Il Killer Pagliaccio. Блейк Пирс

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Название Il Killer Pagliaccio
Автор произведения Блейк Пирс
Жанр Зарубежные детективы
Серия
Издательство Зарубежные детективы
Год выпуска 0
isbn 9781640295001



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accanto a Ryan.

      E’ stato un sogno, comprese.

      Ma, senz’altro, quel sogno aveva un significato. In realtà, significava tutto. Aveva fatto un giuramento, e non poteva rimangiarselo e quindi non poteva dimettersi dal programma. Non era un problema legale. Era di natura personale. Era una questione di principio.

      Ma se venissi fatta fuori?

      Che cosa farò allora?

      Nel frattempo, si chiese che cosa fosse la vibrazione che continuava a udire.

      Ancora mezzo addormentato, Ryan si lamentò, balbettando …

      “Rispondi al tuo dannato telefono, Riley.”

      Solo in quel momento, Riley ricordò il cellulare che le era stato dato il giorno prima nell’edificio dell’FBI. Rovistò sul comodino, lo prese, uscì dal letto e andò fuori dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.

      Le ci volle un momento per capire quale pulsante premere per rispondere alla chiamata. Quando finalmente ci riuscì, sentì una voce familiare.

      “Sweeney? Ti ho svegliato?”

      Era l’Agente Crivaro e non sembrava affatto amichevole.

      “No, certo che no” Riley rispose.

      “Bugiarda. Sono le cinque del mattino.”

      Riley fece un sospiro profondo. Si rese conto di avere la nausea.

      Crivaro chiese: “Quanto tempo ti occorre per svegliarti e vestirti?”

      Riley rifletté per un momento, poi rispose: “Um, quindici minuti direi.”

      “Sarò lì tra dieci minuti. Ci vediamo fuori dal tuo palazzo.”

      Crivaro terminò la telefonata senza aggiungere altro.

      Che cosa vuole? Riley si chiese.

      Sta venendo qui a licenziarmi personalmente?

      Improvvisamente, fu presa da un’altra ondata di nausea. Sapeva che era la nausea mattutina, la peggiore esperienza finora durante la sua gravidanza.

      Sbuffando, pensò …

      Proprio quello che mi serve adesso.

      Poi, corse in bagno.

      CAPITOLO SEI

      Quando Jake Crivaro parcheggiò davanti al condominio, Riley Sweeney lo stava già aspettando fuori. Quando entrò in auto, Jake notò immediatamente che sembrava molto pallida.

      “Non ti senti bene?” le chiese.

      “Sto bene” Riley replicò.

      Non sembra star bene, Jake pensò. Per niente.

      Jake si chiese se forse avesse festeggiato un po’ troppo la sera precedente. I giovani tirocinanti lo facevano qualche volta. O, forse, aveva soltanto bevuto un po’ troppo a casa. Certamente, era parsa molto scoraggiata, quando l’aveva accompagnata a casa il giorno prima: e c’era poco da meravigliarsi, dopo il modo in cui la aveva rimproverata. Poteva darsi che avesse provato ad annegare i propri dispiaceri nell’alcol.

      Jake sperò che la sua protetta non stesse smaltendo i postumi della sbornia e fosse in grado di lavorare.

      Mentre l’auto si allontanava dall’edificio, Riley chiese …

      “Dove stiamo andando?”

      Jake esitò per un istante.

      Poi, rispose: “Beh, ripartiremo da zero oggi.”

      Riley lo guardò con un’espressione vagamente sorpresa.

      L’uomo proseguì: “La verità è che quello che hai fatto ieri, beh, non è stato un totale fallimento. Hai trovato i soldi della droga dei fratelli Madison. E quel telefono usa e getta si è rivelato piuttosto utile. Conteneva dei numeri di telefono importanti, il che ha aiutato la polizia a rintracciare alcuni membri della gang, incluso Malik Madison, il fratello che era ancora a piede libero. Hanno commesso una stupidaggine a comprare un telefono usa e getta e a non gettarlo dopo l’utilizzo. Ma immagino che non credessero che qualcuno riuscisse a trovarlo.”

      Poi guardò dritto davanti a sé ed aggiunse: “Si sbagliavano.”

      Riley continuò semplicemente a guardarlo, come se avesse difficoltà a comprendere le sue parole.

      Jake si fece forza per non dire …

      “Sono davvero dispiaciuto per come ti ho trattata.”

      Invece, scandì con decisione: “Ma devi seguire le istruzioni. E devi rispettare la procedura.”

      “Capisco” Riley disse stancamente. “Grazie per avermi dato un’altra chance.”

      Jake grugnì sotto i baffi. Ricordò a se stesso che non doveva dare alla ragazza un eccessivo incoraggiamento.

      Ma era dispiaciuto per come l’aveva trattata il giorno prima.

      Sto esagerando, l’uomo pensò.

      Aveva disturbato dei colleghi a Quantico, per avere Riley nel programma. Un agente in particolare, Toby Wolsky, voleva che suo nipote Jordan fosse tirocinante in quell'estate, ma Jake aveva ottenuto Riley al suo posto. Aveva messo in gioco le sue considerevoli credenziali, chiedendo un paio di favori che qualcuno gli doveva.

      Jake non considerava Wolsky un buon agente, e non aveva alcuna ragione per pensare che il nipote avesse un potenziale maggiore, tanto per cominciare. Ma Wolsky aveva amici a Quantico, che erano scontenti di Jake.

      E, in un certo senso, ne comprendeva il motivo.

      Era un dato di fatto noto a tutti: Riley era soltanto una comune laureata in psicologia, che non aveva mai preso in considerazione l’idea di entrare nelle forze dell’ordine.

      E la verità era che neanche Jake sapeva molto di più di lei, ad eccezione del fatto che aveva visto il suo istinto all’opera, proprio da vicino. Ricordava perfettamente quanto lei fosse riuscita prontamente a comprendere la mente del killer a Lanton: era stato sufficiente insegnarle solo poche cose. Fatta eccezione per se stesso, Jake aveva incontrato poche volte qualcuno con quella sorta di istinto, una capacità intuitiva che ben pochi agenti potevano anche solo comprendere.

      Naturalmente, non poteva escludere la possibilità che quanto la ragazza aveva fatto a Lanton fosse stato poco più che un colpo di fortuna.

      Forse in quella giornata poteva farsi un’idea migliore di quanto fosse in grado di fare.

      Riley chiese di nuovo …

      “Dove stiamo andando?”

      “Sulla scena di un crimine” fu la risposta del mentore.

      Non voleva dirle altro, finché non fossero giunti a destinazione.

      Aveva bisogno di osservare come avrebbe reagito di fronte ad una situazione davvero bizzarra.

      E, da quello che aveva sentito, questa scena del crimine era bizzarra quanto una scena simile poteva essere. Era stato chiamato poco prima, e ancora stentava a credere a quanto gli era stato detto.

      Vedremo quello che troveremo, immagino.

      *

      A Riley parve di sentirsi un po’ meglio, mentre viaggiava insieme all’Agente Crivaro.

      Eppure, avrebbe voluto saperne di più su dove fossero diretti.

      Ha detto che è la scena di un crimine.

      Era già più di quanto avesse messo in conto per l’intero programma estivo, men che meno il suo secondo giorno. E il primo era stato abbastanza sorprendente.

      Non sapeva come comportarsi.

      Ma era piuttosto certa che a Ryan l’idea non sarebbe piaciuta affatto.

      Comprese