Arena Due . Морган Райс

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Название Arena Due
Автор произведения Морган Райс
Жанр Героическая фантастика
Серия Trilogia Della Sopravvivenza
Издательство Героическая фантастика
Год выпуска 0
isbn 9781632911520



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Non riesco a togliermele dalla testa”.

      Corruccia il viso e si mette a piangere.

      Ho il cuore in mille pezzi. Non posso neanche immaginare quello che sta passando. Non voglio che ci pensi. Temo che rimarrà traumatizzata per sempre, ed è colpa mia.

      L’abbraccio forte, e le bacio la fronte.

      “Shhh” sussurro. “Va tutto bene. È tutto finito. Non ci pensare più”.

      Ma lei continua a piangere.

      Bree mette la faccia sul mio petto. La cullo un po’ mentre piange a dirotto.

      “Mi spiace tanto, tesoro” le dico. “Mi spiace così tanto”.

      Vorrei poterle tirare fuori tutte queste cose brutte. Ma so che non posso. Ormai fanno parte di lei. Ho sempre voluto proteggerla, da tutto. E ora ha il cuore pieno di terrore.

      Mentre l’abbraccio penso a quanto vorrei che fossimo ovunque tranne qua. Vorrei che tutto fosse com’era una volta. Tornare indietro nel tempo. Tornare a quando il mondo era buono. Tornare con i nostri genitori. Ma non si può. Siamo qua.

      E ho il brutto presentimento che le cose possano solo peggiorare.

*

      Mi sveglio e mi accorgo che è giorno. Non capisco come fa a essere così tardi o come mai ho dormito così tanto. Mi guardo attorno sulla barca, completamente disorientata. Non capisco cosa sta succedendo. La barca sta andando alla deriva sull’Hudson, nel mezzo dell’enorme fiume. Sulla barca ci siamo solo io e Bree. Non capisco dove sono tutti, e non capisco come siamo arrivate qua.

      Siamo entrambe sul bordo con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte, quando vedo tre barche di mercanti di schiavi venire verso di noi a gran velocità.

      Cerco di attivarmi, ma sento le braccia legate dietro la schiena. Mi volto e vedo tre mercanti di schiavi sulla barca, mi accorgo che mi hanno ammanettato. Mi divincolo per quel che posso, ma sono impotente.

      Una barca dei mercanti di schiavi si ferma e scende uno di loro. Ha il volto coperto da una maschera, cammina verso la nostra barca, salta su e afferra Bree. Lei fa resistenza, ma non c’è partita. La prende su un braccio e la porta via.

      “BREE! NO!” grido.

      Mi dimeno con tutta la forza del mondo, ma non serve a niente. Sono costretta a rimanere qui e guardare Bree che viene portata via sulla loro barca mentre scalcia e urla. L’imbarcazione si allontana seguendo la corrente, in direzione di Manhattan. Nel giro di niente, non si vede già più.

      Mentre guardo la mia sorellina allontanarsi sempre più da me, sento che questa volta l’ho persa per sempre.

      Lancio un urlo disumano, supplico, piango, perché mia sorella ritorni da me.

      Mi sveglio sudata. Mi metto dritta, respiro a fondo, mi guardo attorno e cerco di capire cos’è successo.

      È stato un sogno. Mi giro e vedo Bree distesa accanto a me, e tutti gli altri sulla barca che dormono. È stato tutto un sogno. Non è venuto nessuno. Nessuno ha preso Bree.

      Cerco di respirare più lentamente, ho ancora il cuore a mille. Mi metto seduta, scruto l’orizzonte e vedo che inizia ad albeggiare, con i primi tenui raggi che si affacciano all’orizzonte. Guardo verso il molo, e vedo Ben di guardia. Ci ripenso e ricordo che Logan mi ha svegliato, ricordo di aver fatto il mio turno di guardia. Poi ho svegliato Ben, gli ho dato la pistola e lui ha preso il mio posto. Dopodiché devo essermi addormentata.

      Mentre guardo Ben, mi rendo conto che è distrutto. E vedo da qua, con la debole luce dell’alba, che si è addormentato anche lui. Avrebbe dovuto fare la guardia. Siamo scoperti.

      Di colpo, scorgo un movimento, delle ombre nell’oscurità. Si direbbe un gruppo di persone, o di animali, che si sta avvicinando. Mi chiedo se i miei occhi non mi stiano ingannando.

      Ma il cuore inizia a martellarmi furiosamente nel petto e mi si secca la bocca quando realizzo che non è uno scherzo della vista.

      Non siamo preparati. E stanno per assalirci.

      CINQUE

      “BEN!” urlo, alzandomi in piedi.

      Ma è troppo tardi. Un attimo topo, ci attaccano.

      Uno si lancia verso Ben e lo placca, mentre gli altri due saltano nella nostra barca, che ondeggia violentemente mentre saltano sull’imbarcazione.

      Logan si sveglia, ma troppo tardi. Uno degli uomini va dritto verso di lui, con il coltello sollevato e va per pugnalarlo nel torace.

      Scattano i miei riflessi. Mi abbasso, prendo il coltello dalla mia cintura, mi sporgo in avanti e lo lancio. Il coltello vola per aria.

      Colpo perfetto. Si conficca esattamente nella gola dell’uomo, un secondo prima che trafiggesse Logan. Crolla a terra, morto, addosso a Logan, che si solleva e sposta il corpo, buttandolo in acqua. Fortunatamente, ha la prontezza di estrarre il mio coltello prima di farlo.

      Altri due ci stanno arrivando addosso. Man mano che aumenta la luce, riesco a vedere che non sono uomini: sono mutanti. Mezzi uomini, e mezzi non so cosa. Contaminati dalla guerra. Pazzi. Mi vengono i brividi: questi tipi, diversamente da Rupert, sono fortissimi, violentissimi e non hanno nulla da perdere.

      Uno di loro si dirige verso Bree e Rose, non posso permetterglielo. Mi tuffo su di lui e lo butto giù.

      Sbattiamo a terra violentemente, facendo ondeggiare paurosamente la barca. Con la coda dell’occhio vedo Logan che si è portato sull’altro; gli salta di sopra con forza e lo butta fuori dalla barca.

      Ne abbiamo neutralizzati due. Ma c’è un terzo che ci sta venendo addosso.

      Quello che avevo placcato mi fa girare e mi blocca a terra. Mi sta di sopra, è forte. Stende il braccio e inizia a prendermi a pugni in faccia, e sento il bruciore sulle guance.

      Ragiono alla svelta: sollevo un ginocchio e lo colpisco proprio fra le gambe.

      Colpo perfetto. Geme e si accascia; immediatamente alzo un braccio e gli tiro una gomitata in faccia. Sento il rumore del suo naso che si rompe, e lo vedo crollare sulla barca.

      Lo scaglio in acqua, fuori dalla barca. È una mossa stupida. Avrei prima dovuto prendergli le armi. La barca oscilla selvaggiamente mentre il suo corpo si allontana.

      Mi giro quindi verso l’ultimo rimasto, e lo stesso fa Logan.

      Ma nessuno di noi due è abbastanza veloce. Scatta verso di noi, e per qualche motivo, si lancia verso Bree.

      Penelope salta in alto, e ringhiando lo addenta al polso.

      Lui la scuote come fosse una bambola, cercando di farla staccare. Penelope resiste, fino a quando non la colpisce con forza facendola volare per la barca.

      Prima di riuscire a raggiungerlo, si sta già chinando verso Bree. Sento fermarsi il cuore nell’attimo in cui mi rendo conto che non riuscirò a farcela in tempo.

      Rose cerca di aiutare Bree e si mette davanti all’uomo. Lui prende Rose, si piega in avanti e affonda i denti nel suo braccio.

      Rose lancia un urlo disumano mentre le strappa via la carne a morsi. È una scena orribile e nauseante, che non mi toglierò mai dalla mente.

      L’uomo si piega nuovamente per morderla un’altra volta – ma adesso ci sono. Prendo il coltello dalla tasca, stendo il braccio e mi preparo a lanciarlo.

      Ma prima che lo faccia, Logan balza in piedi, prende la mira con la pistola e fa fuoco.

      Gli spara alla nuca e il sangue schizza ovunque. Crolla a terra sulla barca, Logan va verso di lui e lo getta fuori.

      Corro verso Rose, la quale sta urlando tremendamente, e non ho idea di cosa fare per aiutarla. Strappo un pezzo della mia camicia e gliel’avvolgo in abbondanza attorno al braccio sanguinante, cercando di fermare l’emorragia meglio che posso.

      Scorgo un movimento con la coda dell’occhio, e mi accorgo che uno dei Pazzi ha bloccato Ben a terra sul molo. Sta per mordere la gola di Ben. Mi giro e lancio il coltello. Vola in aria e si conficca nel collo dell’uomo. Il suo corpo si paralizza e crolla per terra.

      Ben