Название | Acquazzoni in montagna: Commedia in due atti |
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Автор произведения | Giacosa Giuseppe |
Жанр | Зарубежная драматургия |
Серия | |
Издательство | Зарубежная драматургия |
Год выпуска | 0 |
isbn |
Bella roba!
E se non è coperto?
Se si potrà saltarlo lo salteremo.
Acrobata!
Io per il primo, e poi aiuterò lei colla corda.
Quanto darei per vederti.
E se non si potrà saltarlo?
Lo si gira. O in un modo o in un altro bisogna passarlo.
Meno male. Mi rincrescerebbe rinunziarci. Quanto sono profondi i crepacci?
Cinquanta, cento, duecento metri.
Ride! Che ci trovi da ridere?
Nulla, nulla, tira innanzi.
Se credi che mi spaventi quello che racconta!
Il signore non ha paura della montagna.
Non ho paura, lo si vede. Dunque siamo intesi, domattina.
Alle due dopo mezzanotte.
Così presto?
Per arrivare al ghiacciaio prima che il sole ammollisca la neve.
E quanto al prezzo?
Sì, lo so. Hermann Steiger, guida di Zermatt, e poi…?
Cento lire in oro. Tariffa.
Caro!
Ne va della vita.
Siamo intesi. A domattina.
Sissignore. (S'avvia).
Steiger?.. Sir Braddon, è vero, quell'inglese?..
Sissignore.
E… è morto?
Pare. Di là non è uscito.
Potete andare.
A domani.
A domani. (Steiger esce).
SCENA III
Ecco come sono fatto io; mi piglio di questa sorta di spassi.
Gaspare, se hai sofferto qualche gran dispiacere puoi confidarmelo, siamo amici vecchi e la parentela che ti unisce a mia moglie raddoppia i diritti dell'amicizia. Forse è la provvidenza che mi ha messo sul tuo cammino.
Adesso rido io.
Non farmi il cinico. Uno non si abbandona ad una estremità simile a quella che stai meditando senza una seria ragione.
Quanto all'estremità non ci ho nulla a ridire, ma la ragione c'è.
Sentiamo.
M'annoio.
Sei stanco d'essere al mondo?
No, anzi. – Di tutte le cose che ci compensano della morte, trovo che la vita è la migliore. Sono stanco di prevedere sempre quello che farò.
Non è una ragione per rompersi il collo, la cosa più prevedibile di tutte.
Mi faresti la grazia di trovare delle immagini più sorridenti?
Fai a modo mio. Ci sono passato ancor io per quello stadio, ed ho trovato lo specifico. Segui il mio esempio.
Prender moglie?
No. Meglio il Monte Rosa.
Eppure capisco che finirò lì.
Per carità!
Oh Dio, ci sono delle mogli che non vogliono bene al marito… Sono casi rari.
E ce ne sono di quelle che gliene vogliono troppo!
Più rari ancora.
Non è vero! Non è vero!
Che aria volpina.
Te lo confido perchè mi sei amico, perchè vai via, e per indicare un rimedio al tuo male. Io tradisco mia moglie.
Anche tu?
La tradisco indegnamente. Faccio male, lo so; ma non ne potevo più. Ero come te, mi seccavo… Quella poveretta non sa farsi valere. È bella, è buona, non m'infastidisce col troppo zelo, non mi tiene legato, ne soffre, capisco che ne soffre, ne soffre in secreto…
E gli è che lo crede!
Tutte buone ragioni, ma mi seccavo. Ho cominciato ad ingannarla, e sono l'uomo più felice del mondo. Imita il mio esempio!
Non posso tradire una moglie che non ho.
Ti dico una cosa nera per un marito: tradisci la donna degli altri!
E non temi che alle volte tua moglie…
Che!
Per darti una distrazione…
Che!..
O se venisse a scoprire?..
Sono due sole le vie che conducono allo scoprimento di questi secreti: le confidenze e le lettere. Ora, io di confidenze non ne faccio a nessuno.
Bravo!
E di lettere… (ne trae una di tasca) Guarda, scritta in rotondo e senza firma.
E come farà a capire…?
Glie la do in persona.
È qui?
Già.
Maritata?
Vedova, ma c'è quasi un marito.
Qui anche lui?
Già, il dottore Orazio.
La signora Livia?
Sst!
Baldassarre!
Gaspare!
Ti restituisco il consiglio. Vieni con me al Monte Rosa; sei matto, è innamorata di Orazio, ti riderà alle spalle, e alla tua età…
Eh! eh! eh!
Ma insomma, a che punto sei?
Certe