Название | Brani inediti dei Promessi Sposi. Opere di Alessando Manzoni vol. 2 parte 2 |
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Автор произведения | Alessandro Manzoni |
Жанр | Зарубежная классика |
Серия | |
Издательство | Зарубежная классика |
Год выпуска | 0 |
isbn |
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Barbi M., Alessandro Manzoni e il suo romanzo nel carteggio del Tommaseo col Vieusseux; nella Miscellanea di studi critici, edita in onore di Arturo Graf, Bergamo, 1903; pp. 235-256.
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I Lombardi alla prima crociata, canti quindici di Tommaso Grossi, Milano, presso Vincenzo Ferrario, 1826; tre vol in-8.º di pp. VII-143, 152 e 163, dettero occasione, come ebbe a dire Ermes Visconti, a «un diluvio di libercoletti, quasi tutti pessimi, pro e contro», comparsi alla luce tra l'aprile e il maggio del 1826, per la più parte. Cfr. Vismara A., Bibliografia di Tommaso Grossi, Como, Ostinelli, 1886, pp. 37-40. A confessione del Tommaseo, il Manzoni, «uomo di pace, non lesse di tutte quelle scritture che l'articolo nostro: fu poi forzato a leggere quel di Parenti, che lo fece, dic'egli, star male per quindici giorni». Anche «l'articolo nostro», cioè il secondo di quelli che il Tommaseo inserì nell'Antologia, di Firenze [n.º LXX, ottobre 1826, pp. 3-30], al Manzoni dispiacque. «Con quella sincerità ch'è sua propria, ma che mi onora, disse d'aver letto l'articolo, e che gli pareva impossibile che fosse mio. – E perchè? Vi traspare forse l'astio? L'invidia? Io mi conosco abietto sì, ma non tanto da invidiare al buon Grossi. – Astio no, ma disprezzo. Pare che le lodi ella le abbia concesse alla compassione e al riguardo degli amici del Grossi; ma le abbia insieme attemperate, anzi sepolte sotto la censura e il biasimo».
L'articolo di Marcantonio Parenti (nato a Montecuccolo nel Frignano il 30 gennaio 1788 e morto a Modena il 23 giugno del 1862), che fece giustamente indignare il Manzoni, sfuggì alla diligenza del Vismara. S'intitola: Riflessioni sulla Mitologia e sul Romanticismo in occasione che si pubblica per la prima volta Il Doroteo dell'Ottonelli. Si legge a pp. 401-418 del tom. IX e a pp. 3-41 del tom. X delle Memorie di religione, di morale e di letteratura, di Modena.
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In una lettera del febbraio '26 aveva scritto, parlando del Romanzo: «prima della gita pedestre, non può finirlo». Si trat
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Barbi M., Alessandro Manzoni e il suo romanzo nel carteggio del Tommaseo col Vieusseux; nella
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L'articolo di Marcantonio Parenti (nato a Montecuccolo nel Frignano il 30 gennaio 1788 e morto a Modena il 23 giugno del 1862), che fece giustamente indignare il Manzoni, sfuggì alla diligenza del Vismara. S'intitola:
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In una lettera del febbraio '26 aveva scritto, parlando del Romanzo: «prima della gita pedestre, non può finirlo». Si trattava di un «viaggio pedestre di Manzoni nel Bergamasco», che il Vieusseux riteneva desse «luogo a qualche bella descrizione nel suo romanzo».
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Il Rosmini, il 23 novembre del '26, scriveva al prof. Pier Alessandro Paravia: «Leggo di questi giorni il Romanzo del Manzoni, che parmi una maraviglia. Egli mel comunica per sua gentilezza: io me ne inebrio, e penso che all'Italia apparirà come cosa nuova: e a sì limpido lume novellamente acceso, a lei parrà esserle accresciuto il veder della mente. Che cognizione dell'uman cuore! che verità! che bontà, la quale ovunque trabocca da un cuor ricolmo!»
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Segue, cancellato: «che nella sua povertà privata, godeva della potenza soverchiatrice, della cupida ambizione». (Ed.)
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Segue, cancellato: «superficiali: se fossero diventate comuni, se molti uomini di tutte le nazioni le avessero ricevute e messe in pratica, fossero divenuti virtuosi come Fabricio, vi sarebbero state molte nazioni forti per la loro temperanza e avide di dominare, le qua[li]. (Ed.)
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Di fianco al periodo, che incomincia colla parola:
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Col racconto di questo episodio della vita del cardinal Federigo ha termine il capitolo IV del tomo III della prima minuta. (Ed.)