Raji: Libro Uno. Charley Brindley

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Название Raji: Libro Uno
Автор произведения Charley Brindley
Жанр Современная зарубежная литература
Серия
Издательство Современная зарубежная литература
Год выпуска 0
isbn 9788835408628



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entrò nella stalla, passò sotto la pancia di Cleopatra e spinse Fuse, cercando di raggiungere l'avena, ma la mangiatoia era troppo alta. Cleopatra sfiorò e annusò la cima della testa del cavallino. Ransom fece per morderla. Cleopatra alzò la testa e fece un passo indietro, urtando Alexander, che si voltò per vedere cosa stesse succedendo.

      Ransom sbuffò e trotterellò verso l’altra mangiatoia. Non riuscendo ad entrare neanche in quella, si abbassò sotto Alexander e lasciò la stalla.

      I due percheron erano gli animali più grandi e più forti della fattoria, ma il loro temperamento era pari a dei cuccioli di collie; amichevoli, gentili, e sempre pronti a eseguire gli ordini del loro padrone.

      “Voi due solitamente mi lasciate abbastanza letame da riempire una carriola intera, ma vedo che la ragazza ha fatto anche questo. Mi chiedo dove l'abbia scaricato.”

      Aprì la porta laterale e la agganciò al muro della stalla in modo che i cavalli potessero andare al pascolo per muoversi e respirare aria fresca. Non ci sarebbe stato nulla da brucare con lo strato di neve a terra, ma si sarebbero goduti il sole. All'imbrunire sarebbero tornati al fienile da soli. “Tutto ciò di cui avete bisogno sono due secchi di mais, un po’ di fieno fresco e 30 litri d’acqua. Così sarete a posto per tutto il giorno”.

      Ci sono voluti molto grano e fieno per mantenere i due cavalli da tiro durante i mesi invernali, ma avevano compensato durante la semina primaverile, la coltivazione estiva e il raccolto autunnale. I due avevano lavorato sodo dalle prime luci dell'alba fino a dopo il tramonto per tutta la stagione della crescita. Avevano avuto un’ora di pausa per il grano e l’acqua a mezzogiorno, per poi tornare subito all’aratura e alla coltivazione.

      Fuse andò sul retro della stalla e scoprì che la ragazza aveva gettato la paglia sporca della stalla dei cavalli sul mucchio di letame accumulato. L’aria era fredda, ma il calore del mucchio di rifiuti in decomposizione aveva sciolto la neve in superficie.

      Dovrò portare quella roba al campo di mais il prima possibile.

      Studiò per un attimo l’enorme mucchio, calcolando quanti carri sarebbero serviti per portare a termine il lavoro.

      Otto viaggi, in teoria.

      Una volta steso e arato, il letame avrà fatto da ottimo fertilizzante.

      Fissò il terreno vicino al mucchio. La ragazza aveva sgomberato la neve e aveva messo lo sterco di mucca in fila sul terreno ghiacciato.

      Che strano. Deve aver usato una pala per portare qui fuori il letame.

      Scosse la testa e rientrò. Dopo aver salito la scala fino al fienile, si diresse in punta di piedi verso l’angolo posteriore dove trovò la ragazza, proprio dove pensava che fosse. Si era creata un letto con i sacchi di iuta che lui aveva lasciato sul pagliaio al piano di sotto. Le borse erano sparse su uno strato di fieno, sopra la stalla di Stormy.

      Piuttosto intelligente. Il posto più caldo del fienile, con il calore della stufa a cherosene di Stormy che sale.

      La ragazza era di spalle. Era seduta sul letto, che si spazzolava i capelli. La piccola valigia era aperta davanti a lei, ma non riusciva a vedere l’interno. La sua vecchia giacca di tela era sul letto. Lui l’aveva lasciata nella stalla di Stormy la sera prima.

      Fuse non voleva spaventarla, e si sentiva come se la stesse spiando, così se la svignò. Due forconi erano appesi a dei picchetti fissati al muro. Li prese ed attraversò il soppalco, poi ne usò uno per gettare il fieno sul pavimento sporco. Mentre lavorava, si mise a fischiettare una canzoncina che aveva sentito a scuola – In the Good Old Summertime.

      Arrivò un suono ovattato dal nascondiglio della ragazza, poi il silenzio. Guardò con la coda dell’occhio mentre prendeva un forcone carico di fieno e lo faceva cadere a terra. Lei sbirciò dal divisorio per vedere cosa stesse facendo.

      La parte centrale del piano del solaio era aperta, Fuse era sul bordo che guardava Ransom annusare il mucchio di fieno fresco. Due gatti della fattoria si insinuarono nell’ombra per spaventare il piccolo cavallo, l’inizio del loro gioco quotidiano. Fuse si appoggiò al forcone per godersi lo spettacolo, tenendo d’occhio la ragazza.

      Lei si avvicinò per vedere cosa interessasse di sotto al ragazzo. I due gatti arrivarono dai lati opposti della porta del fienile chiusa, collaborando per cacciare le loro ignare prede.

      Ransom annusò il mucchio di fieno come se fosse il suo unico interesse, ma i suoi occhi e le sue orecchie erano impegnate a localizzare i suoi amici felini.

      I gatti avanzarono bassi, muovendosi furtivamente, piano e senza emettere alcun suono.

      Ransom alzò lo sguardo su Fuse, facendo un leggero nitrito.

      I gatti si bloccarono.

      Fuse si mise un dito sulle labbra. Ransom soffiò un po’ d’aria dal naso e addentò un boccone di fieno.

      Fuse non era sicuro di quanti gatti vivessero nel fienile, perché quando entrava, correvano subito a nascondersi. Erano almeno cinque. Ripagavano il loro soggiorno tenendo a bada topi e ratti. Senza i gatti, i Fusilier avrebbero perso un quarto del loro grano a causa dei ratti. Sebbene lasciasse loro una ciotola di latte ogni mattina e ogni sera, non avevano bisogno di aiuto per nutrirsi, a differenza di tutti gli altri animali, erano estremamente indipendenti.

      Un forte miagolio arrivò dal gatto sulla destra. Mentre balzava sulla gamba di Ransom, lui scalciò entrambe le zampe posteriori e si girò per affrontare il gatto nero che soffiava. La gatta lo teneva a terra mentre l’altra attaccava. Ransom piagnucolò e si girò verso il suo secondo aggressore; un calico.

      Quando Fuse sentì ridacchiare la ragazza, sorrise e indicò il mucchio di fieno a terra.

      “Guarda cosa succede adesso.”

      Lei si mise sul bordo dello spiazzo, di fronte a lui.

      Mentre Ransom caricava e zampettava alternamente i due gatti, un terzo – untabby – miagolò e balzò da dietro una pila di fieno.Ransom si voltò e indietreggiò mentre i suoi tre avversari si univano per avanzare contro di lui. Il suo didietro sbatté contro la stalla delle mucche, alzò la testa verso Fuse e piagnucolò come se fosse veramente terrorizzato. I gatti si avvicinarono, con le orecchie piegate, ringhiando, pronti per l'assalto finale.

      Una delle mucche muggì, distraendo i gatti e dando a Ransom l’opportunità che stava aspettando. Saltò oltre le loro teste e corse verso il retro della stalla. Fuse e la ragazza si misero a ridere mentre i tre gatti partirono all’inseguimento.

      Fuse allora prese il secondo forcone e lo fece dondolare davanti a sé. “Vieni a darmi una mano. Poi andremo a vedere come sta la nuova puledra.”

      Lei spostò lo sguardo da lui al forcone, poi camminò attorno all’apertura del pavimento. Lui le porse il forcone, poi usò il suo per riprendere a gettare il fieno a terra. Lei fece lo stesso.

      “Vedo che ti sei occupata della maggior parte delle cibarie. Dopo avergli dato un po’ di fieno, ti mostrerò come prendere il mais dal silo per le mucche, i cavalli e i maiali. Poi mungeremo le mucche e spargeremo un po’ di grano per le galline.”

      Un’ora più tardi, si sedettero nella stalla di Stormy, a guardare il puledro poppare.

      “Ha già messo su un paio di chili,” disse Fuse, guardando la ragazza. “Non è carina?”

      “Carina,” disse lei, poi guardò Fuse, chiedendo evidentemente se avesse detto la parola correttamente.

      Fuse annuì mentre guardavano la piccola.

* * * * *

      Ci volle un po’affinché Fuse convincesse la ragazza ad entrare in casa. Lei esitò a lasciare il fienile, ma alla fine, dopo che lui si portò la mano alla bocca imitando il gesto del mangiare, lei lo seguì attraverso la neve profonda fino alla porta sul retro.Lui cercò di camminare accanto a lei, ma lei si ritraeva continuamente, rimanendo dietro di lui.

      La neve aveva smesso di cadere durante la notte. Il sole scintillante illuminava un bellissimo mattino. Non soffiava il vento, e la neve giaceva come una bianca e candida coperta sopra i recinti e gli edifici.