Название | Le Campane Dell'Inferno - Un Romanzo Della Serie Justice Security |
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Автор произведения | T. M. Bilderback |
Жанр | Триллеры |
Серия | |
Издательство | Триллеры |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788835405511 |
Un’altra aggiunta ai soci era stata il braccio destro di Dexter Beck, Megan Fisk. Lei aveva guidato un tentativo di attacco preventivo contro Fernandez, ed era rimasta ferita in azione. Lei e Dexter si erano innamorati e si erano sposati da poco.
Jim Dandy, un ex concorrente della Justice Security, era il settimo socio. Alto circa un metro e ottantacinque, Jim assomigliava a un giovane Tom Selleck.
Ogni giorno lavorativo alle nove del mattino, i soci si incontravano nella sala operativa per discutere i casi nuovi e quelli ricorrenti. Se per qualche motivo non potevano esserci di persona, si collegavano attraverso una connessione satellitare sicura. Questa era una richiesta dei soci, perché teneva tutti aggiornati sulla situazione dei casi gestiti da ognuno dei soci, nel caso qualcuno dovesse venire in aiuto per completare il caso o fosse necessario un salvataggio o una sostituzione. Visto che i loro casi li avevano portati in tutte le parti del mondo e spesso in situazioni piuttosto pericolose, i salvataggi e i soccorsi qualche volta erano una necessità.
Quella mattina, la stessa mattina in cui ero previsto che la nuova segretaria di Nicholas Turner iniziasse a lavorare, il solito incontro delle nove del mattino alla Justice Security si stava tenendo alle otto, nella sala operativa. Il motivo era un importante sviluppo di un caso a Londra, e la differenza di fuso obbligava a far sì che la riunione si tenesse prima.
Jim Dandy stava supervisionando la costruzione di una seconda sede della Justice Security...era un posto per nascondersi, nell’eventualità fosse diventato necessario.
Una volta smarcati gli aggiornamenti su Londra, i soci rivolsero la loro attenzione ad argomenti più pressanti.
“Quello che voglio sapere è questo,” disse Louie. “Abbiamo portato la lotta contro Fernandez a Chicago, quindi ora cosa facciamo?”
“Buona domanda,” disse Joey “Credo che tutti noi dobbiamo parlarne e preparare un piano di azione.”
“Dopo quello che è successo a Louie e alla sua ragazza e a Joey al night club, credo che tutti noi siamo un po’ paranoici,” disse Dexter. “Voglio dire, come possiamo fidarci dei clienti ora? O delle persone che incontriamo nella nostra vita privata?”
Megan soffocò uno sbadiglio. “Ohhh, mi dispiace. Qualcuno mi ha tenuto sveglia fino a tardi la notte scorsa,” disse, lanciando un’occhiata molto significativa a Dexter. Lui arrossì. “Dobbiamo anche ricostruire i nostri ranghi. Donna ci ha veramente decimati quella notte e anche Fernandez a Chicago.”
Jessica disse, “Ci stiamo lavorando. Abbiamo assunto parecchie persone. Ora sono in addestramento. E abbiamo anche le persone di Jim.”
Jim sorrise. “I miei sono bravi e possono gestire qualsiasi situazione.”
“Le persone uccise da Donna erano apprendisti e gente di servizio come lavoratori della mensa e addetti alle pulizie,” aggiunse Misty. “Non ci aspettavamo un attacco da ‘dentro’, per così dire.”
“Il legame di Donna con Fernandez era così profondo, non credo avremmo potuto scoprirlo senza scavare così tanto da renderlo ovvio per tutti,” disse Louie. “E, comunque, chi sospetterebbe di una famosa modella?” Scosse la testa. “Amici, vorrei che questi incubi finissero! Non riesco a dormire e questo mi sta rendendo veramente di cattivo umore!”
Tutti annuirono.
Joey disse, “Bene, tornando alla guerra con Fernandez...”
Fu interrotto dall’ingresso di Turk Wendall. Turk sembrava scosso.
Turk disse a Joey, “Una telefonata, capo. Farebbe meglio a prenderla e a metterla in viva voce. I registratori stanno andando.”
Per Turk, questo significava una questione di vita o di morte, visto che Turk non aveva detto “merda” ogni due parole e aveva pronunciato parecchie frasi. Inoltre, aveva fatto partire gli apparecchi di registrazione.
Nessuno dei soci disse una parola. Joey prese il telefono e premette il pulsante del vivavoce. La chiamata arrivò attraverso i discreti altoparlanti che erano stati posti nella stanza.
“Sono Joey Justice. Come posso aiutarla?”
“Salve Joey Justice,” rispose un uomo con un forte accento del Sud. “Mi chiamo Gary McGee.”
“Cosa posso fare per lei, Signor McGee?”
“Beh, per iniziare, può seguire le istruzioni per essere in un certo luogo e lasciare che le mie persone la prendano e la portino da me.”
“Capisco. E perché vorrebbe che io venissi portato da lei?”
“Beh, facile,” rispose McGee “In questo modo io posso portarla tranquillamente dall’uomo con i soldi.”
Joey sogghignò. “E quell’uomo è...?”
“Esteban Fernandez.”
Gli occhi di Joey si spalancarono per lo stupore. Poi guardò i suoi amici intorno al tavolo.
“Signor McGee, temo dovrò declinare la sua gentile offerta. Quando mi incontrerò di nuovo con Fernandez, sarà in un posto e in un momento di mia scelta.”
“Questa è proprio una sfortuna, signor Justice.”
“Per quale motivo, signore?”
La voce sembrò rattristarsi. “Perché quei poveri bambini, tutti e trentasette, moriranno.”
“Che bambini, McGee?”
“Si sintonizzi su un notiziario, signor Justice. È tutto in TV.” Poi si udì il rumore di una linea telefonica disconnessa.
Misty aveva già acceso i monitor della sala operativa e li aveva sintonizzati su Channel 7 la tv locale.
“...e non sappiamo dove i bambini, o l’autista dell’autobus, siano in questo momento,” diceva Miriam Apple, una reporter conosciuta come amica della Justice Security. “Ripetiamo, uno scuolabus con trentasette bambini, e l’autista dell’autobus, sono stati rapiti. Parecchi testimoni hanno affermato che quattro persone, i volti coperti da maschere da sci, in possesso di armi automatiche, hanno attaccato l’autobus e caricato i bambini e l’autista in due furgoni neri. I furgoni sono partiti e la polizia non ha...aspettate un attimo...”. Miriam premette la mano sull’auricolare. Guardò di nuovo in camera. “Mi è stato detto che abbiamo uno dei rapitori al telefono proprio in questo momento. Signore, può sentirmi?”
La voce che rispose a Miriam era la stessa voce che i soci avevano appena sentito al loro telefono. “Sì signora, certo che posso.”
“Signore, può dirci se i bambini sono al sicuro?”
“Beh, per ora lo sono.”
“E l’autista dell’autobus?”
“Lei è con i bambini, certo.”
“Ha detto che sono al sicuro ‘per il momento’. Questo significa che potrebbero essere in pericolo?”
A Channel 7 si udì un sospiro provenire dal telefono. “Lasci che le spieghi cosa sta succedendo, cara. Abbiamo preso quell’autobus pieno di bambini...e la loro autista, certo...e li abbiamo messi da qualche parte al sicuro, ma lontano da chiunque. Il luogo è conosciuto solo a me e ai miei...collaboratori, chiamiamoli così. Tuttavia, abbiamo installato una sorta di...assicurazione...per essere sicuri che noi, e solo noi, possiamo aprire il luogo sicuro in cui li abbiamo nascosti. Se qualcuno trova il loro nascondiglio e cerca di aprirlo senza sapere come farlo, parecchie centinaia di chili di esplosivo C-4 esploderanno, uccidendo chiunque fino a un isolato di distanza.”
Gli