Sposa . Морган Райс

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Название Sposa
Автор произведения Морган Райс
Жанр Героическая фантастика
Серия Appunti di un Vampiro
Издательство Героическая фантастика
Год выпуска 0
isbn 9781632912008



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esitazione, incerti su come reagire.

      Ma non diede loro il tempo di decidere. Con un balzo in aria, saltò al di sopra delle loro teste, usando le ali per spingersi, fino a superare l'intero gruppo e atterrare dietro di loro. Poi, rapidamente, allungò un braccio ed afferrò una lancia da un cavaliere dietro di lui. Subito la mosse con rapidità intorno a sé, colpendo diversi avversari e disarcionandoli dai cavalli con un solo movimento.

      I cavalli scossi nitrirono e scalciarono, portando confusione nel resto del gruppo.

      Ma quei cavalieri erano ben addestrati e non si lasciarono intimorire. Qualsiasi altro cavaliere umano si sarebbe disperso immediatamente, ma questi, con sorpresa di Sam, si voltarono e si raggrupparono di nuovo: disposti in fila, caricarono senza esitazione.

      Sam ne fu sorpreso, e si chiese esattamente dove fosse. Era atterrato in una sorta di regno di guerrieri d'elite?

      Sam non ebbe il tempo per darsi una risposta. E non intendeva uccidere quegli umani. Una parte di lui sentiva che loro non volevano uccidere; sentiva che erano lì per confrontarsi, e forse, per catturarli. O, ancor più probabilmente, per metterli alla prova. Dopotutto, erano atterrati sul loro territorio: lui sentiva che volevano vedere di che pasta erano fatti.

      Sam era almeno riuscito a distrarli da Polly. Ora, caricavano solo verso di lui.

      Si tirò indietro con la lancia, e puntò allo scudo del loro leader, intendendo stordirlo, ma non ucciderlo, e la lanciò.

      Un colpo diretto. Colpì lo scudo, facendolo cadere dalla mano dell'uomo, e lo disarcionò dal cavallo. Il cavaliere atterrò, producendo un forte suono metallico.

      Sam balzò in avanti e sottrasse la spada e lo scudo dalle mani di un altro cavaliere, giusto in tempo per parare diversi colpi che si abbatterono su di lui. Li bloccò tutti, e, contemporaneamente, sottrasse la mazza ferrata dalle mani di un altro cavaliere. Afferrò la lunga impugnatura lignea, la tenne all'indietro, e fece roteare quella sfera mortale e la sua catena metallica, a formare un ampio arco. Un sordo rumore metallico si udì intorno a lui, quando Sam riuscì a far cadere le spade dalle mani di dozzine di guerrieri. Il ragazzo continuò a roteare la mazza, colpendo diversi loro scudi e facendo cadere quegli uomini al suolo.

      Ma, ancora una volta, Sam fu sorpreso. Qualsiasi altro guerriero umano si sarebbe senz'altro disperso nel caos; ma non quegli uomini. Quelli che erano stati disarcionati dai cavalli, confusi, si raggrupparono, afferrarono le proprie armi cadute sulla sabbia, e si posizionarono intorno a Sam, circondandolo. Stavolta, tennero una maggiore distanza, sufficiente a far sì che Sam non potesse colpirli con la mazza ferrata.

      Cosa più preoccupante, tutti loro, da ogni direzione, presero delle balestre, che portavano evidentemente appese alla schiena, e puntarono proprio contro di lui. Sam vide che erano muniti di frecce con le punte d'argento. Avevano tutti intenzione di ucciderlo. Forse, lui era stato fin troppo clemente con loro.

      Non fecero scoccare i dardi, ma lo tenevano nel proprio mirino mortale. Sam si rese conto di non avere scampo. Non poteva crederci. Qualsiasi mossa falsa lo avrebbe condotto alla morte.

      “Mettete giù le balestre,” giunse una fredda voce ferma.

      Gli umani voltarono lentamente le teste, così come fece Sam.

      Non riusciva a crederci. Lì, sul perimetro esterno del cerchio, c'era Polly. Teneva uno dei soldati in un abbraccio mortale, con il suo avambraccio intorno alla gola dell'uomo, e tenendogli al contempo uno stiletto d'argento sempre puntato alla gola. Il soldato era lì, immobile, incapace di muoversi nella stretta di Polly, con gli occhi spalancati per il terrore, mostrando lo sguardo di un uomo che stava per morire.

      “Altrimenti,” Polly continuò, “quest'uomo morirà.”

      Sam fu stupito dal tono della sua voce. Non aveva mai visto Polly come una guerriera, né tantomeno l'aveva vista così fredda e decisa. Sembrava proprio una persona nuova, e lui ne fu impressionato.

      Apparentemente, anche gli umani ne furono impressionati. Lentamente e con riluttanza, fecero cadere le proprie balestre, ad una ad una, sulla sabbia.

      “Scendete dai cavalli,” lei comandò.

      Lentamente, ognuno di loro obbedì, smontando da cavallo. Le dozzine di guerrieri umani restarono lì, alla mercé di Polly, che teneva il cavaliere in ostaggio.

      “Allora. La ragazza salva il ragazzo, non è così?” giunse improvvisamente una forte voce gioiosa. Fu seguita da una profonda e sonora risata, e tutte le teste si voltarono.

      Dal nulla, sbucò un guerriero umano, in groppa al suo cavallo, tutto ricoperto di pellicce;  indossava una corona ed era affiancato da dozzine di altri guerrieri. Chiaramente, dal suo sguardo, si evinceva che si trattava del loro re. Aveva capelli arancioni e selvaggi, una spessa barba del medesimo colore e splendenti occhi verdi. Mosse la testa all'indietro e rise di cuore, mentre osservava la scena dinnanzi a sé.

      “Impressionante,” l'uomo proseguì, divertito dall'intera situazione. “Davvero molto impressionante.”

      Smontò, e, in un attimo, tutti i suoi uomini si disposero in modo da lasciarlo passare, mentre lui camminò nel cerchio. Sam si accorse di arrossire, accorgendosi di dover essere apparso incapace di gestirsi da solo, come se fosse stato indifeso senza l'intervento di Polly. Il che, comprese, almeno in parte, era vero. Ma non poteva essere infuriato, perché, al contempo, le era grato per avergli salvato la vita.

      Superando il suo imbarazzo, il Re lo ignorò e si diresse verso Polly.

      “Puoi lasciarlo andare adesso,” disse, ancora sorridendo.

      “Perché dovrei?” lei chiese, spostando lo sguardo da lui e Sam, ancora cauta.

      “Perché non ti faremmo mai del male. Era soltanto una prova. Per vedere se foste degni di trovarvi su Skye. Dopotutto,” il sovrano rise, “siete atterrati sulle nostre coste!”

      Il Re scoppiò di nuovo in una sonora risata, e diversi dei suoi uomini si fecero avanti, dandogli due lunghe spade coperte da pietre preziose, che splendevano al sole del mattino, ricoperte di zaffiri e smeraldi. Sam fu stupito dalla vista: erano le più belle spade che avesse mai visto.

      “Avete passato la nostra prova,” il Re annunciò. “E queste sono per voi. Un dono.”

      Sam camminò, lasciando il fianco di Polly, mentre lei lasciò lentamente andare l'ostaggio. Entrambi tesero la mano per prendere una spada, esaminandone la preziosa impugnatura. Sam si meravigliò per l'accuratezza con cui era stata realizzata.

      “Un dono per due guerrieri molto degni,” lui disse. “Siamo onorati di darvi il benvenuto.”

      Lui diede loro le spalle e cominciò a camminare, e fu subito chiaro che Sam e Polly dovessero seguirlo. Mentre camminava, disse ad alta voce:

      “Benvenuti sulla nostra Isola di Skye.”

      CAPITOLO CINQUE

      Caitlin e Caleb, seguiti da Scarlet e Ruth, camminavano a passo svelto sull'Isola di Skye, affiancati da Taylor, Tyler e da diversi altri membri del covo di Aiden. Caitlin fu felicissima di vederli tutti. Dopo le difficoltà iniziali del ritrovarsi in quel luogo e in quell'epoca, finalmente sentì un senso di pace e tranquillità, visto che sapeva che si trovavano esattamente dove erano destinati ad essere. Anche Taylor e Tyler, e tutta la gente di Aiden erano stati elettrizzati nel vedere tutti loro. Era così strano incontrarli in quel luogo ed in quell'epoca diversi, in quel clima fredda, su quell'isola desolata e arida, nel bel mezzo del nulla. Caitlin stava cominciando a vedere come le epoche ed i luoghi cambiassero, ma le persone erano senza tempo.

      Taylor e Tyler li condussero in un veloce giro a piedi dell'isola, e oramai camminavano da ore. Caitlin chiese immediatamente se avessero notizie di Sam o Polly; alla loro risposta negativa, lei sentì la disperazione prendere campo nel suo animo. Sperò disperatamente che anche loro ce l'avessero fatta a tornare indietro nel tempo.

      Mentre camminavano, Taylor disse loro dei rituali, delle usanze e dei nuovi metodi d'addestramento del covo; continuò a raccontare tutto ciò che Caitlin poteva voler sapere. Caitlin realizzò che Skye era fantastica, uno dei posti più belli in cui fosse mai stata. Sembrava antica,