Название | Il Killer di Halloween |
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Автор произведения | Блейк Пирс |
Жанр | Зарубежные детективы |
Серия | Un Mistero di Riley Paige |
Издательство | Зарубежные детективы |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9781094305004 |
Riley rifletté silenziosamente per un istante, fissando entrambi i messaggi.
Era sicura di una sola cosa: che Wightman avesse avuto ragione a richiedere l’aiuto del BAU. Non era certa di avere a che fare con un serial killer. Ma senz’altro avrebbero affrontato un tipo unico di psicopatico.
Poi Riley chiese a Wightman: “La frase ‘Canto della Capra’ ha un significato per lei?”
Wightman alzò le spalle. “Parte della storia, direi. Non l’ho mai sentita, io stesso. Ma sa come vanno le cose con queste leggende urbane. Ci sono varianti, differenze. Forse l’Uomo Capra canta in modi diversi.”
Riley sapeva che l’uomo poteva avere ragione. Ciò nonostante, pensò che la frase avesse una sorta di significato che avrebbero fatto meglio a non trascurare.
Wightman disse: “Quello che mi spaventa al momento è il riferimento alla ‘vigilia di Ognissanti.’ Pensa che il killer possa provare a rapire qualcuno dopodomani notte?”
“Non lo so” Riley rispose. “E non voglio iniziare a diffondere panico, facendo emettere un avviso. Se resistiamo alla tentazione, svolgendo il nostro lavoro, potremmo catturare il killer prima di allora.”
“E che cosa facciamo?” Wightman chiese.
Riley restò in silenzio e rifletté per un altro istante. Poi chiese: “La famiglia di Allison Hillis vive a Winneway?”
Lo Sceriffo Wightman annuì.
Riley disse: “Vorrei far loro una visita e interrogarli.”
Wightman sospirò e chiese: “Agente Paige, non so se sia una buona idea al momento.”
“Perché no?” Riley chiese.
“Come può immaginare, è stato difficile per i genitori di Allison sin dal momento della sua scomparsa. Non hanno mai smesso di sperare che la figlia tornasse a casa sana e salva. Ho mandato un paio di miei uomini a casa loro stamattina, a dire loro del corpo che avevamo trovato.”
“Come l’hanno presa?” Riley chiese stavolta.
“Il padre di Allison, Brady, non c’era. Si trova a Londra per affari. Ma i miei uomini hanno parlato con la madre, Lauren. Mi hanno detto che la donna si trova in un profondo stato di negazione, dice che deve trattarsi di qualcun altro con indosso il costume che lei indossava quella notte.”
Wightman fece spallucce di nuovo. “Non c’è alcun dubbio nella mia mente che si tratti del corpo di Allison. Ma non posso ancora dimostrarlo. Potremmo portare Lauren all’obitorio per farle identificare il cadavere, sebbene non sono certo che ne sarebbe in grado, date le condizioni in cui quello riversa. Preferirei aspettare finché Tyler potrà confermare l’identità della ragazza con un test del DNA. Poi, forse, Lauren accetterà la verità. Intanto, preferirei non disturbarla.”
Riley strizzò gli occhi, pensierosa.
Disse: “Sceriffo Wightman, apprezzo la sua preoccupazione. Ma voglio sbrigarmi quanto più possibile, e, per quanto mi riguarda, il primo passaggio è parlare con la madre. Mi piacerebbe andare a casa sua immediatamente.”
Wightman annuì con riluttanza.
“Chiamerò Lauren per avvisarla che stiamo andando da lei” rispose.
Nell’istante in cui tirava fuori il cellulare, il telefono di Riley si mise a squillare. Vide che si trattava di una chiamata di Bill. Resistette all’impulso di rispondergli immediatamente, preferendo trovare un posto in cui potesse parlargli privatamente. Uscì dalla sala conferenze, fermandosi nel corridoio deserto.
La voce di Bill sembrava turbata, quando lei rispose.
“Riley, parlami. Sono impazzendo qui. Meredith mi sta tenendo al BAU, e dovrei fare delle ricerche, ma non so da dove iniziare. Dimmi come vanno le cose.”
Riley aggiornò rapidamente Bill. Gli fornì numerosi dettagli, raccontandogli quello che lo Sceriffo Wightman aveva detto su ciò che era accaduto dalla sparizione di Allison Hillis, rivelandogli anche dei due messaggi. Gli disse anche della condizione del corpo.
“Congelato, huh?” Bill disse. “A quanto pare, forse potrei controllare le vendite dei grossi congelatori, quelli che vengono utilizzati nei ristoranti e supermercati e simili. Forse qualcuno in quell’area ne ha comprato uno di recente. Posso controllare le vendite e gli acquisti locali.”
Riley acconsentì. Sembrava una pista improbabile, ma almeno Bill aveva un posto da cui cominciare.
“C’è altro?” fu la sua domanda.
Riley rifletté per un istante. C’era qualcosa contenuto all’interno di quei messaggi che la stava tormentando.
Lei disse: “Prova a scoprire se c’è un significato alle parole ‘canto della capra.’ Forse fa solo parte della leggenda urbana dell’Uomo Capra. Ma ho la sensazione che ci sia più di questo.”
“Ci penso io” Bill disse.
Poi, un silenzio cadde tra loro.
Questo è il momento in cui dovremmo concludere la telefonata, pensò. Ma a quanto pare, nessuno di loro due era pronto a farlo.
Finalmente, Bill disse ciò che entrambi stavano pensando.
“Questo è strano.”
Riley sorrise.
“Sì, lo è davvero” aggiunse lei.
Bill disse: “Non mi piace affatto restare bloccato qui mentre tu sei via su un altro caso.”
“Lo so, Bill” Riley commentò. “E a me non piace lavorare senza di te. Ma potremmo doverci abituare a diversi cambiamenti ora che …”
La sua voce scemò, mentre si domandava: ora che cosa?
Le cose sarebbero state sicuramente molto diverse se Meredith non avesse chiamato, interrompendo il suo appuntamento a pranzo con Bill. In quel momento, tutta la loro relazione sembrava basata su domande senza risposte.
“Abbiamo molto di cui parlare” Riley disse. “Ma non è questo il momento.”
“Capisco” Bill disse. “Forse stasera.”
“Andrebbe bene” Riley rispose.
Ci fu di nuovo silenzio.
Sta diventando ridicolo, Riley pensò.
Infine, chiuse: “Ci sentiamo presto.”
“D’accordo” Bill disse.
Misero fine alla telefonata. Riley stette a fissare il cellulare per un istante, desiderando che Bill fosse lì con lei adesso.
Quando tornò nella sala conferenze, trovò Ann Marie intenta a chiacchierare, mentre lo Sceriffo Wightman ascoltava. Riley capì subito che Ann Marie stava intrattenendo l’uomo con storie relative al lavoro delle pompe funebri. Lo Sceriffo Wightman sembrava totalmente affascinato.
Riley immaginava che fosse meno incuriosito dalle storie piuttosto che dalla graziosa ragazza che le stava raccontando.
“Dobbiamo andare” Riley si rivolse ai due.
La conversazione terminò, e Riley e i due colleghi si diressero fuori dall’edificio.
Riley continuò a guardare Ann Marie, mentre i tre raggiungevano i rispettivi veicoli.
Piace a tutti, pensò di nuovo.
E a lei piace essere apprezzata.
Riley non aveva mai pensato al fatto che essere piacevoli potesse essere una caratteristica utile nelle forze dell’ordine.
Non pensava che quella collaborazione sarebbe andata molto bene.
CAPITOLO SETTE
La reazione