Название | Enrico IV |
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Автор произведения | Luigi Pirandello |
Жанр | Зарубежная классика |
Серия | |
Издательство | Зарубежная классика |
Год выпуска | 0 |
isbn |
Luigi Pirandello
ENRICO IV
Personaggi
La Marchesa Matilde Spina
Sua figlia Frida
Il giovane Marchese Carlo di Nolli
Il Barone Tito Belcredi
I quattro finti Consiglieri Segreti:
Landolfo (Lolo)
Arialdo (Franco)
Ordulfo (Momo)
Bertoldo (Fino)
Il vecchio cameriere, Giovanni
Due valletti in costume
Atto Primo
In una villa solitaria della campagna umbra ai nostri giorni.
Salone nella villa rigidamente parato in modo da figurare quella che potè essere la sala del trono di Enrico IV nella casa imperiale di Goslar. Ma in mezzo agli antichi arredi due grandi ritratti a olio moderni, di grandezza naturale, avventano dalla parete di fondo, collocati a poca altezza dal suolo su uno zoccolo di legno lavorato che corre lungo tutta la parete (largo e sporgente in modo da potercisi mettere a sedere come su una lunga panconata), uno a destra e uno a sinistra del trono che, nel mezzo della parete, interrompe lo zoccolo e vi si inserisce col suo seggio imperiale e il suo basso baldacchino. I due ritratti rappresentano un signore e una signora, giovani entrambi, camuffati in costume carnevalesco, uno da «Enrico IV» e l’altra da «Matilde di Toscana». Usci a destra e a sinistra.
Al levarsi della tela, i due valletti, come sorpresi, si alzano dallo zoccolo su cui stanno sdrajati, e vanno a impostarsi come statue, uno di qua e uno di là ai piedi del trono, con le loro alabarde. Poco dopo dal secondo uscio a destra entrano Arialdo, Landolfo, Ordulfo e Bertoldo: giovani stipendiati dal marchese Carlo di Nolli perché fingano le parti di «Consiglieri Segreti», vassalli regali della bassa aristocrazia della Corte di Enrico IV. Vestono perciò in costume di cavalieri tedeschi del secolo XI. L’ultimo, Bertoldo, di nome Fino, assume ora per la prima volta il servizio. I tre compagni lo ragguagliano pigliandoselo a godere. Tutta la scena va recitata con estrosa vivacità.
Landolfo (a Bertoldo come seguitando una spiegazione). E questa è la sala del trono!
Arialdo A Goslar!
Ordulfo O anche, se vuoi, nel Castello dell’Hartz!
Arialdo O a Worms.
Landolfo Secondo la vicenda che rappresentiamo, balza con noi, ora qua, ora là.
Ordulfo In Sassonia!
Arialdo In Lombardia!
Landolfo Sul Reno!
Uno dei valletti (senza scomporsi, movendo appena le labbra). Ps! Ps!
Arialdo (voltandosi al richiamo). Che cos’è?
Primo valletto (sempre come una statua, sottovoce). Entra o non entra?
Allude a Enrico IV.
Ordulfo No no. Dorme; state pur comodi.
Secondo valletto (scomponendosi insieme col primo, rifiatando e andando a sdrajarsi di nuovo sullo zoccolo). Eh, santo Dio, potevate dircelo!
Primo valletto (accostandosi ad Arialdo). Per favore, ci avrebbe un fiammifero?
Landolfo Ohi! La pipa no, qua dentro!
Primo valletto (mentre Arialdo gli porge un fiammifero acceso). No, fumo una sigaretta. Accende e va a sdrajarsi anche lui, fumando, sullo zoccolo.
Bertoldo (che è stato a osservare, tra meravigliato e perplesso, guardando in giro la sala, e poi guardando il suo abito e quello dei compagni). Ma, scusate… questa sala… questo vestiario…Che Enrico IV? …Io non mi raccapezzo bene: – È o non è quello di Francia?
A questa domanda, Landolfo, Arialdo e Ordulfo scoppiano a ridere fragorosamente.
Landolfo (sempre ridendo e indicando ai compagni, che seguitano anch’essi a ridere,Bertoldo , come per invitarli a farsi ancora beffe di lui). Quello di Francia, dice!
Ordulfo (c.s.) Ha creduto quello di Francia!
Arialdo Enrico IV di Germania, caro mio! Dinastia dei Salii!
Ordulfo Il grande e tragico imperatore!
Landolfo Quello di Canossa! Sosteniamo qua, giorno per giorno, la spaventosissima guerra tra Stato e Chiesa! Oh!
Ordulfo L’Impero contro il Papato! Oh!
Arialdo Antipapi contro i Papi!
Landolfo I re contro gli antirè!
Ordulfo E guerra contro i Sassoni!
Arialdo E tutti i principi ribelli!
Landolfo Contro i figli stessi dell’Imperatore!
Bertoldo (sotto questa valanga di notizie riparandosi la testa con le mani). Ho capito! ho capito! – Perciò non mi raccapezzavo, vedendomi parato così ed entrando in questa sala! Ho detto bene: non era vestiario, questo, del mille e cinquecento !
Arialdo Ma che mille e cinquecento!
Ordulfo Qua siamo tra il mille e il mille e cento!
Landolfo Puoi farti il conto: se il 25 gennaio del 1071 siamo davanti a Canossa…
Bertoldo (smarrendosi più che mai). Oh Dio mio, ma allora è una rovina!
Ordulfo Eh già! Se credeva d’essere alla Corte di Francia!
Bertoldo Tutta la mia preparazione storica…
Landolfo Siamo, caro mio, quattrocent’anni prima! Ci sembri un ragazzino!
Bertoldo (arrabbiandosi). Ma me lo potevano dire, per Dio santo, che si trattava di quello di Germania e non d’Enrico IV di Francia! Nei quindici giorni che m’accordarono per la preparazione, lo so io quanti libri ho scartabellato!
Arialdo Ma scusa, non lo sapevi che qua il povero Tito era Adalberto di Brema?
Bertoldo Ma che Adalberto! Sapevo un corno io!
Landolfo No, vedi com’è? Morto Tito, il marchesino di Nolli…
Bertoldo È stato proprio lui, il marchesino! Che ci voleva a dirmi…?
Arialdo Ma forse credeva che lo sapessi!
Landolfo Non voleva più assumere nessun altro in sostituzione. Tre, quanti restavamo, gli pareva che potessimo bastare. Ma lui cominciò a gridare: «Cacciato via Adalberto» – (perché il povero Tito, capisci? non gli parve che morisse, ma che nella veste del vescovo Adalberto gliel’avessero cacciato via dalla Corte i vescovi rivali di Colonia e di Magonza).-
Bertoldo (prendendosi e tenendosi con tutte e due le mani la testa). Ma non ne so una saetta, io, di tutta questa storia!
Ordulfo Eh, stai fresco, allora, caro mio!
Arialdo E il guajo è che non lo sappiamo neanche noi, chi sei tu.
Bertoldo Neanche voi? Chi debbo rappresentare io, non lo sapete?
Ordulfo Uhm! «Bertoldo».
Bertoldo Ma chi, Bertoldo? perché Bertoldo?
Landolfo « Mi hanno cacciato via Adalberto? E io allora voglio Bertoldo! voglio Bertoldo! » – cominciò a gridare così.
Arialdo