Название | Cose Pericolose |
---|---|
Автор произведения | Amy Blankenship |
Жанр | Зарубежное фэнтези |
Серия | Legami Di Sangue |
Издательство | Зарубежное фэнтези |
Год выпуска | 0 |
isbn | 9788873040934 |
Envy le aveva chiesto se volesse andare con loro, nel caso in cui avesse avuto bisogno di rinforzi per gestire suo fratello Chad. Ma Tabby aveva pensato che forse Kriss sarebbe tornato a casa presto e voleva chiedergli cosa era successo, per cui aveva rifiutato...adesso se ne pentiva.
Pensare a Kriss la portò a pensare a Dean e a come aveva agito in chiesa. Poteva ancora vedere lo sguardo sul suo viso quando aveva visto Kane.
Tabatha scosse la testa quando lâimmagine di Kane le venne in mente, in un vano tentativo di non pensare a lui. Vedere che stava morendo aveva scavato qualcosa di profondo nel suo cuore e nella sua anima. Non capiva perché, ma il pensiero che morisse la fece rannicchiare.
âDatti una calmata.â sussurrò per rompere il silenzio. âTi serve una distrazione.â
Prendendo il telefono, decise di chiamare Jason al lavoro per farsi aggiornare e vedere se era successo qualcosa di insolito da quando Kriss lâaveva portata in Florida.
Il telefono squillò tre volte prima che ci fosse una risposta.
âGuardia Forestale, sono lâagente Fox.â disse una voce sexy.
âEhi Jason, sono Tabby.â Sorrise per la prima volta da quando era entrata in casa.
âTabby?â gridò Jason e lei sentì qualcosa rovesciarsi, probabilmente la sedia perché era solito dondolarsi su due piedi. âDove diavolo sei stata?â
âDiciamo che Kriss ha rapito me ed Envy e ci ha portate in Florida per qualche giorno.â rispose Tabby. âSono appena tornata a casa e ho pensato di chiamare per vedere cosa mi sono persa.â
Jason sospirò âOltre alle normali cose strane, non ti sei persa granché. Lâunica cosa emozionante accaduta è che lâaltra sera abbiamo ricevuto una chiamata da un pazzo.â
Tabby sorrise e si sedette sul divano. âRacconta!â
âJacob e io ce ne stavamo seduti, era una serata noiosa, e il telefono squillò. Ho risposto e questo tizio diceva di aver visto un giaguaro che inseguiva un puma in centro, con un cellulare legato a una zampa.â
Tabatha non poté farne a meno e cominciò a ridere. Se fosse stata al posto di Jason un paio di settimane fa, avrebbe pensato la stessa cosa. âAccidenti.â esclamò lei.
âDillo a me.â disse Jason ridendo. âJacob e io abbiamo scommesso se troveranno o no dei messaggini quando prenderanno la bestiola.â
âSei sicuro di non aver bevuto una delle specialità di Kat?â chiese lei ridendo.
âIo non bevo in servizio!â esclamò Jason e Tabatha sentì la risata di Jacob in sottofondo. âAllora, quando tornerai al lavoro?â
Tabatha strinse le spalle âNon lo so ancora. Mi serve qualche altro giorno e ho delle ferie da consumare.â
âFantastico, anche se ci manchi però. Non è la stessa cosa senza un bel viso che illumina tutto. Ho solo Jacob adesso, e non è un granché da guardare.â
âMi mancate anche voi, ragazzi.â disse Tabatha, e lo pensava davvero. âCi rivediamo tra un paio di giorni.â
Jason rimase in silenzio per un istante e Tabatha istintivamente capì cosa stava per dirle. âCome sta Envy?â
âAnche lei sta bene. Come me, aveva solo bisogno di staccare per qualche giorno.â Si morse il labbro inferiore quando ci furono diversi secondi di silenzio.
âà vero?â chiese Jason.
âà vero cosa?â chiese Tabatha, facendo la finta tonta.
âEnvy esce davvero Devon Santos?â Le nocche di Jason divennero bianche mentre stringeva il telefono un poâ più forte.
Tabatha sospirò, sapeva che questo avrebbe ferito molto Jason, ma in parte era anche colpa sua. Un ragazzo così carino non dovrebbe mai fissarsi con una ragazza che lo vede come un migliore amico e un fratello.
âSì, è vero.â disse piano Tabatha. âSo che non voleva ferirti. Ti vuole bene...lo sai.â
Jason respirò piano e Tabatha si sentì dispiaciuta per lui. Aveva corteggiato Envy da così tanto tempo che era lâunica ragazza che avesse mai guardato. Adesso lei era fuori dalla sua portata ma Tabatha non glielo avrebbe detto. Quello era compito di Envy.
âSo che non voleva.â disse Jason dopo un minuto. âImmagino che avrei dovuto sospettarlo quando non si è nemmeno accorta che flirtavo con lei.â
âSe nâè accorta, Jason.â disse Tabatha. âHa solo pensato che avrebbe creato tensioni nella vostra amicizia.â
Jason mormorò âGià , probabilmente è così, ma non puoi biasimare un ragazzo per aver sognato, giusto?â
âIo posso biasimarti per tante cose.â Tabatha sentì Jacob parlare in sottofondo.
âStaâ zitto.â Jason ringhiò scherzosamente e Tabatha lo sentì abbassare i piedi della sedia nella giusta posizione. âTabatha, ti chiamo più tardi. Il bambino ha deciso di iniziare una battaglia di palle di carta.â
Tabatha ridacchiò e annuì con la testa âDâaccordo, ci sentiamo dopo.â
Riattaccò e si sedette per un attimo prima di riagganciare il telefono sulla base. Guardando di nuovo lâappartamento, non sembrava tanto solitario adesso. Jason avrebbe avuto bisogno della sua amicizia ora più che mai e sentirsi utile la aiutò a riprendersi.
Alzandosi e allungando le braccia sopra la testa, attraversò il corridoio diretta nella sua camera. Si spogliò e si infilò un paio di pantaloncini da uomo e una canotta prima di affondare nella fresca e familiare morbidezza del suo letto.
Questa volta non cercò di fermare la scena che apparve nella sua mente mentre si appisolava. Dopotutto, aveva bisogno di decifrarla e non sarebbe svanita finché non lo avesse fatto...quindi perché combatterla? Sprofondò nellâoscurità del sonno, vedendo ancora la chiesa e gli occhi di Kane.
*****
Jewel camminava nella grande camera da letto di Steven. Aveva le braccia incrociate sul petto e aveva iniziato a mordersi le unghie, cosa che non faceva da quando era bambina.
âà colpa mia.â disse piano cercando di scacciare lâimmagine del padre, crocifisso sullâaltare della stessa chiesa che aveva frequentato per buona parte della sua vita. Quante volte aveva pregato proprio lì sotto dovâera morto? Sapeva che Anthony era perverso ma questo era da sadici.
Steven osservava la donna fare avanti e indietro e poteva persino vedere le sue labbra muoversi senza emettere suoni, mentre blaterava mentalmente. Alzò una mano e la posò delicatamente sul suo braccio nel tentativo di calmarla. âJewel, niente di tutto questo è colpa tua.â
Lei strinse lo sguardo sulla mano e lo fissò. âHai ragione. à semplicemente colpa tua quanto mia. E adesso che papà è morto, non devo più sposare Anthony e non devo sicuramente restare sposata con te.â
Jewel si allontanò da lui in modo che la sua mano cadesse. Lâultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era essere assolta dai propri peccati...lei era maledettamente colpevole. Aveva dato ad Anthony i chiodi per crocifiggere suo padre.