Название | Breve Storia Della Cina |
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Автор произведения | Pedro Ceinos Arcones |
Жанр | Историческая литература |
Серия | |
Издательство | Историческая литература |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788835411215 |
Dopo la morte di Wu Ding si rallenta e poi ferma del tutto l’espansione esterna, sostituita da quella interna. Questo porta alla rotazione di nuove terre e all’eliminazione dei popoli non agricoli all’interno delle frontiere Shang, rafforzando, di conseguenza, la burocrazia statale e provinciale.
Con gli ultimi re Shang si può notare un aumento delle attività militari – continuano le campagne contro i Qiang dell’ovest o gli Yi dell’est- e un debilitarsi delle alleanze tribali che li mantengono al potere. Durante la epoca di Yi (1191-1155 a. C.) gli Yi dell’est, tante volte sconfitti, attaccano agli Shang, obbligandoli a stabilire una capitale secondaria ad est, nell’attuale Qixian, provincia di Henan.
L’ultimo re Shang fu Zhou Xin (1154-1122), un re crudele e dissoluto. Gli storici attribuiscono la sua caduta ad una vita dedicata ai piaceri, menzionando come esempio la costruzione di un enorme giardino con uno stagno di vino, con carne cotta appesa agli alberi, dove il re giocava nudo con le sue favorite. La ragione della caduta del governo la ritroviamo in un evento politico, l’assassinato del primo ministro Bigan. Con questo evento si rompe definitivamente l’alleanza con i dieci lignaggi della successione; fatto questo che dividerà l’equilibrio del clan Shang: Bigan non è solo lo zio dell’imperatore, assessore e primo ministro; ma bensì la più grande autorità dei clan in questo momento. un’altra causa della sua caduta in disgrazia potrebbe essere la storia d’amore con la regina Daji. Varie interpretazioni vedono qui l’intento di trasformare la dinastia in ereditaria, legando il potere a suo figlio e trasformandolo in successore, distruggendo così l’idea di monarchia rotativa. Quest’evento spiegherebbe anche l’ultimo fracasso in battaglia dell’imperatore. Il monarca fu abbandonato dai suoi uomini. Intrighi di palazzo regnano in quest’epoca.
Zhouy Xin cercò di compensare la rottura dell’alleanza dando autonomia e potere ai capi delle maggiori tribù a ovest del territorio, tra i quali gli Zhou. Possibilmente non vennero rispettati questi accordi e quest’ultimi trameranno la ribellione. Secondo la leggenda, il re We degli Zhou, approfitterà la permanenza in prigione per scrivere il primo dei testi classici cinesi. I Ching, Libro dei Mutamenti. La leggenda narra la liberazione del re solo quando il figlio, il re Wu, pagherà una gran quantità di ricchezze per riscattarlo.
We e Wu formeranno un esercito sempre più forte ad ovest, mentre gli Shang continuano a debilitarsi, soprattutto non avendo più il favore del popolo, e per gli attacchi degli Yi da est. Così che quando il re Wu attacca Zhou Xin, riuscirà nell’intento praticamente senza sforzi, nella battaglia di Muye, mettendo fine alla dinastia Shang.
Ancora dobbiamo conoscere molto sulla Cina degli Shang, non possiamo ancora affermare con sicurezza che stiamo parlando di una sola dinastia. Le differenze tra i primi Shang e gli ultimi sono evidenti; poco sappiamo del periodo di tempo precedente allo stabilirsi definitivamente ad Anyang, e ancora non si sono localizzati né scavati i resti delle capitali politiche, né quelle religiose e spirituali; la chiamata città Shang dove risiedevano i templi e le maggiori costruzioni religiose. Data la mancanza di molte fonti storiche che avallino le leggende, risulta probabile che l’idea che ci siamo costruiti di questa dinastia sia stata formata negli anni successivi e non dallo studio approfondito della stessa.
Da tempo gli storici trovano punti di connessione tra la cultura Shang e le altre culture dell’Oriente prossimo, specialmente Mesopotamia ed Egitto. Qualsiasi campo della cultura e società a cui ci avviciniamo ha inevitabilmente punti di contatto, grandi somiglianze dalle quali si deduce un inevitabile contatto tra culture e relativa contaminazione culturale. Come in altri aspetti della storia, gli interessi nazionalisti a volte frenano gli studi oggettivi. In Occidente ci sono marcate divisioni tra i diffusionisti e gli isolazionisti.
I ‘diffusionisti’ affermano che tutte le grandi culture dell’umanità sono state create dalla diffusione dei loro elementi principali dal più antico popolo dei Sumeri, su un percorso che sarebbe sostanzialmente: Sumeri-Egitto- Valle dell’Indio- Cina ed India- Culture precolombiane. Gli isolazionisti, dall’altra parte, pensano che ciascuna delle grandi culture si sia evoluta in modo indipendente, essendo una creazione e sviluppo delle popolazioni locali.
Notizie recenti ci fanno conoscere la continuità culturale dell’Asia Centrale in date anteriori al 2000 a. C., dovute a contatti commerciali e culturali con Europa e Asia, da qui è verosimile che alcuni elementi della cultura cinese e nello specifico di quella Shang possono essere stati trasmessi da Occidente. Sia con i Shang che con i Sumeri e gli Egizi ritroviamo nella classe sacerdotale che governa lo stato e con il re-sacerdote a capo, dei riti funebri che comprendono sacrifici umani , lo sviluppo del sistema numerale, alcuni rituali funebri di questi sovrani che includono la sepoltura di centinaia di persone con i sovrani stessi.
Lo sviluppo di due sistemi numerici, ancora utilizzati in tutto il mondo sviluppato, sono il decimale e il sessagesimale, uno usato per gli affari e l’altro per i rituali; la costruzione di enormi capitali come centri politici e religiosi, circondati da un muro, in cui viene creata un’imponente architettura con colonne ben sviluppate e sculture in pietra; l’uso generoso di strumenti in bronzo, armi e oggetti rituali, un sistema di scrittura ben sviluppato e l’introduzione di carri di bronzo. Pulleyblank indica grano, orzo e carrozze trainate da cavalli come segni di evidente importazione dall’occidente, le culture che hanno interagito pacificamente per 4-5.000 anni ora concludono violentemente la loro era, ribadisce Pulleyblank: “sembra probabile che uno stimolo dall’ovest avrebbe avuto un ruolo significativo nell’inaugurazione dell’età del bronzo cinese.“
Per la trasmissione di questa serie di innovazioni politiche, religiose e tecniche che possono portare un regno a dominare coloro che lo circondano, non è necessario un grande movimento di popoli, basta con la presenza di un piccolo gruppo di intellettuali, sacerdoti o missionari. Ne vedremo un esempio con la presenza dei gesuiti nei tribunali degli imperatori Ming e Qing, dove questi religiosi hanno introdotto profondi cambiamenti politici, economici e militari.
Nelle periferie del mondo Shang ancora vivevano popoli che riuscirono a mantenersi liberi dalla trasformazione politica e sociale degli Shang. Società agricola, cacciatori o pastori nomadi con i quali gli Shang mantengono relazioni commerciali, politiche e militari. Molti dei popoli dei quali i nomi appaiono negli ossi oracolari, come gli Yang, possiedono una cultura semplice di caccia e pesca, sono spesso assorbiti durante questi anni da altre civiltà.
Dei popoli che vivono nella periferia, quelli che influenzano maggiormente il loro sviluppo politico sono i Qiang e gli Yi. I Qiang appartengono alla parte occidentale della provincia di Shaanxi, e possibilmente si estenderanno per le provincie vicine. Probabilmente sia stata una popolazione numerosa e con un buon esercito, giacché le guerre contro di loro si susseguono durante tutta la dinastia Shang. Le vittorie su questo popolo, con la cattura di numerosi prigionieri, fino a 30.000 in una sola battaglia, fa pensare ad un’importante storia economica ed umana. Infatti, nonostante i continui attacchi subiti dagli Shang nel corso dei secoli, le cronache delle successive dinastie continuano a menzionarlo come un popolo potente insediato in una regione vicina a quella degli Shang. Posteriormente si spostò a sud-ovest dove alcuni dei loro discendenti sopravvivono ancora oggi.
Gli Yi vivevano ad est degli Shang, nella provincia di Shandong. Forse in un principio i due popoli erano alleati. Alla fine della dinastia Shang, la guerra contro gli Yi provocherà l’indebolimento dell’esercito e della società stessa, facilitando la sconfitta per mano degli Zhou.
Ancora più distante dal centro degli Shang, esistevano una serie di città delle quali abbiamo pochissime informazioni; alcune di loro avevano una relazione solo commerciale con gli Shang. L’uso da parte degli Shang di enormi quantità di gusci di tartaruga, conchiglie cauri, bronzo, giada e altri oggetti di lusso avrebbe dovuto stimolare la creazione di importanti centri commerciali anche lontano dalla loro sfera economica o politica. Questi centri commerciali mantengono relazioni nel sud, con altri centri politici che hanno mantenuto un’indipendenza nell’evoluzione culturale.
Resti di altre culture ancora poco studiate continuano ad apparire, stabiliti in diverse parti dell’attuale Cina, da Pechino a Gansu e il bacino del Yangtze; culture queste