Название | Siamo Già Noi Tra Dieci Minuti |
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Автор произведения | Gerardo D'Orrico |
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Серия | |
Издательство | |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788835413035 |
Quando i nostri ricordi se ne vanno già lassù nei loro super poteri, dove comincia la loro società per azioni S.p.A. l’orrendo è chiaro in troppe cose, troppe confusioni, gli umani, gli integri vuoi sapere quando sono stati inaugurati? Mai, deve ancora cominciare. Dopo un pasto cominci a sentirti meglio, amaro o aspro sei un amaro di qualità, di marca, sei una cosa trapassata sai di qua tutti si conoscono benissimo. La confusione fa parte sempre di quella cosa che ci fa studiare, saltiamo dal morto al trapassato futuro… nel pomeriggio il silenzio è tutto, nessuno ha capito il male, non lasciarlo nell’inganno di essere tu, e una trappola forte alla tua esperienza dove non pensi d’essere.
Allineati, alienati la tua legge diventa la formalità, quintali d’idee soppresse, quei mostri sono creature oscene, chi agisce in un senso non può fare una cosa parallelamente contraria, chi non sarà sconfitto, il male lo è nel momento stesso in cui lo scrivi. Chi lo sa il perché non sarà successo forse siamo noi le evidenze, gli umani della produzione indicata, non parli con il tuo prossimo oggi, non sei mai stato in Canada, troppi tabù non vedono che strette parole, e sorge un sole maligno che non si capisce cos’è il bene. Tu pensi sia lì invece e dove nessuno dice d’essere o tutto questo sarà cancellato, vince il potere di chi esiste o di chi l’ha fatto e però non se ne parla più… potrebbero passare ancora anni e tutti vivranno ancora per il male, poi scusa perché non parli, forse non puoi rialzarti da questo vortice infinito, di certo è il giorno d’ieri che ti ha tradito, vedi esiste solo la strada, dove e quando. È di certo una storia d’altri ma tu dove sei, bisogna non credere nella morte in vita, un racconto di bambini che diventano mai cresciuti e si devono curare in un carcere, una tragedia di altri cari che succede oggi in casa o, un altro dramma dove nessuno resterà altrimenti saremo in un unico posto, così si voleva che la gioventù chiamasse dove sono le persone e si conoscono tutti, in altro modo a evitare leggi d’appartenenza sulle altre persone e via così per tutta la giornata. Vivere del male, non lo dici quel che pensi? Ritornare indietro per dove? Allora non era quella la strada, e non si dice neanche: gli umani si sono persi perché non serve fare un male. Chi ci ha chiuso perché non c’è la faremo, non vedi che non era un problema tuo privato, delle persone si sono perse per il loro come singoli s’incontrano, mentre i prossimi si discostano.
Strabiliante non fumare troppo, odio quelle idee da bene che fanno passare il pensiero presente per uno stato di passaggio, quando ci sono tanti lui, tante lei non un solo personaggio anche malevole solo nella nostra città, tanti per ogni posto o casa… e così ch’evitiamo.
Cosa sarà successo al di giù o al digiuno, un punto e non ti resta che respirare, senti com’è cara l’aria. Cos’era vero per me da qualche parte anche ora sarà vero, respira a fasi, fumi o hai un fascio qui in quiete un attacco alla politica, alle venti di sera ch’è peggio di… non si capisce che ‘l vuoto a tema: le gravi perdite di tempo, dieci anni ancora o guardalo per tutta la vita un tuo volgare, disintegrati per andare dove, dopo hanno deciso di non parlare più. Cosa succede è la noia di quel che dovrebbe essere oggi senza problemi, guarda quanta gente e sei già in un reato contro le persone. Noia romana, l’oggi e il domani tu cosa credi di vivere in Calabria.
Il nostro software per campare sbagliato o, hackerato più anche chi te lo dice, la separazione dei beni si dovrebbe chiamare questa cosa che gira per la città, non caro cittadino. Il gusto delle cose buone e vere, quello delle cose cattive, le cose che puoi sapere sono quelle che sei capace capire prima ed è già tutto sbagliato, il brutto di già così come la morte fa parte della tua vita. Un atto di denuncia supera tutto sai, si vive bene o nel bene anche solo poiché sarà venuta la sera, come la sorpresa con i guai che la vita ti diceva, così comincia il discorso di quel che hai vissuto, di quello che non hai fatto perché sei Stato… hai visto quante persone entrano in noi e dicono è qui la festa, loro sono forti e vincenti.
Sei stato denunciato eppure tutti vogliono far come te o io, domani sarà tutto illegale. Chi vuol parlare se lo arrestano subito dopo aver aperto la bocca, certo che saranno problemi di altri, oppure la nostra parola, la bocca sono sporche? Vuoi la pace ti devi chiamare, presto che non dura dieci minuti il carcere o dove ti eri perso, perché eri troppo compromesso, senti un rumore? Ok.
La maggior parte dei problemi saranno uguali per tutti, meglio andare a completare la serata in cucina. Ok, il discorso era lungo dalla confusione si rischia di non fare niente, troppe cose non dette ma sai, non sono state fatte. La soluzione è oltre il male, una dichiarazione di non appartenenza a essi poi ti trovi, vero. Quel rumore che senti vuole entrare in casa tua come in ogni abitazione della città, il male non si può parlare mentre lì vedi che passano veloci sotto casa tua. Remissivamente ogni sempre, e ancora quei problemi che i soliti si cacciano, quel che non si sono mai detti è l’impossibile facile, dove qualcuno scappa dalla sua realtà. Il concreto delle persone universalmente opposto alla nostra idea di giorno, il mondo cesserà d’esistere hai qualche idea a riguardo.
Problemi indicibili con spiegazioni senza parole, la soluzione sarà andare senza fermarsi, problemi inesistenti, dei loro, senza la testa, ostacoli puri. La legge governa sempre anche dopo che rivedrai la luce del giorno, il quesito che ti ha posto non è tuo, vedrai domani… è un questionario nazionale, non c’è nessuno nella stanza. I loro stessi amici non superano il male e sono il male, cambiamo argomento con allora mambo: siamo già finiti e dobbiamo pagare, lo so non si deve parlare ma, si può ridere della nostra esperienza che nessuno dice reale, si guarda da un’altra parte poi si vedrà dove o cosa penserai domani, dove qualcuno crede.
L’impotenza dell’ignoranza, quello che non vuoi, esperienze o cose orrende dove viviamo in Calabria, ti credevi ci fosse una lettera di nero su un foglio bianco invece non c’era niente, però esisteva l’inferno e la morte più della carne e degli organi addosso, invece niente più di niente, soli! Proseguendo continua una serata che poi finisce, vedrai la luce di un nuovo giorno, meglio la legge e… insomma non sarà niente domani ma almeno un giorno in meno sulla Terra, il riposo di una giornata di lavoro. Mi sembra sia ora di questo ennesimo omicidio dormire, cos’è un reato penale.
Bipolare questa sera non ho proprio niente da fare, scrivo per dirti di questa sera talmente lontana che le parole si sono perse, non ci sono più motivi da vivere qui, dove si dice d’essere presenti nel mondo, non si vive nemmeno di cosa si pensa, chi supera ha le chiavi, quindi dove resti e dove essere vivo o morto… dei ricordi e le cose passate, il disgusto o la riconoscenza di cos’era per dirti che ci hanno fatto il male e forse lo sai dove credi di vivere, allora vedi cosa hai sbagliato o, perché non si ritorna. Gli altri non ci sono per riconoscere quei problemi, che non si trovano, non si ricercano, si dice dove ti sei perso. Siamo grandi oramai, il nostro tempo molto passato nel futuro, sarà una notte dove chi vuole non lo fa, riposati non saranno affari nostri, se non agisci contro te stesso o non fai il male a qualcuno, cosa può la normalità.
Sembra piacevole vivere qui tanto caro, forse mi conosci non ti dico più niente, dato che non sei qui e quelle mi sembrano forbici ma non hai perso, non ti sei smarrito, ci dovrebbe essere un medico per il resto, non ci supponevamo nemmeno una società dove dovevamo far tutto noi, dove non si parla per non commettere errori o se perdi hai perso per sempre, quindi fai attenzione… ricordi serve uno stop se vuoi capire cosa sta succedendo, lì devi evitare gli orrori o cosa stanno dicendo persone che non hanno pensato.
Il codice delle parole sono i fatti che non cambiano, saranno anni che funziona ma è sempre meglio riposare, evitare non fare insomma. Il contatto sarà una perdita: sabato sera cosa hai fatto, durante la settimana o ti sei sposato… cosa non sostieni, l’irrisolto è anche mentre tutto ha un nome, tutte le cose descritte ma solo qualcuno ne parla di una realtà molto pesante per la tua vita e i doveri pubblici, tranne che per testi secolari: oggi così, domani chissà. Ancora credi che io non vedo, guarda non sarà lo stesso di loro cosa hanno perso, sono situazioni incongrue dove tu non ci stai, ma crescerai e capirai fino alla fine… continua la vita, in qualsiasi secolo vivi di sicuro sarà quell’ombra oscura sopra e intorno a te, che fa finta di non conseguirti per entrare dentro di te poi stasera… sai da questa parte la sera è molto particolare, piena di umani il giorno che non hanno fatto niente per delle solite e gravi questioni, di chi sarà