Un Amore come il Nostro . Sophie Love

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Название Un Amore come il Nostro
Автор произведения Sophie Love
Жанр Современные любовные романы
Серия Le Cronache Dell’amore
Издательство Современные любовные романы
Год выпуска 0
isbn 9781640293311



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la sera, quindi ho preparato un itinerario di posti che possiamo visitare mentre sei qui, così puoi farti un’idea di tutto il paese. Inizieremo con il Burren per gli scenari montuosi, le Scogliere di Moher per vedere l’oceano, poi andremo nella contea vicina, Kerry, per il palazzo monumentale a Killarney, e infine a Dingle.”

      “Pensavo che mi avresti semplicemente fatto da guida nel festival,” disse Keira. “Non per tutto il paese!”

      “Andrai fuori di testa se non esci un po’ da Lisdoonvarna durante il giorno,” spiegò Shane. “Tutte quelle comitive di persone che vanno e vengono, dopo un po’ diventano decisamente troppo.”

      Keira rise silenziosamente tra sé e sé. Le era difficile credere che Lisdoonvarna fosse anche solo vagamente caotica durate il festival quanto New York durante una giornata qualsiasi.

      “Si beve molto,” continuò Shane. “Certe feste durano fino alle prime ore del mattino del giorno seguente. Dico certe, ma praticamente quasi tutte.”

      Keira ripensò allo scatenato addio al celibato con cui aveva condiviso il viaggio in aereo e si chiese se nel mese successivo sarebbe mai riuscita a dormire.

      “Mi sembra perfetto,” commentò, lanciando uno sguardo all’itinerario. “Ma mi servirà un po’ di tempo ogni giorno per scrivere. Non posso solo divertirmi.”

      Shane ghignò. “Sei appena arrivata e già pensi al lavoro?”

      “Devo farlo,” spiegò lei. “Per me questo articolo è molto importante. Non voglio fare stupidaggini.”

      “E rilassarti un po’ è una stupidaggine?”

      Keira non aveva voglia di difendere le sue scelte di vita. Le bastava già doverlo fare con Zach e con sua madre.

      “Significa solo che mi prenderò un po’ di tempo per scrivere tutti i giorni,” ribadì, con un’aria piuttosto seccata.

      L’espressione di Shane rimase una specie di ghigno divertito. Prese una languida sorsata dalla sua pinta. “Sei una di quei tipi tutti seriosi, vero?” ribatté. “Tutta lavoro e niente divertimento.”

      Keira gli scoccò un’occhiata fredda. “Non so come tu possa fare supposizioni su di me,” rispose. “Mi conosci da neanche cinque minuti.”

      Shane continuò a ghignare. Non replicò, come se la discussione fosse stata già risolta.

      Keira si irrigidì. Era attraente, certo, ma se avesse continuato in quella maniera avrebbe finito per infastidirla. Non sapeva se sarebbe riuscita a sopportare trenta giorni di provocazioni e bevute senza avere lo spazio per scrivere.

      Forse l’incarico sarebbe stato più difficile del previsto.

      *

      Alla fine intorno a mezzanotte Keira riuscì a congedarsi. Aveva perso il conto del numero di Guinness che Orin e Shane avevano ingollato, ma per fortuna avevano smesso di cercare di convincerla a unirsi a loro. E ugualmente le girava la testa mentre saliva le scale fino alla sua camera.

      Chiuse la porta, ma il rimbombo della musica e della festa al piano di sotto non si affievolì. Keira si sentiva fragile, come un elastico troppo teso. Controllò il telefono, ma non vi trovò nessun messaggio da parte di Zach. Ormai aveva avuto tutto il tempo di leggere i suoi. Che significava che le stava tenendo il muso. Molto maturo, pensò Keira.

      Almeno aveva ricevuto le risposte di Nina e Bryn, che le facevano una miriade di domande. Scrisse a Nina, che si sarebbe occupata dell’editing dell’articolo, per dirle che aveva un itinerario molto impegnativo e di non aspettarsi niente da parte sua per un po’. A Bryn mandò una rapida descrizione delle caratteristiche fisiche di Shane e alcune emoji di fiamme.

      Ma è un rompiscatole. Uno di quegli uomini arroganti che crede sia adorabile prenderti in giro.

      La risposta di Bryn arrivò rapidamente. In effetti È adorabile.

      Keira scoppiò a ridere e mise via il cellulare. La musica proveniente dal piano di sotto l’avrebbe tenuta sveglia per qualche ora ancora, quindi tanto valeva passare un po’ di tempo al computer. Lo prese dalla borsa e iniziò a scrivere una mail a Elliot con alcune delle sue idee iniziali per impostare l’articolo. Grazie a tutta quella Guinness, si ritrovò in grado di assumere un tono persino più sarcastico di quanto avesse anticipato.

      Se vi siete mai chiesti che odore hanno decadi di birra stantia assorbita in un tappeto, allora il St. Paddy’s Inn a Lisdoonvarna, nel County Clare, è il posto che fa per voi. La mia esotica presenza americana ha già scatenato un torrente di soffocante ospitalità irlandese. Dico soffocante, perché rifiutare le offerte di copiosi quantitativi d’alcool semplicemente non è un’opzione accettabile, e da ciò deriva il summenzionato odore di Guinness stantia che permea ogni centimetro di questo buco buio e poco pulito. In effetti, il locale è tanto saturato dalla Guinness che i tappeti, le tende e la carta da parati sono appiccicosi sotto le dita. Diciamo solo che non sarò sorpresa se l’acqua della mia doccia mattutina (nel minuscolo e antiquato bagno privato) uscirà nera e spumosa…

      Proseguì con lo stesso tono sarcastico. Sapeva che era meschino stroncare il Bed & Breakfast e la gente amichevole che aveva incontrato fino a quel momento, ma non riuscì a trattenersi.

      Concluse e premette Invio. Elliot rispose quasi immediatamente con una email di elogi.

      Continua così, Keira. È perfetto!

      Proprio in quel momento le squillò il telefono. Era Bryn. Keira sospirò, capendo che quella notte non sarebbe riuscita più a lavorare. Richiuse il portatile e rispose alla chiamata, infilandosi a letto allo stesso tempo.

      “Che succede?” chiese alla sorella.

      “Ho appena avuto un appuntamento orribile,” comunicò Bryn. “Quindi ho pensato di chiamarti per farti il terzo grado su quel fusto della tua guida turistica.”

      Keira rise. “Beh, ha troppi capelli. E il suo senso della moda fa schifo. Ma con una ripulita non sarebbe niente male.”

      “Credo che dovresti provarci con lui,” disse Bryn.

      Keira sussultò, sorpresa dall’audacia della sorella, esagerata persino per i suoi standard. “E Zach?” chiese con un risolino.

      “E lui che c’entra?” rispose sprezzante Bryn.

      Keira mugugnò. “È il mio fidanzato,” ricordò alla sorella. “E anche se Shane si tagliasse i capelli e comprasse un guardaroba tutto nuovo, non riuscirei a passare più di cinque minuti in sua compagnia senza strangolarlo.”

      Bryn rise. “Questo renderà le prossime settimane un po’ complicate, no?”

      “Già, e anche il fatto che la mia camera sia sopra un pub che non sembra avere un orario di chiusura e un gruppo folk che suona dal vivo ventiquattro su ventiquattro.”

      “Sembra fantastico,” replicò Bryn. “Accidenti, Keira, sei così concentrata sul lavoro che non riesci nemmeno a vedere la situazione favolosa in cui ti trovi! Ti sei appena lamentata di una festa che non finisce mai.”

      “Mi sembra di parlare con Shane,” rispose Keira. “Se non voglio bere, ballare e divertirmi allora non sono costretta a farlo!”

      Lei e Bryn conclusero la loro conversazione, e Keira scoprì che nonostante il rumore proveniente dal piano di sotto, faceva fatica a tenere gli occhi aperti. Quindi si accomodò sotto le coperte sottili e appoggiò la testa sul cuscino bitorzoluto. Ancora non aveva ricevuto nessuna risposta da parte di Zach ai suoi messaggini divertenti. Provò a chiamarlo, ma il telefono squillò e squillò senza fine.

      Andò su Instagram e vide le sue foto al matrimonio di Ruth. Era affascinante nel suo abito elegante, ma aveva un’espressione tanto sola. Sembrava a disagio senza nessuno al suo fianco, e lei si sentì in colpa di non essere lì con lui. Forse sua madre non aveva avuto tutti i torti. Andare ai matrimoni da soli era davvero imbarazzante.

      Mentre scivolava nel sonno, Keira iniziò a sognare di essere