Название | Sangue Saziato |
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Автор произведения | Amy Blankenship |
Жанр | Ужасы и Мистика |
Серия | Legami Di Sangue |
Издательство | Ужасы и Мистика |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788835402671 |
Tenendo il lupo per il bavero della giacca, lo spinse via dal furgone. Tasuki sorrise tra sé, il puma si stava prendendo la sua rivincita. I piedi della guardia erano incatenati molto stretti, dunque riusciva a fare solo un passo per volta.
“Ti diverti, eh?” chiese Tasuki a Micah mentre si avvicinava.
“Non ancora.” rispose il puma con un ghigno e tirò con forza il colletto del lupo, in modo che la camicia gli si stringesse attorno alla gola. L’uomo emise un verso strozzato mentre si piegava all’indietro. “Ma ci sono quasi…”.
Tasuki era perplesso per il comportamento di Micah ma dovette ammettere che, se qualcuno avesse puntato a lui una pistola alla testa, si sarebbe comportato allo stesso modo. La guardia lo vide e ringhiò, mostrandogli tutti i denti; Tasuki piegò la testa di lato, chiedendosi perché mai il lupo si credesse spaventoso nella sua forma umana.
“Sì, sì. Ruggisci, ringhia e sbava pure, stronzo.” esclamò Tasuki con voce annoiata.
Micah rise per il suo coraggio davanti a un lupo mannaro incazzato. Iniziava a pensare che, molto probabilmente, il ragazzo sarebbe stato l’unico ad andarsene se fosse scoppiata una rissa. C’era qualcosa che lo incuriosiva in quel novellino, e un mutante non ignora mai il proprio istinto.
Micah spinse la guardia verso la stanza degli interrogatori e gli diede anche un calcio sul sedere. La guardia barcollò in avanti, sbattendo con la spalla contro lo spigolo dello stipite d’acciaio. Un guaito involontario gli sfuggì dalle labbra, facendolo somigliare ad un cucciolo invece che a un feroce lupo mannaro.
“Ops.” disse Micah con sarcasmo. “Ti sei fatto male? Sarei più gentile ma sai, faccio difficoltà con chi cerca di piantarmi una pallottola nel cervello. Perciò, se ti sembro lunatico… prendila pure sul personale, davvero.”.
Provò ancora più soddisfazione nel lanciare letteralmente il lupo all’interno della stanza. Sospirò compiaciuto quando l’uomo si schiantò sul tavolo di titanio che era stato fissato a terra al centro della stanza.
Avvicinandosi, Micah lo afferrò e lo fece sedere sulla sedia, che somigliava molto alle sedie elettriche usate per le esecuzioni nelle prigioni. Quando l’uomo notò il tipo di sedia, ebbe quasi una scarica di energia e cercò di reagire. Micah era divertito mentre forzava le fasce dei braccioli attorno ai polsi della guardia, per poi bloccarli.
“Adesso non cercare di staccarti le mani a morsi prima che avremo finito… intesi?” ordinò Micah, ignorando la lunga lista di imprecazioni che l’altro gli rivolse.
Tasuki scosse la testa per le buffonate di Micah, poi guardò verso il furgone e intravide gli angoli della gabbia attraverso il portellone aperto. Sapere che lì dentro c’era una donna lo turbava a dismisura, ma nessuno oltre a lui sapeva il perché.
Interrompendo i propri pensieri, si scostò dal muro quando Titus gli si avvicinò.
“E allora, che hai intenzione di fare?” gli chiese tranquillamente Tasuki. “Mettere la gabbia nella cella?”.
Titus aggrottò la fronte per il suo tono sarcastico. “Apro la gabbia e in pochi minuti porto la lupa in una cella. Un doppio ingabbiamento sarebbe eccessivo ma ci serve comunque un posto dove possa stare finché non riusciamo a capire cos’è meglio per lei.”.
“Perché non la fai stare al Night Light con gli altri lupi? Almeno in quel modo sarebbe sotto controllo.” propose Tasuki, avendoci pensato già durante il viaggio.
Titus scosse la testa “È peggio che rinchiuderla in una cella.”.
L’altro rimase perplesso “Non capisco.”.
“Lo vedi come girano intorno alla sua gabbia, no?” rispose Titus con uno sguardo di disapprovazione.
“Sì… e mi dà sui nervi.” ribatté Tasuki.
Titus incrociò il suo sguardo, provando un po’ più di rispetto per la nuova recluta. “Allora forse dovremmo interrompere lo spettacolo.”.
Proprio in quel momento, Micah si unì a loro e guardò gli altri agenti “Già, si comportano come cani in calore.”.
Tasuki alzò un sopracciglio per quel paragone “In questo caso… forse è proprio così.”.
“Più di quanto immagini.” aggiunse Titus, poi si rivolse agli uomini in questione. “D’accordo ragazzi, è ora di tornare al lavoro.” li informò. “Non è certo la prima femmina che vedete.”.
Poi si accigliò quando un paio di loro sembrarono non voler obbedire… il desiderio sessuale li stava già facendo sragionare. E lui non era proprio dell’umore adatto per usare i suoi muscoli di alfa. Per quanto lo riguardava, era solo un ruolo temporaneo… mentre Boris lo considerava permanente. Con Luca come unico altro alfa attivo in città, un ruolo temporaneo non era contemplato.
“Adesso!” tuonò Titus facendo sussultare gli uomini, che si sparpagliarono. Quando se ne furono andati, si avvicinò alla porta della gabbia e la aprì per spostare la lupa in una cella, dove sarebbe stata al sicuro.
“C’è un agente che non vive al Night Light e che possa sorvegliarla per non farla stare in un’altra gabbia?” chiese Tasuki, sentendo i brividi mentre si avvicinava.
“Le sbarre d’acciaio le servono come ulteriore protezione dal branco a cui tu non vedi l’ora di affidarla.” spiegò Micah. “Non lo stiamo facendo per il gusto di tenerla prigioniera, sai? È per la sua protezione. Una femmina di lupo mannaro non accoppiata è una cosa molto rara e Titus non vuole vedersi costretto a strigliare il branco per aver ragionato con i pantaloni invece che col cervello… non so se capisci cosa intendo.”.
“Come se non bastasse, dopo che te ne sei andato abbiamo trovato flaconi vuoti e siringhe nel cestino accanto alla sua gabbia. Le etichette erano la prova che la stavano riempiendo di ormoni.”.
“Ormoni?” chiese Tasuki, non capendo il senso di quello che Micah gli stava dicendo.
“Stavano cercando di mandarla in calore per farla accoppiare.” disse Titus con tono freddo. “Oltre il settanta percento dei lupi all’attivo sono single e la maggior parte di quelli accoppiati ha una compagna umana. Non ci vorrebbe molto per iniziare una rissa. Per quanto ne so… probabilmente lei è l’unica femmina in città ad essere maggiorenne e senza un compagno. La nostra razza tende a litigare per le femmine molto prima che diventino maggiorenni.”.
Tasuki si accigliò, vedendo la cosa da una nuova prospettiva “Se la metti in questo modo allora capisco… ma comunque non è giusto.”.
Micah gli diede una pacca sulla spalla “Tranquillo… ci sono ancora tante cose che non sai sui mutanti, però sei uno che impara in fretta. Tra non molto magari riuscirai ad elencare ad alta voce tutte le nostre regole senza battere ciglio.”.
“Grandioso.” brontolò Tasuki “Altre regole da imparare.”.
Titus salì sul furgone ed entrò nella gabbia; chinandosi per prendere la lupa in braccio, inalò il suo odore e imprecò. L’ultima volta che aveva avvicinato una femmina di mutante in calore, si era beccato un pugno in faccia da un Dio del Sole geloso. Ma, almeno, aveva imparato in fretta la lezione.
“Ehi, Micah, hai ancora quello spray per coprire gli odori?”.
Quando l’altro gli lanciò la boccetta, lui la prese al volo. Gli ci vollero alcuni minuti per spruzzarla tutta e svuotarla, poi se la infilò in tasca. Sollevando delicatamente la lupa, uscì dalla gabbia.
Quando Titus la portò fuori alla luce, Tasuki ammise che era molto bella. La sua pelliccia era di un nero intenso e, avendo incrociato per un attimo il suo sguardo al magazzino, sapeva che i suoi occhi erano di un bel colore dorato con riflessi blu e verdi.
“Chissà quanti anni ha.” chiese sottovoce per non svegliarla, anche se gli avevano detto che il tranquillante l’avrebbe fatta dormire ancora per un po’.
“Secondo Boris ha una ventina d’anni, in base alla grandezza delle sue zampe.” rispose Micah accigliato.