Название | Prima Che Invidi |
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Автор произведения | Блейк Пирс |
Жанр | Зарубежные детективы |
Серия | |
Издательство | Зарубежные детективы |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9781094311388 |
Mackenzie si limitò a stringersi nelle spalle mentre rispondeva: “Forse un po’ entrambe le cose.”
“Be’, posso affermare senza ombra di dubbio che preferirei che restasse. Il suo curriculum parla da solo e, per quanto detesti ammetterlo, il suo istinto è quasi soprannaturale. Non ho mai visto niente del genere in tutti i miei anni al Bureau. Credo che sarebbe uno spreco assoluto se abbandonasse la sua carriera così giovane. D'altra parte, ho cresciuto due figli – un maschio e una femmina. Adesso sono grandi, ma tirarli su è stata una delle esperienze più piacevoli e gratificanti della mia vita.”
“Non avevo idea che avesse figli.”
“Tendo a non parlare troppo della mia vita privata mentre sono al lavoro. Ma in questo caso, quando in gioco c’è qualcosa di prezioso come la sua carriera, non mi dispiace farle dare una sbirciatina dietro le quinte.”
“Lo apprezzo.”
“Allora... si goda il suo weekend. Va bene se ci rivediamo lunedì per decidere cosa succederà in seguito?”
“Bene” disse. Lunedì le sembrava ancora lontanissimo. Perché mentre si alzava dalla sedia, sapeva che la sua prossima destinazione era l'aeroporto. E dopo, sarebbe tornata in Nebraska.
Mentre si faceva strada attraverso l'edificio dell'FBI, si sentiva come se si stesse preparando una trappola da sola. La maggior parte delle persone di solito era perseguitata dai fantasmi del passato. Tuttavia, mentre si preparava a tornare in Nebraska per incontrare sua madre, Mackenzie aveva l’impressione non solo di stare risvegliando quei fantasmi, ma anche di dargli l’occasione di riprendere a perseguitarla.
CAPITOLO SEI
In Nebraska era l’una e un quarto del pomeriggio quando il suo aereo atterrò a Lincoln. Aveva trascorso la maggior parte del volo cercando di pianificare come sarebbe andato il viaggio. Ma fu solo quando sentì le ruote stridere sulla pista di atterraggio che capì che doveva semplicemente togliersi il dente e farla finita. Poteva ancora godersi quella notte tutta per sé in una lussuosa stanza di hotel, che aveva già prenotato. E avrebbe potuto farlo dopo aver affrontato la parte più difficile.
Aveva sfruttato le risorse del Bureau in modo non del tutto regolare per scoprire che sua madre aveva ancora lo stesso lavoro di quando le loro strade si erano incrociate poco più di un anno prima. Faceva ancora parte dell’impresa di pulizie in un Holiday Inn situato nella piccola città di Boone's Mill. E Boone's Mill era a due ore da Belton, la piccola città nella quale era cresciuta, una città che aveva in programma di visitare prima di tornare a casa.
Fu colta da un altro impulso mentre si dirigeva verso la stazione di noleggio auto dell'aeroporto, venti minuti dopo. Sapeva che a circa mezz'ora da quello stesso aeroporto si trovava l'edificio in cui aveva iniziato la sua carriera di detective. Pensò all'uomo con cui aveva lavorato per quasi tre anni, prima che l'FBI le facesse la corte – un uomo di nome Walter Porter che, superando il suo disgusto per dover lavorare con una donna e il suo sessismo radicato, le aveva davvero insegnato molto su quello che ci voleva per essere un bravo poliziotto. Si domandò cosa stesse facendo. Probabilmente era in pensione, ma essere di nuovo lì, così vicino alla centrale, le fece desiderare di vederlo.
Un dente alla volta, disse a se stessa mentre una donna scontrosa dietro il bancone le consegnava le chiavi.
Una volta in viaggio, Mackenzie chiamò il numero dell'Holiday Inn di sua madre, solo per assicurarsi che fosse al lavoro. Scoprì che il suo turno sarebbe terminato mezz'ora dopo, il che significava che Mackenzie sarebbe arrivata troppo tardi per poterla incontrare in albergo. Ma non era un gran problema, visto che aveva anche il suo indirizzo di casa.
Constatò con sorpresa che le piatte pianure e l'atmosfera familiare del Nebraska la calmavano in modo significativo. Non provava ansia o paura all’idea di incontrare sua madre. Semmai, i campi e il cielo le fecero sentire la mancanza di Kevin. Quando si rese conto di non essere mai stata lontana da lui tanto a lungo, provò una stretta al petto. Per un momento fu difficile respirare, poi però pensò a Ellington e Kevin insieme nell'appartamento, mentre il giorno volgeva al termine. Ellington era un padre eccezionale, in modi che la sorprendevano ancora, giorno dopo giorno. Cominciò a capire che forse Ellington aveva bisogno di qualche momento da solo con suo figlio tanto quanto lei aveva bisogno di avventurarsi nel suo passato per cercare di riparare i ponti con sua madre.
Se queste sono emozioni che provano tutti i genitori, forse sono davvero stata troppo dura con mia madre.
Tra tutti i pensieri che le avevano attraversato la mente da quando aveva messo piede sull'aereo a Washington, fu questo a farle salire le lacrime agli occhi. Sapeva che suo padre aveva dovuto affrontare la sua dose di demoni, anche se la loro natura era rimasta vaga, poiché sua madre non l'aveva mai denigrato davanti a lei o Stephanie. Mackenzie cercò quindi di concentrarsi sul fatto che sua madre era rimasta vedova, con due figlie da crescere. Era del tutto possibile (ed era qualcosa che Mackenzie aveva già considerato prima) che il motivo per cui avesse una così alta opinione di suo padre fosse che era morto quando lei era ancora piccola. Da bambina, non aveva avuto motivo di dubitare di lui o di vederlo come qualcosa di diverso dal suo eroe personale. E che dire invece della madre che aveva cercato di crescere due figlie, fallendo e ricevendo il disprezzo non solo di quasi tutta la comunità, ma anche delle sue stesse figlie?
Mackenzie fece un debole sorriso tra le lacrime, mentre le asciugava. Si chiese se quei pensieri fossero improvvisamente diventati così chiari perché ora anche lei era una madre. Aveva sentito parlare di donne che cambiavano molti aspetti del proprio carattere una volta che avevano un figlio, ma non ci aveva mai creduto realmente. E invece eccola qui, la prova vivente di quella teoria. Adesso sentiva che il suo cuore cominciava ad ammorbidirsi per una donna che sostanzialmente aveva demonizzato per la maggior parte della sua vita.
Il Nebraska sfrecciava fuori dal finestrino, riportando Mackenzie al passato. E per la prima volta da quando aveva lasciato lo stato, si ritrovò quasi impaziente di tornare in quel passato e lasciare che i fatti facessero il proprio corso.
***
Patricia White viveva in un appartamento con due camere da letto a dieci chilometri di distanza dall'Holiday Inn, dove lavorava. Si trovava in un piccolo complesso che non era esattamente fatiscente, ma di sicuro aveva bisogno di qualche intervento di manutenzione. Mackenzie aveva il cellulare in mano, l'indirizzo e il numero dell'appartamento sul display grazie alle risorse del Bureau.
Quando si avvicinò all'appartamento di sua madre al secondo piano, non esitò alla porta, né rimase imprigionata nei propri pensieri, come invece si era aspettata. Bussò subito, facendo del suo meglio per non pensarci troppo. L'unica vera domanda era come iniziare la conversazione... come entrare in acqua gradualmente, piuttosto che buttarsi a capofitto per poi ritrovarsi ad annaspare.
Sentì dei passi avvicinarsi dopo pochi istanti. Fu solo quando la porta si aprì e vide l'espressione sorpresa sul viso di sua madre che Mackenzie si bloccò. Non era sicura di quando avesse visto per l'ultima volta sua madre sorridere, quindi quel volto sorridente le dava l’impressione di guardare un’altra donna.
“Mackenzie” disse sua madre con voce esile ed eccitata. “Oh mio Dio, che ci fai qui?”
“Avevo del tempo libero e ho pensato di passare a salutarti.” Non era una bugia, quindi per il momento stava andando bene.
“Senza prima chiamare?”
Mackenzie scrollò le spalle. “Ci ho pensato, ma sapevo anche come sarebbe andata a finire. Inoltre... avevo solo bisogno di evadere per un po’.”
“Stai bene?” sembrava sinceramente preoccupata.
“Sto bene, mamma.”
“Bene, entra, entra. La casa è un disastro, ma spero che tu riesca a non farci caso.”
Mackenzie entrò e vide che l’appartamento