Название | Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 10 |
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Автор произведения | Edward Gibbon |
Жанр | Зарубежная классика |
Серия | |
Издательство | Зарубежная классика |
Год выпуска | 0 |
isbn |
A. D. 651
Yezdegerd s'era trasferito fuggendo oltre l'Oxo, e sino a Jaxarte, due fiumi242 notissimi agli antichi e ai moderni, e che scendono dalle montagne dell'India alla volta del mar Caspio; egli fu con molta ospitalità accolto da Tarkhan, principe della Fargana243, provincia fertile alle sponde dell'Jaxarte. Tanto il re di Samarcanda che le geldre turche della Sogdiana e della Scizia furono commosse dalle querele e dalle promesse del monarca deposto; e lo sventurato principe implorò l'amicizia assai più ferma e potente dell'imperator della Cina244. Il virtuoso Taitsong245, primo re della dinastia dei Tang, può giustamente essere paragonato agli Antonini; viveva il suo popolo nella pace e nella prosperità, e quarantaquattro tribù di Tartari obbedivano alle sue leggi. Cashgar e Khoten, guarnigioni delle sue frontiere, mantenevano comunicazioni frequenti con le popolazioni che abitavano le sponde dell'Jaxarte e dell'Oxo. Da una colonia di Persiani, stanziatasi recentemente nella Cina, era stata colà introdotta la astronomia dei Magi, e potè Taitsong essere sbigottito dai rapidi progressi, e dalla pericolosa vicinanza degli Arabi. L'autorevole credito, e forse i soccorsi del governo Cinese ravvivarono lo speranze di Yezdegerd, non che lo zelo degli adoratori del fuoco, ed egli s'avanzò con un esercito di Turchi a riconquistare il reame de' suoi padri. Senza sguainare la spada godettero i fortunati Musulmani lo spettacolo della sua sconfitta e morte. Il nipote di Cosroe fu tradito da un servo, insultato dai ribelli abitanti di Merou, e assalito, disfatto, inseguito dai Tartari che egli avea presi per alleati. Giunto alla sponda d'un fiume pregò un mugnaio perchè lo portasse nel suo battello all'altra riva, e gli offerse le anella e i braccialetti che aveva: inetto a comprendere, o a sentir le disgrazie d'un re, quel rozzo uomo gli rispose, che il suo mulino gli fruttava al giorno quattro dramme d'argento, e che non abbandonerebbe il suo guadagno se non nel caso di un sufficiente compenso. Questo momento di esitazione e di ritardo diede agio alla cavalleria turca per arrivare e trucidare l'ultimo re di Sassania246, che allora contava il decimonono anno dell'infelice suo regno. Firuz, suo figlio, umile cortigiano dell'imperator della Cina, accettò l'impiego di capitano delle sue guardie, e da una colonia di Persiani che si collocò nella provincia di Bucaria, vi fu conservata per lungo tempo la religione dei Magi. Suo nipote ereditò il titolo di re; ma dopo un debole, ed infruttuoso tentativo se ne ritornò nella Cina, e finì la vita nel palazzo di Sigan. Così s'estinse la linea mascolina de' Sassanidi; ma le prigioniere del sangue reale di Persia furono date ai vincitori per ischiave, o spose, e da queste illustri madri fu nobilitato il sangue dei Califfi, e degli Imani247.
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Poichè in questo capitolo e nel seguente io mostrerò molta erudizione araba, debbo dichiarare la mia perfetta ignoranza delle lingue orientali, e la gratitudine mia pei dotti interpreti, che mi han fatto copia del lor sapere su questa materia in latino, in francese e in inglese. Indicherò a tempo e luogo le raccolte, le versioni e le storie che ho consultate.
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In tre classi ponno dividersi i Geografi dell'Arabia: 1. i Greci e i Latini, le cognizioni progressive de' quali si possono esaminare in Agatarcide (De mari Rubro in Hudson, geographi minores, t. I.), in Diodoro di Sicilia (t. I. l. II, p. 159-167, l. III, p. 211-216, edit. Wesseling), in Strabone (l. XVI, p. 1112-1114), dietro Eratostene, (p. 1122-1132, dietro Artemidoro), in Dionigi (Periegesis, 927-969), in Plinio (Hist. natur., V, 12; VI, 32) e in Tolomeo (Descript. et Tabulae urbium in Hudson, t. III.) 2. Gli scrittori arabi che han trattato quest'argomento collo zelo del patriottismo o della divozione. Gli estratti dati da Pocock (Specimen Hist. Arabum, p. 125-128) della Geografia del Seriffo al-Edrissi, accrescono il disgusto che si prova nella versione, o nel sommario, (p. 24, 27, 44, 56, 108, etc.) pubblicata dai Maroniti coll'assurdo titolo della Geographia nubiensis (Paris 1619); ma i traduttori latini e francesi, Graves (in Hudson, t. III) e Galland (Voyage de la Palestine, del La Roque, p. 265-346), ci han dato a conoscer l'Arabia d'Abulfeda, descrizione la più minuta ed esatta che si abbia di quella penisola, e se le può aggiugnere per altro la Biblioteca Orientale del d'Herbelot, p. 120, et alibi passim.
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Poichè in questo capitolo e nel seguente io mostrerò molta erudizione araba, debbo dichiarare la mia perfetta ignoranza delle lingue orientali, e la gratitudine mia pei dotti interpreti, che mi han fatto copia del lor sapere su questa materia in latino, in francese e in inglese. Indicherò a tempo e luogo le raccolte, le versioni e le storie che ho consultate.
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In tre classi ponno dividersi i Geografi dell'Arabia: 1. i
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Dopo il racconto della conquista di Persia, aggiugne Teofane: αυτω δε τω χρονω εκελευσεν Ουμαρος αναγραφηνωι πασαν την υπ’ αυτον οικουμενην, εγενοτο δε η αναγραφη και ανθρωπων και κτηνων και φυτων
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Nella quasi totale mancanza di monumenti per questa parte di Storia, duolmi che il d'Herbelot non abbia trovato ed adoperato la traduzione in lingua persiana dell'Opera di Tabari, corredata, per quanto egli dice, di parecchi estratti degli annali scritti dai Ghebri o Magi (
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Quanto sappiamo di più autentico de' fiumi di Sihon (Jaxarte) e del Gihon (Oxo), si trova nell'opera del Sceriffo Al-Edrisi (
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Abulfeda (pag. 76, 77) descrive il territorio della Fargana.
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Mi sono ingegnato di porre d'accordo i racconti di Elmacin (
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Yezdegerd lasciò due figlie: l'una sposò Hassan figlio di Alì, l'altra Mohammed figlio di Abubeker; ebbe Hassan una posterità numerosa. La figlia di Firuz si maritò al Califfo Valid: Yezid loro figlio vantava un'origine, o vera o favolosa, dai Cosroe della Persia, dai Cesari di Roma, e dai Chagan dei Turchi o degli Avari (d'Herbelot,