Название | Tracce di Speranza |
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Автор произведения | Блейк Пирс |
Жанр | Современные детективы |
Серия | Un Thriller di Keri Locke |
Издательство | Современные детективы |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9781640294332 |
“Sembra una storia americana di successo finora,” disse Ray.
“Lo era,” disse Keri. “Cioè, fino a una decina di anni fa. È lì che ha preso il caso di uno che non corrispondeva al profilo. Era un rapitore seriale di bambini che apparentemente lo faceva per professione. E ha pagato Cave profumatamente perché lo rappresentasse.”
“Perché all’improvviso ha accettato quel caso?” chiese Ray.
“Non è chiaro al cento per cento,” disse Keri. “Il lavoro per le aziende non era ancora decollato sul serio. Perciò avrebbe potuto essere una decisione finanziaria. Forse non vedeva quel tipo sgradevole come gli altri. Le accuse contro di lui erano per rapimento mercenario, non per aggressione o molestia. Quello praticamente rapiva i bambini e li vendeva all’offerente maggiore. Era, per usare una descrizione generosa, un ‘professionista’. Qualunque fosse la ragione, Cave l’ha accettato, l’ha fatto assolvere, e poi si sono aperti gli argini. Ha cominciato ad accettare tutta una serie di clienti del genere, molti dei quali erano meno… professionali.”
“Circa nello stesso periodo,” aggiunse Mags, “il lavoro per le aziende è partito. Si è trasferito da un ufficetto di Echo Park allo stabile multipiano del centro che ha adesso. E non si è mai voltato indietro.”
“Non lo so,” disse scettico Ray. “È difficile vedere il passaggio dalle lotte libertarie per i diritti civili per gli ultimi allo squalo legale senza rimorsi che rappresenta pedofili e che verosimilmente coordina un giro di prostituzione e schiavitù di minorenni. Mi pare che ci stiamo perdendo un pezzo.”
“Be’, tu sei un detective, Raymond,” disse sarcasticamente Mags. “A maggior ragione, indaga.”
Ray aprì la bocca, sul punto di rispondere, prima di accorgersi che lo aveva preso in giro. Tutti e tre risero, contenti dell’occasione di spezzare la tensione che non si erano accorti che si era costruita. Keri tornò a parlare.
“La cosa deve essere legata a quel rapitore seriale che ha rappresentato. È stato allora che è cambiato tutto. Dovremmo esaminare meglio la cosa.”
“Che cos’hai su di lui?” chiese Ray.
“Il suo caso è una specie di vicolo cieco,” disse Mags, frustrata. “Cave lo ha rappresentato, lo ha fatto uscire, e poi l’uomo è scomparso dai radar. Non siamo state in grado di trovare niente su di lui da allora.”
“Come si chiamava?” chiese Ray.
“John Johnson,” rispose Mags.
“Mi suona familiare,” borbottò Ray.
“Davvero?” disse Keri sorpresa. “Perché non c’è quasi nulla su di lui. Pare che fosse una falsa identità. Non c’è documentazione della sua esistenza dopo l’assoluzione. È come se avesse lasciato il tribunale e poi fosse completamente scomparso.”
“Comunque quel nome mi fa suonare una campanella,” disse Ray. “Penso che sia stato prima che tu entrassi nella polizia. Hai cercato di recuperare una foto segnaletica?”
“Avevo cominciato,” disse Keri. “Ci sono settantaquattro John Johnson nel database che si sono fatti una foto segnaletica nel mese precedente al suo arresto. Non ho avuto la possibilità di guardarle tutte.”
“Ti spiace se do un’occhiata io?”
“Vai,” disse Keri, facendo apparire la finestra e facendo scivolare il laptop verso di lui. Capiva che stava seguendo un’idea e che non voleva dirla ad alta voce nel caso in cui avesse avuto torto. Mentre passava in rassegna le immagini, parlò in modo quasi assente.
“Avete detto tutte e due che era come se fosse uscito dai radar, come se fosse sparito, giusto?”
“Ah-ah,” disse Keri osservandolo attentamente, sentendo accelerare il respiro.
“Quasi come… un fantasma?” chiese.
“Ah-ah,” ripeté.
Smise di scorrere le immagini e ne fissò una sullo schermo prima di alzare lo sguardo su Keri.
“Penso che sia perché lui è un fantasma; o, più precisamente, ‘il Fantasma.’”
Ray voltò lo schermo in modo che Keri riuscisse a vedere la foto segnaletica. Mentre fissava l’immagine dell’uomo che per primo aveva condotto Jackson Cave nel suo oscuro cammino, un brivido freddo le corse giù per la spina dorsale.
Lo conosceva.
CAPITOLO SEI
Keri cercò di controllare le emozioni mentre una scarica di adrenalina le percorreva il sistema, facendole formicolare tutto il corpo.
Riconosceva l’uomo che le restituiva lo sguardo. Ma non lo conosceva come John Johnson. Quando si erano conosciuti, si faceva chiamare Thomas Anderson, ma tutti facevano riferimento a lui col nome del Fantasma.
Avevano parlato solo due volte, ogni volta al Twin Towers Correctional Facility del centro di Los Angeles, dove al momento era incarcerato per crimini non dissimili da quelli per cui era stato condannato John Johnson.
“Chi è, Keri?” chiese Mags, per metà preoccupata per metà infastidita dal lungo silenzio.
Keri si accorse di essere rimasta a fissare, muta, la foto segnaletica per gli ultimi secondi.
“Scusa,” rispose tornando al presente. “Si chiama Thomas Anderson. È nella cella della contea per rapimento e vendita di minori, per lo più a famiglie di altri stati che non soddisfacevano i requisiti per le adozioni. Non riesco a credere che non mi sia venuto in mente che Johnson e Anderson potessero essere la stessa persona.”
“Cave ha a che fare con un sacco di rapitori, Keri,” disse Ray. “Non c’è ragione per cui avresti dovuto fare il collegamento.”
“Come fai a conoscerlo?” chiese Mags.
“Mi ci sono imbattuta l’anno scorso esaminando documenti su casi di rapimento. A un certo punto ho pensato che potesse aver preso lui Evie. Sono andata alle Twin Towers per interrogarlo ed è diventato chiaro piuttosto velocemente che non era stato lui. Mi ha anche dato qualche pista che alla fine mi ha aiutata a scovare il Collezionista. E, adesso che ci penso, lui è stato il primo a menzionarmi Jackson Cave – ha detto che Cave era il suo avvocato.”
“Non avevi mai sentito di Cave prima?” chiese Mags.
“No, ne avevo sentito parlare. È tristemente noto ai poliziotti delle persone scomparse. Ma non avevo mai conosciuto uno dei suoi clienti né avevo ragione di pensare di lui altro che fosse un reietto qualsiasi finché Anderson non mi ha resa più consapevole su di lui. Finché non ho conosciuto Thomas Anderson, Jackson Cave non è mai stato nel mio radar.”
“E tu non pensi che sia una coincidenza?” chiese Mags.
“Con Anderson, non sono sicura che esistano coincidenze. Non è strano che esca impunemente come ‘John Johnson’ ma che venga poi arrestato sempre per i rapimenti usando la sua identità vera, Thomas Anderson? Perché non ha usato di nuovo una falsa identità? Cioè, quello è stato un bibliotecario per oltre trent’anni. Fondamentalmente si è rovinato la vita usando il suo nome vero.”
“Magari ha pensato che Cave sarebbe riuscito a farlo uscire un’altra volta,” suggerì Ray.
“Ma ecco un fatto,” disse Keri. “Anche se Cave tecnicamente era il suo avvocato della difesa, all’ultimo processo, quello in cui è stato condannato, Anderson si è difeso da solo. E, presumibilmente, è stato grandioso. Si dice che sia stato così convincente che se il caso non fosse stato a prova di bomba sarebbe uscito.”
“Se questo qui è un genio del genere,” replicò Mags , “come mai il caso contro di lui era così solido, allora?”
“Gli ho chiesto la stessa cosa,” rispose