Si Mr. Evans. Antonina Lentini

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Название Si Mr. Evans
Автор произведения Antonina Lentini
Жанр Современные любовные романы
Серия
Издательство Современные любовные романы
Год выпуска 0
isbn 9788873049067



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potresti darmi il suo numero?>>

      La guardo seria, con il fuoco negli occhi dalla rabbia.

      Ma che si è messa in testa?

      <<Non credo che te lo darò, nemmeno se mi

      torturassero.>>

      <<Perché?>>

      <<Perché ti conosco benissimo.>>

      <<Come sono?>>

      <<Lascia perdere…>> Penso che abbia capito perfettamente cosa intendo dire.

      Arizona, da quando la conosco, non è mai riuscita a trattenersi.

      Si prende tutti i ragazzi che vuole. Tutti cadono ai suoi piedi.

      <<Non avete fatto neanche un’effusione?>>

      <<Due volte.>>

      <<Solo?>> Rimane allibita.

      <<Si. Ora andiamo a lavorare. Se dirai qualcosa a qualcuno ti strozzerò con le mie stesse mani.>> Gliele mostro per bene avvicinandole al suo viso. <<Avete intenzione di rivedervi?>> Chiede mentre usciamo dal camerino.

      <<Si.>>

      <<Uuuu e come ti vestirai?>>

      <<Come mi dovrei vestire?>>

      <<Io ho già delle idee.>> Si avvicina a me. <<Devi essere pronta per ogni evenienza mia cara.>> “Devi essere pronta per ogni evenienza, mia cara!” La scimmiotto mentre mi volta le spalle per dirigersi al banco, pieno di persone che attendono di essere serviti con impazienza.

      <<Xavier…>> Abbasso la testa a mo’ di saluto. Oggi voglio farmi perdonare, comportandomi come una delle migliori bariste.

      <<Noele…>> Xavier mi guarda in modo serio. Sarà sicuramente deluso dal mio comportamento. Come dargli torto.

      Arizona mi guarda e mi sorride facendomi capire che domani sera, prima di vedere Cade, dovrò passare sotto la sua supervisione.

      Non potrò mai competere contro la sua bellezza. È bionda, la maggior parte dei giorni della settimana tiene i capelli lisci, occhi verdi e un fisico da modella con un seno prosperoso.

      Lei si che le indossa alla perfezione le noci di cocco sui seni. Da quando la conosco, la maggior parte dei ragazzi vogliono farsi servire da lei in persona. Di rado si rivolgono a me o a Xavier.

      Ritorno a casa con i piedi doloranti, quasi non mi reggo in piedi. La mia mente per tutto il pomeriggio è rimasta impegnata a pensare a Cade, al suo calore che mi riscalda, ai suoi occhi immersi nei miei. Una scossa mi percorre lungo tutta la schiena mentre mi butto sotto il getto d’acqua bollente pensando alle sue mani che sfiorano il mio corpo, lo accarezzano dolcemente, alle sue labbra che emanano ardore, i suoi addominali baciati dalle mie labbra, ai suoi gemiti mentre lo provocavo sul suo letto.

      Per porre fine ai miei pensieri sensuali cambio il getto d’acqua da caldo a freddo, calmando così i miei bollenti spiriti.

      Esco dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano asciutto e

      mi dirigo in cucina a prendere un succo alla pesca. Poi ritorno in bagno ad asciugare i capelli. Dopo di ciò vado a sedermi sul divano e accendo la tv. Il tg delle ventitré sta proiettando dei video in diretta di un incendio, intravedo dei vigili del fuoco immersi nel fumo, cerco di capire se tra loro vi sia anche Cade, ma non riesco a vederlo. Oggi mi aveva detto di avere il turno notturno.

      <<In questo preciso istante un terribile incendio si sta imbattendo in un Pub di Hilo dove i vigili del fuoco stanno cercando di domare le fiamme sotto la coordinazione del vigile del fuoco Cade Evans.>> Annuncia la signorina della tv.

      Vorrei capire dove si trova il luogo dell’incendio ma non capisco proprio dove sia. Intravedo la scritta “Pub” illuminata con dei led verdi, ma niente di più. <<Mi è appena giunta notizia che un vigile del fuoco è stato ferito, ma ancora non si sa l’identità.>> La preoccupazione sta avendo il sopravvento su di me.

      â€œE se si trattasse di Cade?”

      Il cuore comincia a battere più del dovuto dalla paura che a rimanere coinvolto nell’incidente sia Cade.

      Vedo vigili del fuoco che portano fuori dal locale delle persone, chi a braccetto, chi in braccio. Ma non Cade. Nessuna traccia di lui.

      Hanno tutti il viso ricoperto di cenere. All’improvviso sento delle grida e una cosa cadere davanti il locale, tutta incendiata. Nonostante vi siano quattro mezzi atti a spegnere l’incendio, non riescono ad estinguerlo.

      Dopo essermi mangiata tutta le unghie delle mani dal nervosismo per non poter fare niente, vedo un vigile del fuoco che porta sulla spalla un suo collega sommersi dal getto d’acqua. Due operatori dell’ambulanza si imbattono in loro, prestando un immediato soccorso al ferito.

      Il vigile del fuoco illeso toglie l’elmetto e intravedo un paio di occhi verdi.

      Quando un collega chiama il suo nome lui si gira. Non riesco a trattenere le lacrime dalla felicità,

      Cade non è ferito. Mi dispiace per il suo collega ma dentro di me faccio salti di gioia. Il cuore riprende il ritmo abituale e dopo essermi accertata dell’integrità di Cade, vado a dormire impaziente di incontrarlo. Quella notte sogno noi due insieme. Siamo sposati e abbiamo le guardie del corpo che ci circondano per proteggerci dalle persone. Ci incamminiamo verso la folla e tutte le ragazze pronunciano il suo nome. Lo baciano sulla guancia. Io assalita dalla gelosia dico loro di andarci piano. È il mio uomo e posso baciarlo solamente io. Cade per proteggermi mi tiene stretta tra le sue braccia. Mi sento al sicuro, nessuno può farmi del male. Una cosa però non mi è chiara. Perché siamo circondati da guardie del corpo e le ragazze lo acclamano?

      Il suono della sveglia mi porta nel mondo reale e poco dopo sento squillare il cellulare.

      <<Non dirmi che stasera ci uscirai?>> Naomi mi grida dall’altra parte del telefono.

      <<Come hai fatto a sapere che stasera dobbiamo vederci?>>

      <<Sono la segretaria nonché fidanzata del suo amico se ricordi…>>

      Ma certo, che domanda stupida. Ma se anche così non fosse, lo avrebbe scoperto in un modo o nell’altro. <<Si, ci uscirò.>>

      <<Ma come…>>

      <<Naomi, non preoccuparti, parleremo soltanto.>> La interrompo, cercando di tranquillizzarla.

      <<Si certo.>> Esclama. <<Conoscendo il tipo, poi passerete ad altro e finirai, per l’ennesima volta nel soffrire.>>

      <<Devo avere delle risposte, Naomi.>>

      <<Se ti farà di nuovo del male, non venire da me a piangere.>>

      <<Non lo farò. Devo andare.>>

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