Название | Pazza Di Te |
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Автор произведения | A. C. Meyer |
Жанр | Современные любовные романы |
Серия | |
Издательство | Современные любовные романы |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788835424956 |
Vi starete domandando in che modo il mio progetto di vita si adatti al suo. Semplice: quello che faccio meglio in questa vita è cantare. È l’unica cosa che so fare, che ho sognato e che mi sono preparata a fare... ma che Danny non mi lascia fare. Potreste accettare una cosa del genere?
Quando hanno iniziato a fare i colloqui con le band per il bar, mi sono offerta, ho chiesto, ho implorato di avere una possibilità ma Daniel ha risposto che non ero pronta ad affrontare il pubblico e ha proibito ai ragazzi di affrontare quest’argomento.
Quando ho detto che avrei fatto l’audizione da un’altra parte, è scoppiato il panico. Abbiamo discusso molto e, alla fine, ho ceduto. Perché?
Perché l’amore è cieco, sordo, muto e stupido.
Poiché non potevo inseguire il mio sogno di cantare, ho finito per accettare un lavoro all’After Dark come cameriera.
Non sono mai voluta andare all’università, il sogno della mia vita era di guadagnarmi da vivere con la musica. Ho preso innumerevoli lezioni di canto, di danza, ho imparato a suonare diversi strumenti. Quindi non mi sono preparata per nessun altro tipo di lavoro.
Poco tempo dopo l’inaugurazione dell’“After Dark”, ho deciso di lasciare la casa degli Stewart. Amo i genitori di Daniel come se fossero i miei, ma volevo i miei spazi. Per caso, una proprietà accanto alla casa di Daniel, che vive da solo, si è liberata, e lui mi ha suggerito di trasferirmi lì. In questo modo non avrebbe dovuto preoccuparsi di me ed io avrei avuto vicino qualcuno della “famiglia”.
Speravo che avesse capito che ero cresciuta, che non ero più la bambina con i codini che conosceva. Ho liquidato uno degli investimenti che il commercialista aveva creato con l’eredità dei miei genitori e ho comprato la casa, sognando che, se fossi rimasta nei paraggi, un giorno Danny mi avrebbe notata.
E pensavate che avrebbe funzionato veramente? Già, non avrei dovuto pensarlo neanche io. Ecco perché sono sdraiata nel mio letto, da sola, durante il mio venerdì sera libero, ad ascoltare i gemiti sempre più forti della “sciacquetta” di turno, che se la fa con quello che dovrebbe essere il mio uomo.
La casa di Danny è simile a un bordello. È un donnaiolo dichiarato e, ogni notte, ha una compagnia diversa. Per fortuna, la maggior parte degli abitanti del quartiere è single e non si preoccupa di questo. Sarebbe complicato se avessimo dei vicini anziani che vogliono guardare le soap opera mentre, nella casa accanto, sembra venga girato un film porno.
Il fatto di essere il proprietario di un bar rende le sue conquiste molto più facili. Ogni sera Daniel lascia il bar abbracciato a una ragazza diversa e si dirige verso il suo nido d’amore. E, nonostante tutta questa rotazione e varietà di donne, non mi ha mai dato l’opportunità di provare il sapore di un suo bacio.
Certo che no. Io sto qui, a sospirare frustrata, mentre lui si sazia con la scopata del giorno.
Vi starete chiedendo perché non cambio casa, perché non cambio la mia vita.
Vi rispondo subito, anche se sono sicura che penserete che sia ancora più pazza: ciò che mi trattiene qui, è la speranza... È ciò che mi fa restare qui e accettare un lavoro che non sognavo, che mi fa rinunciare al mio desiderio e trascorrere le notti ad ascoltare i gemiti della casa accanto. La stupida speranza che un giorno lui si svegli e capisca che sono io la donna della sua vita. Oh, Dio. Sembra stupido anche a me. Ma chi dice che io possa rinunciare a quest’uomo?
Ed è per questo che ogni notte vivo lo stesso tormento. Prima la rabbia e poi la frustrazione. Mi alzo e bevo un po’ d’acqua per cercare di calmarmi, perché mi rifiuto di masturbarmi per trovare un po’ di sollievo dal tormento mentre lui fa sesso con qualche ragazza. Così mi sdraio di nuovo sul letto, accendo la televisione, accedo a internet per vedere se c’è qualcosa d’interessante sui social o almeno qualcuno con cui parlare. Mi giro di nuovo nel letto. A volte sono ispirata e scrivo delle canzoni che non canterò mai a nessuno e che esprimono tutto l’amore che provo per questo idiota. E così vado avanti, finché non arriva l’alba, la casa accanto è silenziosa ed io, esausta, riesco a dormire.
Capitolo due
Julie
Il giorno dopo, mi costringo ad alzarmi alle sette del mattino per fare la doccia e prepararmi per la mia corsa mattutina.
Ci sono due cose cui non rinuncio la mattina: la mia dose gigante di caffeina e la corsa. Sono fondamentali per me per affrontare il resto della giornata, dato che sono una persona che lavora e vive di notte.
Oggi vado a lavorare all’“After Dark” e devo essere di buon umore per affrontare la giornata.
Indosso un paio di leggings, metto le scarpe da ginnastica, prendo il mio telefono e seleziono la playlist “Pop Divas”, su cui ci sono delle canzoni che m’incitano a correre.
Esco dalla porta cantando Baby One More Time ancora una volta mentre mi scaldo per andare a casa di George, il mio compagno di corsa e mio migliore amico. Sa tutto di me, conosce i miei gusti musicali e sa anche della mia cotta non corrisposta per Danny.
— George, andiamo! Svegliati!
Busso forte alla sua porta.
— Sto arrivando, ragazzina — grida da dentro. — Fammi salutare il mio amore.
Se George non fosse gay e felicemente sposato con Ben, lascerei perdere questa folle cotta per Danny e lo prenderei per me. È bellissimo, intelligente, di successo, ha un buon profumo e si veste bene. Ha i capelli scuri e gli occhi azzurri profondi. È praticamente un Colin Egglesfield più giovane... sarebbe perfetto, se non gli piacesse la stessa cosa che piace a me!
— Ragazzina, cos’è quella faccia? Sembra che tu sia caduta da un camion in corsa. Che c’è? Non hai dormito di nuovo? — Mentre parla, George s’infila una ciambella in bocca, senza darmi il tempo di protestare che sta mangiando del cibo spazzatura. Sta seguendo una dieta ferrea, perché deve andare a un matrimonio e deve entrare nel suo abito elegante di Armani.
— Già. Lo speciale di Playboy TV mi ha di nuovo tenuta sveglia tutta la notte — rispondo, cercando a questo punto di trovare un po’ di umorismo.
— Devi fare qualcosa: o salti addosso a Danny Boy, il dio greco del sesso, o trovi un altro ragazzo che tolga le ragnatele e cancelli tutta la tua frustrazione.
— Se gli salto addosso, penserà ancora che sia una bambina e che voglio giocare a fare la lotta, e non ho amici o conoscenti che siano attraenti. Dai, metti su Rihanna e andiamo a correre.
Corriamo per circa cinque chilometri in compagnia delle nostre dive del pop e, sulla via del ritorno, ci fermiamo da Starbucks. Questa è un’abitudine cui non rinunciamo mai: prendere un cappuccino alla vaniglia e riposare su uno dei divanetti del caffè.
— Julie, che mi dici dell’audizione da corista in quel gruppo pop? Quando è?
— La prossima settimana. Ma non so...
— No, no, no! — m’interrompe lui. — Non prendermi per il culo con questi discorsi sul fatto che non sai se devi andare o meno. Lavori all'“After Dark” da anni e quel bell’idiota non ti ha mai dato una possibilità. Non puoi buttare dalla finestra questa possibilità. Hai una voce fenomenale.
In quel momento il mio telefono emette il suono di un messaggio in arrivo.
Jo: Qualche novità? Gli hai parlato?
Mi manda lo stesso messaggio tutti i giorni. La mia amica spera che, dopo tutti questi anni, un giorno mi sveglierò, busserò alla porta di Daniel, gli chiederò di sposarmi e la farò finita con questa storia.
Io: No.
È la mia solita risposta. Non appena premo “Invia”, vengo sorpresa dal telefono che mi vibra in mano e rispondo senza neanche controllare chi mi