Название | Tradita |
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Автор произведения | Морган Райс |
Жанр | Героическая фантастика |
Серия | Appunti di un Vampiro |
Издательство | Героическая фантастика |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9781632910806 |
Caitlin sentì un dolore lieve, pulsante sul lato della gola. Doveva essere dove era stata morsa. Lei gli aveva chiesto di farlo – aveva implorato perché succedesse.
Ma, per il modo in cui si sentiva ora, forse non avrebbe dovuto farlo. Non si sentiva bene. Avvertì il sangue gelido, freddo scorrerle nelle vene. Si sentì come se fosse morta, ma non fosse ancora passata al livello successivo. Come se fosse bloccata.
Più di ogni altra cosa, provava dolore. Un lieve, pulsante dolore nella parte inferiore del suo fianco sinistro, e allo stomaco. Doveva trattarsi del punto in cui era stata accoltellata.
“Quello che ti sta accadendo è normale,” Caleb disse dolcemente. “Non aver paura. Tutti ci passiamo quando veniamo trasformati. Andrà meglio. Te lo prometto. Il dolore passerà.”
Lei voleva sorridere, allungare una mano per accarezzargli il viso. Il suono della sua voce rendeva tutto perfetto al mondo. Rendeva ogni cosa degna. Sarebbe stata con lui per sempre, e ciò le dava speranza.
Ma era troppo stanca. Il suo corpo non rispondeva alla volontà del cervello. Non riusciva a sorridere, e non riusciva ad imporre alla sua mano di sollevarsi. Aveva solo voglia di ripiombare nel sonno profondo…
Improvvisamente, i suoi pensieri cambiarono di nuovo, destandola dal sonno. La Spada …giaceva proprio lì, e poi … perduta. Chi ne era in suo possesso ora?
E poi ricordò suo fratello, Sam. Privo di sensi. Poi, portato via da un vampiro. Che cosa gli era successo? Era al sicuro?
E Caleb. perché era lì? Avrebbe dovuto ritrovare la Spada. Fermarli. Era lì per il bene di lei?Stava sacrificando tutto per starle accanto?
Nella sua mente si susseguivano le domande, senza sosta.
Lei fece appello agli ultimi grammi di forza che aveva, per riuscire ad aprire le labbra, il minimo indispendabile.
“La Spada,” si sforzò di dire, ma la gola era così secca che le faceva male parlare. “Devi andare …” aggiunse. “Devi salvare …”
“Shhh,” Caleb disse. “Pensa solo a riposarti.”
Lei voleva dire di più. Così tanto di più. Voleva dirgli quanto lo amava. Quanto gli era grata. Quanto sperava che lui le fosse rimasto sempre accanto.
Ma avrebbe dovuto aspettare per farlo. Sentì una nuova nebbia avvolgerla completamente, e le labbra non riuscirono ad aprirsi di nuovo. Nonostante ciò, si ritrovò ad affondare, sempre di più, tornando nel vortice delle tenebre, al suo sonno immortale.
CAPITOLO DUE
Appena Kyle si mosse attraverso il nord di Manhattan, non si era mai sentito così esultante. Era seguito da Sergei, il suo soldato obbediente e, dopo di lui, centinaia di vampiri si erano uniti a loro lungo la strada. Ora Kyle teneva la leggendaria Spada nella sua cintura, e non c'era bisogno di aggiungere altro. Numerosi vampiri malvagi lungo tutta la Costa Est avevano già saputo la notizia, e, mentre Kyle avviava la sua azione, molti covi si preparavano ad unirsi a lui. Sapevano che presto sarebbe scoppiata la guerra, e la reputazione di Kyle lo precedeva. Questi vampiri mercenari sapevano che, ovunque lui fosse diretto, non avrebbe fatto del bene. E volevano proprio farne parte.
Kyle sentì il brivido dell'esercito che cresceva dietro di lui, ed avvertì un'altra ondata di fiducia, mentre volava sulla città. Sergei era stato bravo nell'afferrare la Spada ed accoltellare quella ragazza, Caitlin. Infatti, Kyle ne era rimasto sorpreso. Non avrebbe mai immaginato che Sergei ce l'avesse in lui. Lo aveva sottovalutato, e come ricompensa, aveva deciso di lasciarlo in vita, realizzando che si fosse rivelato un buon partner. Era rimasto particolarmente impressionato dal fatto che Sergei gli avesse consegnato coscienziosamente la Spada, immediatamente dopo essere andati via dalla Cappella del Re. Sì, Sergei sapeva qual era il suo posto. Se si fosse rivelato ubbidiente, Kyle lo avrebbe persino potuto promuovere, mettendolo alla guida di una piccola legione. Kyle odiava quasi tutto della maggior parte delle persone; la sola cosa che apprezzava era la lealtà.
Specialmente dopo quello che la sua gente, il Covo di Mareanera, gli aveva fatto. Dopo migliaia di anni di lealtà, Rexius, il loro leader supremo, aveva allontanato Kyle come se fosse stato niente, come se i suoi migliaia di anni di servizio avessero perso tutto il loro significato. Tutto questo per un piccolo errore. Era inconcepibile.
Il piano di Kyle aveva funzionato alla perfezione. Ora possedeva la Spada, e niente —assolutamente niente —lo avrebbe fermato. La guerra con la razza umana, e con le altre razze di vampiri, sarabbe presto divenuta realtà.
Proseguendo verso il centro della città, ora su Harlem, Kyle si abbassò fin quasi a toccare terra e, usando la sua vista di vampiro, si concentrò sui dettagli sottostanti. Il suo sorriso si allargò.
L'aver diffuso la Peste Bubbonica si era rivelato davvero efficace. Confusione e caos regnavano sovrani. Quei patetici piccoli umani correvano qua e là in tutte le direzioni, andando con le proprie auto in senso vietato, litigando tra loro, saccheggiando i negozi. Potè vedere che la maggioranza degli umani era ricoperta da orribili piaghe, sintomo della peste. Potè vedere anche i cadaveri, già ammassati gli uni sopra gli altri in quasi ogni angolo delle strade. Era in atto l'Armageddon laggiù. E niente lo rese felice.
Sarebbe stata solo una questione di giorni e poi ogni umano nella città si sarebbe ammalato. A quel punto, Kyle e i suoi uomini avrebbero potuto facilmente estirpare quel che rimaneva della razza umana. Si sarebbero nutriti, come non era mai accaduto prima. E, poi, avrebbero schiavizzato i sopravvissuti.
L'unico piccolo ostacolo che si frapponeva tra loro ed il successo era il Covo Bianco, quei patetici vampiri che si nutrivano solo di animali, che pensavano di essere migliori di chiunque altro. Sì, ci avrebbero provato. Ma non avrebbero retto il confronto con la Spada. Dopo aver finito con gli umani, avrebbe distrutto anche loro.
Come prima cosa – ed era di gran lunga la più importante – si sarebbe ripreso il proprio posto nel suo covo. E lo avrebbe fatto brutalmente. Rexius aveva commesso un terribile errore punendolo, pensava Kyle, mentre sfiorava le cicatrici oramai indurite lungo il lato del suo volto e ripensava al terribile destino cui era stato condannato, alla sua punizione per essersi lasciato sfuggire Caitlin. Rexius avrebbe pagato per ogni sua singola cicatrice. Rexius era potente, ma ora, con la Spada, il potere di Kyle era di gran lunga superiore. Kyle non avrebbe avuto pace, finché Rexius non fosse morto, per sua mano, e finchè lui stesso non fosse stato proclamato nuovo leader supremo.
Kyle esplose in un largo sorriso al pensiero. Leader supremo. Dopo tutte queste migliaia di anni. Era quello che meritava. Era il suo destino.
Kyle ed i suoi uomini volarono e volarono, sopra Central Park, sopra Midtown, sopra Union Square, sopra il Greenwich Village … e, finalmente, raggiunsero il Parco del Municipio.
Kyle scese lentamente, atterrando, e il branco di vampiri, che ormai erano diventati centinaia, atterrò dietro di lui. L'esercito di Kyle era aumentato oltre l'immaginabile. Pensò che quello fosse un modo grandioso di ritornare.
Kyle si stava per dirigere verso i cancelli del Municipio, per sfondare la porta e dare inizio alla sua guerra, quando si accorse di qualcosa con la coda dell'occhio. Qualcosa che lo infastidì.
Kyle utilizzò la sua vista di vampiro per zoomare oltre diversi isolati, e per guardare attentamente il caos che si era scatenato di fronte al Ponte di Brooklyn. Centinaia di auto erano bloccate nel traffico, incastrate le une di fronte alle altre, letteralmente accumulate di fronte al ponte. Tutti volevano uscirne fuori.
Ma il ponte era bloccato. A bloccare il transito erano diversi carri armati e camion dell'esercito, occupati da dozzine di soldati, con le mitragliatrici puntate contro la folla. Chiaramente, a nessun umano venne concesso il permesso di lasciare l'isola di Manhattan. I militari non volevano che la peste si diffondesse. Probabilmente avevano chiuso ogni accesso a ponti e gallerie.
Da un lato, questo era esattamente quello che Kyle aveva voluto: gli semplificava molto la vita, visto che tutti gli umani erano intrappolati a Manhattan, e avrebbe potuto ucciderli tutti molto facilmente.
Ma