Il viaggio: un momento prezioso e privilegiato dalle variegate opportunità e dagli imprevedibili sviluppi. La via per penetrare l’ignoto, per introdursi in se stessi in modo naturale, spontaneo; la via dell’incontro. Un percorso che, al di là delle ragioni per cui si intraprende, produce sempre una distanza, aprendo nuovi contesti e suscitando in chi ne è protagonista un ventaglio di emozioni.
Tutto ciò può essere mirabilmente realizzato, e messo a disposizione di tutti, attraverso la costruzione letteraria. Lo dimostrano gli scritti qui raccolti, introdotti e commentati: testi che videro la luce nel primo trentennio del secolo scorso e che in alcuni casi, del tutto ingiustamente, il tempo ha fatto cadere nell’oblio, nonostante la loro modernità ed espressività e le possibilità di identificazione che li rendono ampiamente fruibili; testi che dunque è importante mantenere in vita, perché dalla, e per la vita dell’immaginazione furono creati. Dando respiro e voce all’idea silenziosa del viaggio, essi ci trasportano sull’Atlantico di Sfinge, nell’arsura del Sahara di da Verona, nell’India dai molti volti di Gozzano, addirittura attraverso la pianura e l’Appennino tosco-emiliano sull’agile bicicletta di Panzini, e non solo…. Tra loro profondamente eterogenei, sono tutti ugualmente imbevuti della forza trasmessa dall’obiettivo dell’impresa, che a sua volta comporta la condivisione sia degli sforzi, sia della progressiva gratificazione che è il congruo premio del personaggio.
Recepire, assaporare e far proprie queste appassionanti storie, attualizzandone il messaggio, con la soddisfazione di poterlo arricchire della propria interpretazione personale, sarà allora l’occasione per una nuova, reiterata partecipazione all’esperienza del viaggio, senz’altro una tra le forme più intriganti del vissuto possibile dell’uomo.