Название | La Sfida |
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Автор произведения | Guido Pagliarino |
Жанр | Историческая литература |
Серия | |
Издательство | Историческая литература |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788873046219 |
Gli apocrifi influenzarono, anche di più, lâIslam, fino a entrare nella sua letteratura sacra: gran parte dei temi evangelici del Corano deriva da quei libri.
Lâapocrifo Vangelo di Tommaso (o Raccolta delle parole segrete di Gesú) non devâessere confuso con un altro apocrifo, già precedentemente noto, detto âVangelo dellâinfanzia dello Pseudo-Tommasoâ. Il manoscritto ritrovato è una copia dellâinizio del IV secolo. Câè chi ha ritenuto di poter datare lâoriginale in lingua greca agli anni 110-130, ma è pure stata formulata lâipotesi châesso sia addirittura dellâultimo decennio del I secolo, allâincirca in corrispondenza della formazione del quarto Vangelo canonico, Giovanni, da cui peraltro differisce totalmente nello spirito e nella forma. Per molti versetti è assimilabile ai sinottici, cioè ai vangeli di Matteo, Marco e Luca così chiamati perché offrono molti versetti eguali o assai simili, e soprattutto al primo e allâultimo; anche in questo caso, però, differente è la forma e diverso è il significato grazie a varianti o ad aggiunte di versetti non presenti nei Vangeli neotestamentari. Se sulle prime si potrebbe pensare che allâautore fossero noti i sinottici, câè pressoché unanimità tra gli studiosi, data la gran differenza concettuale, nel ritenere che ci fosse a base piuttosto, per gli uni e per lâaltro, unâantecedente fonte comune, detta convenzionalmente Q (dalla parola Quelle, appunto Fonte in tedesco), poi diversamente dai sinottici utilizzata dallâautore Tommaso inserendo incitamenti alla gnosi. Lâopera è una collezione di detti (loghìa) di Gesú, di qualche parabola e di rari dialoghi coi discepoli, mentre i Vangeli canonici, oltre a contenere a loro volta parabole, dialoghi e detti, sono narrazioni, peraltro non in ordine cronologico quanto alla vita pubblica di Cristo, a parte le finali Passione e Risurrezione; queste sono infatti quanto, fondamentalmente, gli evangelisti vogliono annunciare, essendo il Cristianesimo della Chiesa antica basato proprio sulla Risurrezione, da intendersi in senso reale e non simbolico, conseguente alla vera morte di Gesú; il Nuovo testamento dice, inequivocabilmente, che la risurrezione di Cristo non è simbolica ma reale: âSe Cristo non è risuscitato, allora è inutile la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fedeâ (1 Cor 15, 14)9 .
Il Vangelo di Filippo è contenuto nello stesso volume immediatamente dopo quello di Tommaso. Lâesistenza del testo era già nota perché ne aveva parlato lo scrittore ecclesiastico antico Epifanio, vissuto fra il 310 e il 403. La copia in copto di Nag Hammadi dovrebbe risalire al 330, ma gli studiosi ritengono che lâoriginale in greco sia più o meno coevo rispetto al Vangelo gnostico secondo Tommaso, precisamente, come minimo, dellâanno 90 e, al massimo, dellâanno 130; inoltre, che anchâesso non sia in rapporto diretto coi Vangeli canonici pur avendo non pochi versetti simili. Sarebbe unâopera della scuola gnostica valentiniana (su cui ritorneremo).
Infine, il Vangelo della Verità si differenzia in quanto consiste in una preziosa trattazione di argomenti basilari dello Gnosticismo â dei quali parleremo tra poco â che costituiscono quella che, secondo lâautore, è la Verità rivelata da Gesú Cristo a proposito dellâorigine e del fine delle cose, della cosiddetta emanazione, della caduta degli animi nel buio della materia, dellâignoranza di sé medesimi quali eoni derivanti dalla Luce divina, dellâerrore, della dimenticanza di Dio, della necessità di conoscenza per tornare a lui. A questâopera avevano accennato anticamente Ireneo e Tertulliano, con riferimento agli gnostici valentiniani; un testo, secondo Ireneo (in âDenuncia e confutazione della pseudo gnosiâ), che pur contenendo la parola Vangelo è dissimile da quelli cristiani perché le cose che vengono dagli Apostoli sono tradite. Anche questo codice è dellâanno 330 circa, mentre lâoriginale è del II secolo, allâingrosso attorno al 180: ne parla Ireneo, morto verso il 200, dichiarandolo âpiuttosto recenteâ. à allâincirca contemporaneo del cosiddetto Canone Muratoriano cattolico, elenco non ufficiale della maggior parte di quelli che saranno considerati i libri canonici neotestamentari della Chiesa. Più degli altri due, il Vangelo della Verità è strettamente gnostico-cristiano, sia in particolare per la cristologia, sia per la più generale teologia.
à col diffondersi dello Gnosticismo, per la Chiesa âfalsa gnosiâ cioè falsa conoscenza, che si comincia, attorno allâanno 180, a stabilire, tanto a mezzo del Canone Muratoriano quanto grazie a un elenco scritto nella seconda metà del II secolo da Ireneo vescovo di Lione, quali sono le opere che testimoniano genuinamente il Cristianesimo dellâetà apostolica, cioè i libri che, usati fin dallâinizio ininterrottamente in tutte le chiese e non solo in alcune, saranno chiamati Nuovo testamento10 ; lâuso sarà ancor solo di fatto, una certa qual ufficializzazione arriverà nel IV secolo da alcune cattedre episcopali mentre per la proclamazione dogmatica si dovrà attendere il Concilio di Trento.
Gnosticismo: un fenomeno antico
Gli gnostici non fanno parte di un culto ufficialmente riconosciuto, e dâaltronde il fatto stesso della segretezza ne è in contrasto; e neppure di una qualche corrente profetica. Solo col tempo si hanno gruppi gnostici, cristianeggianti, che si fanno riconoscere, ma rimanendo esoterici, in quanto i loro riti restano appunto segreti: un poâ come per la moderna Massoneria che, allâapparenza, ha raccolto aspetti della gnosi mistica; si tratterebbe tuttavia dâunâinfluenza più formale che sostanziale.
Se da una parte le cerimonie massoniche dâiniziazione, piene di prove, celebrano il ricordo delle iniziazioni gnostiche e se, in esse, la conoscenza delle