литература
Год выпуска 0
isbn 9788835425328



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gli era stranamente familiare.

      Quando entrarono nell’aula di matematica, Tasuki la spinse subito verso il banco vuoto…ma Kyoko si fermò di botto: davanti a lei c’era proprio il ragazzo con i capelli argentati che aveva visto in segreteria! Malgrado le stesse di spalle, lui sembrò percepire la presenza di Kyoko e subito si voltò verso di lei, fissandola con i suoi bellissimi occhi dorati. Era così bello che Kyoko non riuscì a staccargli lo sguardo di dosso ma rimase lì a fissarlo, come inebetita.

      “Quanti ragazzi nuovi sono arrivati, oggi?” esclamò Tasuki ad alta voce, non rivolgendosi a nessuno in particolare.

      “Sei…” gli rispose Kyoko con aria sognante, ricordando le parole che aveva borbottato la segretaria.

      "Beh…il mio posto è questo…” mugugnò Tasuki, andandosi a sedere.

      Kyoko provò un senso di déjà vu quando notò un libro di matematica aperto sul banco del ragazzo dai capelli argentati, come se lui la stesse aspettando. Si scrollò di dosso quella sensazione, nella convinzione che fosse stato l’insegnante a deciderlo, visto che lei era nuova. Ma più si avvicinava a lui, più si sentiva turbata. Era come se ogni ormone nel suo corpo si fosse risvegliato di colpo.

      Quando si sedette al banco e lui le si avvicinò, sentì il sangue arrivarle alla testa. Girò lo guardo, e notò la faccia livida di alcune compagne, che la stavano fissando. Intuendo che quella sarebbe stata l’ora più lunga della sua vita, Kyoko abbassò gli occhi e si massaggiò le tempie.

      Quando il compito in classe ebbe inizio, Kyoko si rese conto che aveva dimenticato tutto, anche se si trattava di una materia che lei conosceva molto bene. Kyou invece andava avanti spedito, come se il compito fosse una cosa da nulla, e lei, che si era bloccata già alla seconda operazione, sospirò di frustrazione.

      La professoressa stava andando in giro per i banchi e, quando notò che Kyou aveva quasi finito, gli disse: “Bene Kyou, visto che sei a buon punto perché non dai una mano a Kyoko?” e poi andò avanti a controllare gli altri, lasciando Kyoko nel pieno imbarazzo.

      Kyou si girò subito verso di lei, e una ciocca dei suoi lunghi capelli le sfiorò la mano. A quel tocco morbido Kyoko sussultò: eh sì… quell’anno avrebbe avuto molto bisogno dell’aiuto del suo compagno di banco!

      Lui le sorrise, come se le avesse lento nella mente. La guardò fisso negli occhi, le prese una mano e poi le sussurrò: “Dai qua, ti aiuto io.”

      Alla fine della lezione, Kyoko aveva ritrovato la memoria su come risolvere quel problemino di matematica. Nel pomeriggio lei e Kyou avevano anche finito i compiti per l’indomani. Quando le due ore di matematica terminarono, anche Kyou le chiese se poteva tenersi il libro per quel giorno, proprio come aveva fatto Tasuki. E, parlando del diavolo…ecco Tasuki che l’aspettava davanti alla porta dell’aula di Economia domestica…

      "Davvero hai questo corso?" gli chiese Kyoko, strizzando l’occhio a Kyou.

      "Scherzi? Non ci crederai, ma quest’anno si sono iscritti più maschi che femmine! - esclamò lui, con uno strano scintillio negli occhi - A noi ragazzi piace imparare a cucinare per le persone che amiamo!”

      Poi Tasuki la prese sottobraccio. "Inoltre, gli alunni si mangiano quello che cucinano, quindi risparmiamo sul pranzo!”

      "Ah! Ecco la verità! - ridacchiò Kyoko - Ecco perché ti sei iscritto a questo corso!” Kyoko gli fece un sorriso malizioso, ben sapendo di essere una vera frana in cucina. Fino alla sera prima non si era mai avvicinata ai fornelli e quindi temeva che i suoi compagni di corso l’avrebbero presa in giro. Adesso…beh, o imparava a cucinare o avrebbe passato a latte e Cheerios tutta la vita!

      Quell’aula era molto diversa dalle altre. Invece dei banchi e della cattedra c’erano fornelli e tavoli da lavoro. Sembrava più il retro di un ristorante che una classe.

      "Qui, postazioni libere!” esclamò Tasuki, portandola rapidamente in fondo all’aula, proprio davanti ai fornelli e al pentolame. Kyoko lanciò un’occhiata in giro e si accorse che nella sala c'erano ben cinque fornelli, attrezzati di tutto. Chissà se i ragazzi avrebbero cucinati da soli o in gruppo.

      Altri due ragazzi si unirono a loro, e Tasuki presentò Kyoko a Yohji, che sembrava il prototipo dell’ atleta americano. L’altro ragazzo invece era nuovo, e ancora una volta Kyoko si sentì incredibilmente attratta, com’era già successo con Shinbe e Kyou.

      "Ciao." gli disse, mentre l’altro le sorrideva. Era stupendo quanto gli altri due! Bellissimi capelli…un po’ chiari e un po’ scuri, con incredibili riflessi ametista. Erano lunghi fino alle spalle e gli conferivano un aspetto selvaggio, come se fossero stati scompigliati dal vento, e i suoi occhi ... non erano di un colore preciso ... ma sembravano racchiudere tutti i colori del mondo. Le sembrava perfino…magico.

      Lui la fissò intensamente. Quando Kyoko alzò lo sguardo su di lui, Kamui le rivolse un sorriso incantevole, che avrebbe ammaliato il diavolo in persona.

      "Ehi, voi due, volete prenotare una stanza?” esclamò sarcastico Yohji, facendo ringhiare Tasuki e scoppiare a ridere Kamui.

      "Solo se ti possiamo chiudere dentro!” rispose Kamui, ridendo. Yohji invece lo guardò con così tanto odio che Kamui sospettò che l’atleta fosse addirittura…claustrofobico! Trattenne un sorrisetto e gli disse: “Stavo solo facendo amicizia con la mia compagna di classe. Che c’è, sei geloso? Vuoi fare tu coppia con me?” E giù, tutti a ridere.

      Yohji decise di stare al gioco. Si strinse nelle spalle e disse, imitando una voce femminile: “Solo se ti fa piacere, tesoro!”

      Tasuki se ne stava accanto al muro, a fissare torvo il nuovo arrivato. Yohji non era l’unico a sentirsi morso dalla gelosia. Forse era giunto il momento di sbaragliare la concorrenza. Scrutò con rabbia il volto estasiato di Kyoko e decise che era meglio darci un taglio.

      "Oggi prepareremo i dolcetti di Halloween." annunciò l'insegnante, mentre distribuiva i fogli con la ricetta.

      "Poi possiamo mangiare le teste dei mostri di zucchero?” chiese Kamui, felice come se avesse appena vinto alla lotteria. Quando Kyoko lo guardò con calore e rise alla sua battuta, sentì il sangue riscaldarsi e il desiderio ardente di baciarla. Cavolo, anche i suoi fratelli stavano combattendo contro la stessa cosa?

      Tutti scelsero un diverso stampino per biscotti a tema Halloween e cominciarono a prepararne una decina ciascuno, poi li misero in una grande teglia da forno. A cottura ultimata, Kamui li tirò fuori. Notò subito che quelli a forma di zucca fatti da Kyoko erano tutti bruciacchiati e deformati; così, di nascosto, pronunciò una formula magica in un antico linguaggio e i biscotti diventarono subito perfetti.

      "Com’ è possibile?" chiese Kyoko, con gli occhi spalancati, mentre Kamui metteva i biscotti in un bel piatto da portata. Quelli che aveva fatto lei erano fantastici, mentre quelli degli altri…sembravano degli sgorbi fatti da un bambino di cinque anni!

      "E’ per questo che la maggior parte dei ragazzi frequenta questo corso." sorrise Kamui, addentando uno dei meravigliosi biscotti di Kyoko, poi sussultò quando sentì Tasuki ringhiargli alle spalle. Si voltò e, al guardare la sua faccia livida da boyfriend tradito, si disse che presto sarebbero arrivati i guai.

      Capitolo 4 “ Romeo e i cattivi ragazzi”

      Subito dopo andarono in mensa per il pranzo. Mentre Tasuki era in fila, Kyoko vide il bel giardino attrezzato al di fuori delle grandi vetrate. Uscì e trovò un paio di tavolini all’ombra di un grande albero, che le piacquero moltissimo. Aveva voglia di rilassarsi, quindi scelse il tavolo all’ombra della grande quercia, proprio di fronte alla scuola, e vi si sedette.

      Hyakuhei si appoggiò all'albero accanto a Kyoko, anche se sapeva che non avrebbe dovuto farlo. I suoi occhi erano scuri, senza alcuna emozione, e le sue labbra non celavano ombra di sorriso. Era già stanco di essere invisibile per non farsi vedere da lei, ma sapeva che doveva aspettare il suo momento. Come poteva confortare qualcuno che ignorava completamente la sua presenza?

      Kyoko scavò nel suo zaino e ne tirò