Название | Dal vero |
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Автор произведения | Matilde Serao |
Жанр | Языкознание |
Серия | |
Издательство | Языкознание |
Год выпуска | 0 |
isbn | 4064066072964 |
Ma nessuno rispose. Sofia fuggì via, celando il viso fra le mani, e
Roberto rimase immobile, silenzioso, come istupidito:
—Roberto?—chiamò Lulù,
—Signorina…
—Che avviene dunque?
—Nulla; me ne vado.
E senza neppure salutarla, andò via anche lui con un gesto da disperato. Lulù lo seguì con lo sguardo e restò tutta pensosa:
—Uno di qua… uno di là—essa mormorava e prima?… basta, bisognerà che mi ci metta io!
V.
—….. Per tutte queste buonissime ragioni, io non posso sposare il signor Roberto Montefranco—conchiuse Lulù a sua madre.
—Sono delle ragioni assurde, fanciulla mia—rispose la madre, scuotendo il capo.
—Insomma, vuoi che io te la dica chiara e netta? Roberto non mi piace e non lo sposo!
—Almeno qui c'è franchezza; ma è sempre un capriccio, Lulù, un grande capriccio. Roberto ti ama.
—Si consolerà.
—È corsa una parola.
—Si riprende. Non siamo più ai tempi dei matrimoni per forza.
—Che dirà il mondo?
—Madre, definiscimi il mondo.
—La gente?
—Chi è la gente? non la conosco; non ho obbligo di essere infelice per la signora gente.
—Sei una fanciulla terribile! Ma io come l'accomodo con Roberto? che gli debbo dire?
—Quello che vuoi. Sei mamma per questo.
—Già, per riparare i tuoi guasti. Ne verrà uno scandalo.
—Non credo; gli si dice con garbo, con buona maniera. Anzi ti permetto di parlar male di me, di darmi della capricciosa, della leggiera, della fanciullona; aggiungere che sarei stata una pessima moglie, che sono poco seria, che non ho dignità, che mia sorella è…
—Tua sorella? Perdi la testa, Lulù?
—Bah! potrebbe darsi benissimo. Per adesso Roberto e Sofia sono indifferenti, poi si conosceranno meglio, si potranno apprezzare… ed allora… chi sa, chi sa! Tu avresti lode di buona madre per aver maritata prima la maggiore…
—Infatti…
—A me non mancheranno mariti, ho appena diciotto anni. Poi voglio divertirmi, voglio ballare ancora, voglio godermi questa mia gioconda gioventù con la buona mammina, mammuccia…
—Sei un diavoletto—rispose la mamma commossa, abbracciando la figliuola.
—Sicchè restiamo intesi? A Roberto si annunzia pulitamente la brutta notizia, però gli si aggiunge che si resta amici, che lo vogliamo veder sempre. Se quei due si debbono amare, si ameranno: è scritto.
—Ma credi, cattiva Lulù, che le cose si metteranno bene? Sai che mi piacciono poco gli imbrogli.
—O impersuadibile madre! O madre peggiore di San Tommaso! Ma sì, ma sì, te lo assicuro io, con la mia provata esperienza, che non accadranno scandali. Roberto è un gentiluomo, infine, e non pretenderà che, senza amarlo, io lo sposi.
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