Il Killer della Rosa . Блейк Пирс

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Название Il Killer della Rosa
Автор произведения Блейк Пирс
Жанр Современные детективы
Серия Un Mistero di Riley Paige
Издательство Современные детективы
Год выпуска 0
isbn 9781632915757



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mai?” la Signora Newbrough chiese.

      Riley decise nella sua mente che cosa avrebbe dovuto o non dovuto comunicare loro.

      “Forse avete letto che l'assassino aveva colpito già prima” lei disse. “C'è una vittima simile nei pressi di Daggett.”

      L'agitazione della Signora Newbrough stava cominciando ad aumentare.

      “Che cosa dovrebbe significare questo per noi?”

      “Che abbiamo a che fare con un serial killer” Riley disse. “Non c'era nulla di domestico. Vostra figlia probabilmente non conosceva affatto l'assassino. Proprio per questo, non contiene affatto una linea personale.”

      La Signora Newbrough ora stava singhiozzando. Riley si pentì immediatamente della sua scelta di parole.

      “Non è  personale?” la Signora Newbrough quasi urlò. “Come potrebbe non esserlo?”

      Il Senatore Newbrough si rivolse al figlio.

      “Robert, per favore, porta tua madre in un'altra stanza e falla calmare. Ho bisogno di parlare con l'Agente Paige da solo.”

      Robert Newbrough condusse obbedientemente via sua madre. Il Senatore Newbrough restò in silenzio per un istante. Guardò Riley dritto negli occhi. Lei era certa che fosse abituato ad intimidire le persone con un simile sguardo. Ma non funzionò molto bene con lei. La donna, infatti, ricambiò semplicemente il suo sguardo.

      Poi il Senatore si mise la mano nella tasca della giacca, ed estrasse una busta della grandezza di una lettera. Si avvicinò alla sedia dov'era seduta lei, e gliela diede.

      “Prenda” le disse. Poi, tornò al divano, e prese di nuovo a sedersi.

      “Questo cos'è?” Riley chiese.

      Il Senatore tornò a posare il suo sguardo su di lei.

      “Tutto quello che le occorre sapere” lui rispose.

      Riley ora era molto perplessa.

      “Posso aprirla?” chiese.

      “Certamente.”

      Riley aprì la busta. Conteneva un foglio di carta con due colonne di nomi. Ne riconobbe alcuni. Tre o quattro erano ben noti reporter del telegiornale locale. Diversi altri erano politici di spicco della Virginia. Riley fu persino più perplessa di prima.

      “Chi sono queste persone?” lei chiese.

      “I miei nemici” rispose il Senatore in tono tondo.  “Probabilmente non è una lista completa. Ma quelli sono i nomi che contano. Tra loro c'è il colpevole.”

      Ora Riley era completamente sbalordita. Restò seduta lì e non disse nulla.

      “Non sto dicendo che qualcuno su quella lista ha ucciso mia figlia direttamente, di persona” lui disse. “Ma, senza alcuna ombra di dubbio, ha pagato qualcuno per farlo.”

      Riley parlò lentamente e con cautela.

      “Senatore, con tutto il dovuto rispetto, credo di aver appena detto che l'omicidio di sua figlia non era probabilmente di natura personale. C'è già stato un omicidio quasi identico al suo.”

      “Sta dicendo che mia figlia è finita sotto tiro soltanto per caso?” il Senatore chiese.

      Sì, probabilmente, Riley pensò.

      Ma sapeva che sarebbe stato meglio tenerlo per sé.

      Prima che potesse rispondere, lui aggiunse: “Agente Paige, ho appreso da dure esperienze a non credere nelle coincidenze. Non so perché o come, ma la morte di mia figlia è di natura politica. E in politica, tutto è personale. Perciò, non provi a dirmi che si tratta di tutto tranne che di qualcosa di personale. E' compito suo e del Bureau trovare chiunque ne sia responsabile e consegnarlo alla giustizia.”

      Riley fece un respiro lungo e profondo. Studiò il volto dell'uomo in ogni minimo dettaglio. Ora riusciva a vederlo. Il Senatore Newbrough era un vero narcisista.

      Non che io ne sia sorpresa, pensò.

      Riley comprese qualcosa d'altro. Il Senatore trovava inconcepibile che qualcosa nella sua vita non riguardasse lui e soltanto lui, in maniera specifica. Reba si era semplicemente ritrovata tra lui e qualcuno che lo odiava. Probabilmente, l'uomo ci credeva davvero.

      “Signore” Riley cominciò, “con tutto il dovuto rispetto, non penso”

      “Non voglio che lei pensi” Newbrough disse. “Ha tutte le informazioni che le servono proprio qui di fronte a lei.”

      I due si guardarono per diversi secondi.

      “Agente Paige” il Senatore disse infine, “ho la sensazione che non siamo sulla stessa lunghezza d'onda. E' un peccato. Potrebbe non saperlo, ma ho dei buoni amici nei gradi alti dell'agenzia. Alcuni di loro mi devono dei favori. Li contatterò subito. Mi occorre qualcuno che si occupi di questo caso, e che lo risolva.”

      Riley restò seduta lì, scioccata, senza sapere che cosa dire. Quell'uomo era davvero così delirante?

      Il Senatore restò in silenzio.

      “Manderò qualcuno a sostituirla, Agente Paige” le si rivolse. “Mi dispiace che non l'abbiamo vista allo stesso modo.”

      Il Senatore Newbrough uscì fuori dalla stanza, lasciando Riley seduta lì da sola. Con la bocca spalancata per lo stupore. L'uomo era un narcisista, molto bene. Ma lei sapeva che c'era molto di più di questo.

      Il Senatore stava nascondendo qualcosa.

      E lei avrebbe scoperto di che cosa si trattasse, a qualsiasi costo.

      Capitolo 10

      La prima cosa che catturò lo sguardo di Riley fu la bambola, la stessa bambola nuda, che aveva trovato quel giorno su quell'albero vicino a Daggett, proprio nella stessa posa esatta. Per un istante, fu colpita da vederla seduta lì, nel laboratorio della scientifica dell'FBI, circondata da diversi strumenti altamente tecnologici. A Riley, apparve alquanto fuori posto, come una sorta di inquietante piccolo reliquiario di un’epoca passata, non digitale.

      Ora la bambola era soltanto un'altra prova, protetta da un sacchetto di plastica. Sapeva che una squadra era stata inviata a recuperarla non appena lei l'aveva comunicato direttamente dalla scena del crimine. Nonostante questo, era una vista irritante.

      L'Agente Speciale Meredith si fece avanti ad accoglierla.

      “E' trascorso molto tempo, Agente Paige” le disse caldamente. “Bentornata.”

      “E' bello essere tornata, signore” Riley rispose.

      Lei si diresse al tavolo, per sedersi con Bill e il tecnico di laboratorio Flores. A prescindere dalle preoccupazioni e incertezze che lei potesse provare, era davvero bello rivedere Meredith. Le piaceva il suo stile rude e pratico, e l'aveva sempre trattata con rispetto e considerazione.

      “Com'è andata con il Senatore?” Meredith chiese.

      “Non bene, signore” fu la sua risposta.

      Riley notò un cenno di fastidio sul volto del suo capo.

      “Pensi che ci darà dei problemi?”

      “Ne sono quasi sicura. Mi dispiace, signore.”

      Meredith annuì in segno di comprensione.

      “Sono certo che non sia colpa tua” le disse.

      Riley immaginava che lui comprendesse perfettamente che cosa era accaduto. Il comportamento del Senatore Newbrough era indubbiamente tipico dei politici narcisisti. Probabilmente, Meredith ci era assolutamente abituato.

      Flores batté rapidamente sui tasti, e, mentre lo faceva, immagini di fotografie inquietanti, rapporti ufficiali e nuove storie apparvero su grandi schermi intorno alla stanza.

      “Abbiamo scavato a fondo, ed è emerso che avevi ragione, Agente Paige” Flores disse. “Lo stesso omicida ha colpito prima, prima del caso di Daggett.”

      Riley sentì il brontolio di soddisfazione di Bill,