Название | Novelle |
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Автор произведения | Balbo Cesare |
Жанр | Зарубежная классика |
Серия | |
Издательство | Зарубежная классика |
Год выпуска | 0 |
isbn |
Ora che che dicessero e pensassero costoro, i due giovani, perchè giovane era pure il compagno, dicevano in salendo molte cose distesamente riferite in certa cronaca da me veduta, ma che io sforzerommi ridurre in brevi parole. Diceva egli dopo un silenzio di forse un buon quarto d'ora: «Bel piacere veramente quella calca che ci ha affogati; e quel chiasso che ci ha assordati; e quei visacci stranieri impertinenti, che Dio perdoni al signore Duca d'essere alleato di tal gente sicuramente eretici o pagani od anche peggio. Avete voi veduto che al sonar di mezzo giorno nemmeno uno non s'è alzato, nè ha fatto il segno della croce? Maledetti!» «Non ci avea badato,» rispose Alda. «Ma tu hai ragione, Giacometto; questi sono visacci e figure come non se ne sono mai più veduti al mondo; e come forse non si vedranno mai più, subito che il signor Duca non ne abbia più bisogno; e li abbia mandati via. Epperciò appunto è, che io avea tanta voglia di vederli una volta. Senti, Giacometto; quando fossimo marito e moglie, e avessimo figliuoli, e figliuoli poi, udendo da tutti narrare di questi Francesi, ci domandassero: gli avete voi veduti? com'eran fatti questi Francesi? e noi non avessimo che rispondere?» «Pah!» riprese Giacometto allungando e rinforzando il suono, che ne fece rimbombar le rupi, e prendendo poi tanto più animo egli a sgridare che vedeva lei ridotta a scusarsi; «che previdenza lunga! che pensiero di buona mammina! prima del matrimonio pensare alle storie che s'avranno a contar a' figliuoli che hanno ancora da nascere e crescere… Ma ringraziate il cielo, Alda, di non aver bell'e ora qualche storia a narrare a spese vostre, di qualcheduno di questi demonii che vi saltasse addosso a portarvi via, come parevano tutti essere lì lì per fare. E sì che io li stava adocchiando; e con l'aiuto del nostro santo Arcangelo san Michele, un po' più che avessero accennato, soldati, o demonii, o Francesi che sieno, io ne facevo pentire almeno un paio alla prima con questo mio bastone, che mai più non mi possa servire contro orso nè lupo, se io, per San Michele Arcangelo…» «Giacometto, Giacometto» diceva Alda raddolcendo la voce, «per carità non giurare, e principalmente non pel nostro santo Arcangelo, che non si adiri contro voi e contro me, e ci voglia aiutare in ogni nostra bisogna. Ed io vi confesserò, se volete, che ancor io quando mi sono trovata là in mezzo a quella calca, ancor io me ne sono sbigottita; che non avrei voluto esservi venuta mai più. E, a dirvi il vero, anche prima nello scendere, appunto quando giungevamo qui presso, già me n'era ripentita. Ma voi con quel vostro eterno contraddire e lagnarvi, me n'avevate fatto prender l'impegno; che se non era… or bene, è finita, non se ne parli più.» «È finita? Non se ne parli più? No, che non è finita; e sì che ne voglio parlare; e che non mi piace quel fare le cose a modo suo, sempre voler girare il mondo, or qua or là, e poi dire, è finita, non se ne parli più.» «Girar il mondo? vi par egli, Giacometto? incominciate voi a dirmi ingiurie? Povera me! Meschina me! Girar il mondo, perchè una volta sono andata al mercato a Giaveno, ed una volta ad Avigliana, e sempre con voi, Giacometto; e voi mi dite che voglio girar il mondo, e mi trattate come una cattiva donna. Povera me! che sarà di me?» E qui la fanciulla si diede a piagnere e singhiozzare, e Giacometto a intenerirsi; ma non essendo tanto ben educato da domandarla con delicata tenerezza: «Alda, tu piangi!» le disse più alla grossa: «Alda, tu sai ch'io non voglio che tu pianga. A che serve? quello che è fatto è fatto; e poichè il cielo ce ne ha salvati, ringraziamolo pure, e pensiamo a non rimetterci a' medesimi pericoli. Vedi, Alda;» e in ciò le prese la mano, e finchè durò largo il sentiero, camminarono così lato a lato, e mano in mano. «Vedi, Alda; se io ti sgrido, e mi sdegno per questo tuo capriccio di girar il mondo; voglio dire d'andare così una volta a Giaveno, una volta ad Avigliana, ed ora a Sant'Ambrogio, gli è perchè penso anch'io all'avvenire; e se abbiamo veramente a sposarci a questa Pentecoste, ed io poi andar su a' pascoli alla montagna, e lasciarti sola a casa ogni anno tutta la state; vedi, Alda, che pena sarebbe pensare io solo di là su: chi sa s'ora Alda non è a casa, ma a girar il… voglio dire, chi sa a Giaveno, chi sa ad Avigliana, e chi sa in mezzo a que' maledetti Francesi con que' loro occhi spiritati! nè io allora sarò lì ad impedire ciò che potrebbe succedere, nè a saperlo nemmeno. O Alda, Alda, io vorrei che tu amassi il paese come lo amo io, che non vo mai volentieri più in là di cento braccia dal bel campanile del monistero, e della casa di tuo padre.» E qui dice la storia che anche a Giacometto scesero alcune più poche, ma più grosse lacrime sulle guance. Ma essendo questo non dubbio segno del loro vicinissimo rappacificarsi, noi non seguiremo più oltre la cronaca, nè essi: che insieme arrivarono, e poi si lasciarono alla casa de' genitori di Alda. I quali, servi o contadini che si dicano della badia, erano di quei pochissimi che abitavano lì vicino; non essendone mestieri più a coltivare quelle poche e povere terre alpestri là su; troppo diverse dalle molte e ricche, possedute da' monaci per munificenza de' principi, ne' piani di Piemonte e Lombardia. Là intorno poi quanto era di terre, case ed uomini, tutto era della badia; e così anche Giacometto, orfano e solo, adoprato nell'interno del monistero alla cura degli armenti. I quali riducendosi all'inverno nelle stalle, alla primavera pascevano i prati all'intorno; ed alla state eran poi condotti a quegli altissimi piani, o somme valli che si trovano in quasi tutte le alpi, ed Alpi sono dette per antonomasia da' paesani. Nè vi ha terra, casa od abitato colà; ma ad ogni pascolo una bassa capanniccia, che mentre l'armento consuma l'erbe, serve al pastore a raccoglier sè talvolta e il latte e il vasellame da fare il cacio. Nè, durante que' pochi mesi, finchè è finito il pascolo o la stagione, il solitario Alpigiano scende mai da quella sua terrazza, dov'è quasi un San Simone Stilita sospeso tra cielo e terra; nè vede viso d'uomo più di tre o quattro volte, che la donna o i parenti vengono a rinfrescar sue provvissioni, e riportar giù i caci fatti. All'autunno, prima delle prime nevi, ei s'affretta a discendere. Che se i ghiacci ingombrassero