Название | Ettore Fieramosca: ossia, La disfida di Barletta |
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Автор произведения | Massimo d' Azeglio |
Жанр | Зарубежная классика |
Серия | |
Издательство | Зарубежная классика |
Год выпуска | 0 |
isbn |
Sotto queste, nel mezzo, sedeva Luigi d'Armagnac duca di Nemours, vicerè di Napoli, eletto dal re Luigi XII a capitano della guerra. Era vestito d'una cappa azzurra foderata di zibellino, e le sue nobili fattezze splendevano di gioventù, d'ardire e di cortesia cavalleresca. D'Aubignì, Ivo d'Alegre, Bajardo, Mgr. de la Palisse, Chandenier erano a' suoi lati, ed intorno intorno altri baroni e cavalieri di minor conto gli facevan corona formando un circolo nel quale venivano a trovarsi rinchiusi Ettore e Brancaleone.
Quest'ultimo s'intendeva più di menar le mani che d'arringare, onde lasciò a Fieramosca il carico d'esporre l'ambasciata.
Rizzossi il giovane e volse agli astanti in giro uno sguardo rapido, nel quale balenava un ardire senza insolenza qual s'addiceva al luogo, agli ascoltanti, ed a ciò che era per esporre. Narrò l'insulto di La Motta, propose la sfida, e per adempiere alla formalità d'uso, spiegato il cartello, lesse ad alta voce la formola seguente:
Ayant apprins que Guy de La Mothe en présence de D. Ynigo Lopez de Ayala a dit que les gens d'armes Italiens étoient pauvres gens de guerre; sur quoi, avec vostre bon plaisir, nous respondons qu'il a meschamment menti, et mentira toutes fois et quant qu'il dira telle chose. Et pour ce, demandons qu'il vous plaise nous octroyer le champ à toute outrance pour nous et les nostres, contre lui et les siens, à nombre egal, dix contre dix.
Die VIII Aprilis MDIII.
Letto il cartello lo buttò in mezzo, ai piedi del duca, e Bajardo sguainata la spada lo raccolse colla punta. Ettore allora fatta un po' di cadenza al ragionamento stava per finire, quando gli corse l'occhio su uno scudo lucidissimo che gli stava appiccato in faccia, e faceva specchio a quelli che gli erano dietro le spalle. Vi scorse l'immagine di Grajano d'Asti: si turbò; e volgendosi, vide ritto a due passi il marito di Ginevra, che cogli altri lo stava ascoltando. Questa scoperta tanto repentina ed impreveduta tolse al fine del suo discorso quella forza, che avrebbe voluto imprimergli. Da quelli, cui non eran noti i suoi casi, fu a tale accidente attribuita una cagione troppo lontana dal vero, e che facea troppo torto all'onore di Fieramosca. Sorrise taluno de' guerrieri francesi, e vi fu chi bisbigliò non doversi molto temere chi pareva turbarsi al solo parlar di battaglia. Il giovane notò gli atti e le parole, e sentì una vampa di fuoco sulle guance; ma fermò l'animo pensando, alla prova vedranno s'io tremi.
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1
E Dio mi dia mala Pasqua, e sia la prima che verrà, ec.
2
Del cuojo delle sue scarpe.
3
Bada che senza volerlo non mi ferisca.
4
I guai, con pane, son più soffribili.
5
Vien così chiamato un tratto di campagna presso Castel Sant'Angelo, fra il Tevere e Monte Mario.
6
Il bambino d'Araceli creduto miracoloso si porta ai moribondi.
1
E Dio mi dia mala Pasqua, e sia la prima che verrà, ec.
2
Del cuojo delle sue scarpe.
3
Bada che senza volerlo non mi ferisca.
4
I guai, con pane, son più soffribili.
5
Vien così chiamato un tratto di campagna presso Castel Sant'Angelo, fra il Tevere e Monte Mario.
6
Il bambino d'Araceli creduto miracoloso si porta ai moribondi.