Название | Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 6 |
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Автор произведения | Edward Gibbon |
Жанр | Зарубежная классика |
Серия | |
Издательство | Зарубежная классика |
Год выпуска | 0 |
isbn |
A. 395
L'imparzialità, che Stilicone affettava, come comune tutore de' reali fratelli, lo mosse a regolare l'ugual divisione delle armi, delle gioie e della magnifica guardaroba e suppellettile del defunto Imperatore28. Ma l'oggetto più importante dell'eredità consisteva nelle numerose legioni, coorti e squadroni di Romani e di Barbari, che l'evento della guerra civile avea riuniti sotto lo stendardo di Teodosio. Le diverse truppe dell'Europa e dell'Asia, irritate fra loro da recenti animosità, eran tenute in timore dall'autorità d'un solo uomo; e la rigorosa disciplina di Stilicone difese le terre del cittadino dalla rapina del licenzioso soldato29. Ansioso però ed impaziente di sollevar l'Italia dalla presenza di questo formidabil esercito, che poteva solo esser utile alle frontiere dell'Imperio, diede orecchio alla giusta richiesta, del Ministro d'Arcadio; dichiarò la sua intenzione di ricondurre in persona le truppe Orientali; e si servì destramente del rumore d'un tumulto Gotico per coprire i suoi privati disegni d'ambizione e di vendetta30. L'anima rea di Ruffino si pose in agitazione all'avvicinarsi d'un guerriero e d'un rivale, di cui meritava l'inimicizia; vide con gran terrore lo stretto spazio di vita e di grandezza che gli restava; ed interpose l'autorità dell'Imperatore Arcadio, come l'ultima speranza di salute. Stilicone, il quale pare che dirigesse la sua marcia lungo la costa marittima dell'Adriatico, non era molto distante dalla città di Tessalonica, quando ricevè un ordine perentorio, che richiamava le truppe dell'Oriente, e dichiarava che un ulteriore avvicinamento di lui si sarebbe risguardato dalla Corte di Bisanzio come un atto di ostilità. La pronta ed inaspettata ubbidienza del Generale dell'Occidente convinse il volgo della sua fedeltà e moderazione, e siccome s'era già conciliato l'affetto delle truppe Orientali, raccomandò al loro zelo l'esecuzione del suo sanguinoso disegno, che eseguir si poteva nella sua assenza forse con minor pericolo e rimprovero. Stilicone lasciò il comando della milizia d'Oriente a Gaina, Goto, sulla fede del quale stabilmente si riposava, con la sicurezza almeno, che l'audace Barbaro non avrebbe mai deviato dal suo scopo per alcuna considerazione di timore o di rimorso. I soldati furono facilmente indotti a punire il nemico di Stilicone e di Roma; e tal era l'odio generale, che Ruffino erasi eccitato contro, che fedelmente si conservò il segreto fatale, comunicato a migliaia di persone nella lunga marcia che si fece da Tessalonica fino alle porte di Costantinopoli. Tosto che risoluta fu la sua morte, si condiscese a lusingarne l'orgoglio. L'ambizioso Prefetto s'indusse a credere, che que' potenti ausiliarj avrebber potuto tentarsi a porgli il diadema sul capo; ed i tesori, ch'egli distribuì con lenta e ripugnante mano, s'accettarono dall'irata moltitudine come un insulto piuttosto che come un dono. Le truppe si fermarono alla distanza d'un miglio dalla Capitale nel campo di Marte, avanti al palazzo dell'Ebdomone; e l'Imperatore, insieme col suo Ministro, secondo l'antico uso, avanzaronsi a salutar rispettosamente la forza, che sostenevano il trono. Mentre Ruffino passava lungo le file, e con affettata cortesia mascherava la sua innata alterigia, le ali appoco appoco girarono
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Stilicone o direttamente o indirettamente forma il tema perpetuo di Claudiano. La gioventù e la vita privata dell'Eroe vengono senza connessione espresse nel poema, che fece sul primo suo consolato 35-140.
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Claudiano, in un poema imperfetto, fa un bello, e forse adulante ritratto di Serena. Questa favorita nipote di Teodosio era nata, come la sua sorella Termanzia, in Ispagna, di dove nella più tenera lor gioventù erano state onorevolmente condotte al palazzo di Costantinopoli.
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Si potrebbe aver qualche dubbio, se quest'adozione fosse legale, o solo metaforica (Vedi du Cange
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Claudiano (
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I bei versi di Claudiano (
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Un Generale moderno stimerebbe la lor sommissione o un eroico patriottismo o un'abbietta servitù.
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Si confronti il poema sul primo Consolato (I. 95-115). coll'altro intitolato
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… Quem fratribus ipse
Discendens, clypeumque defensoremque dedisti.
Pure tal deputazione fu privata (
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La legge Romana distingue due sorte di
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Vedi Claudiano (I,
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I.
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… Tantoque remoto
Principe, mutatas orbis non sensit habenas.
Quest'alta lode (I.
30
La marcia di Stilicone e la morte di Ruffino son descritte da Claudiano (