Promessa . Морган Райс

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Название Promessa
Автор произведения Морган Райс
Жанр Героическая фантастика
Серия Appunti di un Vampiro
Издательство Героическая фантастика
Год выпуска 0
isbn 9781632911742



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col cappio al collo, bendati, a malapena vestiti, e ancora vivi. Un boia se ne stava dietro di loro, indossando un cappuccio nero, con delle fessure all'altezza degli occhi.

      "La prossima impiccagione è all'una in punto!” lui gridò. Una folta folla si radunò intorno al patibolo, in apparente attesa.

      " Che cosa hanno fatto?” Caitlin chiese ad uno dei membri della folla.

      "Sono stati colti a rubare, Signorina,” le rispose, senza nemmeno degnarsi di guardarla.

      “Uno è stato colto a calunniare la Regina!” aggiunse una donna anziana.

      Caleb la allontanò da quella orribile vista.

      “Assistere alle esecuzioni sembra essere uno sport quotidiano qui,” Caleb commentò.

      “E' crudele,” Caitlin disse. Si meravigliò di quanto fosse diversa quella società dall'epoca moderna, e di quanto tollerasse crudeltà e violenza. E questa era Londra, uno dei luoghi più civilizzati del 1599. Lei riusciva a malapena ad immaginare come fosse il mondo fuori da una città civilizzata come quella. La meravigliò quanto la società e le sue leggi fossero cambiate.

      Terminarono di attraversare il ponte, e appena si ritrovarono alla sua base, dall'altra parte, Caitlin si voltò verso Caleb. Guardò il suo anello, e rilesse l'iscrizione, ancora una volta ad alta voce:

      Dall'altra parte del Ponte, Oltre l'Orso,

      Con i Venti o il sole, noi oltrepassiamo Londra.

      "Dunque, se stiamo seguendo la giusta indicazione, abbiamo appena 'oltrepassato il ponte'. Il prossimo passo da compiere è andare 'Oltre l'Orso.’” Caitlin lo guardò. “Che cosa potrebbe significare?"

      “Magari lo sapessi," lui le disse.

      "Sento che mio padre é vicino," Caitlin disse.

      Lei chiuse gli occhi, e desiderò ricevere un indizio.

      Proprio allora, un ragazzino che trasportava un'enorme pila di volantini, corse passando davanti a loro e mentre lo fece, gridò. "COMBATTIMENTO CANI CONTRO ORSO! Cinque penny! Da questa parte! COMBATTIMENTO CANI CONTRO ORSO! Cinque penny! Da questa parte!”

      Si avvicinò e poggiò un volantino sulla mano di Caitlin. Lei lo guardò, e vide scritto in lettere enormi “Combattimento Cani Contro Orso,” con una rozza immagine di uno stadio.

      Lei guardò Caleb, e lui guardò lei al contempo. Entrambi guardarono il ragazzino, e lui cominciò a sparire lungo la strada.

      “Combattimento di cani contro un orso?" Caitlin chiese. “Che cos'è?”

      “Ora ricordo,” Caitlin disse. “Era il grande sport dell'epoca. Mettono un orso in un cerchio, e lo legano ad un palo, e viene attaccato da cani selvatici. Si scommette su chi vince: l'orso o i cani .”

      "E' disgustoso," Caitlin esclamò.

      "L'indovinello,” lui disse. “‘Dall'altra parte del ponte, e Oltre l'Oltro. Pensi che potrebbe essere questo?”

      Insieme, si voltarono e seguirono il ragazzino, ora distante, ma che continuava ad urlare.

      Si recarono direttamente alla base del ponte e camminarono lungo il fiume, ora sull'altro lato del Tamigi, percorrendo una strada di nome "Clink Street." Quel lato del fiume, Caitlin notò, era molto diverso dall'altro. Era meno urbanizzato, meno popolato. C'erano anche meno case, ed erano più grezze, quel lato del fiume era più trascurato. C'erano certamente molti meno negozi, e le folle erano meno fitte.

      Presto si ritrovarono davanti ad un'altra struttura, e Caitlin poteva affermare, dalle sbarre alle finestre e alle guardie posizionate all'esterno, che si trattava di una prigione.

      Clink Street, Caitlin rifletté. Nome appropriato.

      Si trattava di un enorme edificio esteso, e appena ci passarono davanti, Caitlin vide mani e volti spuntare fuori dalle sbarre, guardandola mentre camminava. Centinaia di prigionieri erano rinchiusi lì, e la guardavano in modo lascivo, urlando frasi sconce mentre loro passavano.

      Ruth ringhiò, e Caleb si fece più vicino.

      Proseguirono, passando per una strada con un'insegna su cui si leggeva “Luogo dell'Uomo Morto.” Caitlin guardò alla sua destra, e vide un altro patibolo, su cui stava per avvenire un'altra esecuzione. Un prigioniero tremante stava su una piattaforma, bendato, col cappio intorno al collo.

      Caitlin fu così distratta da quel triste spettacolo da perdere quasi di vista il ragazzino, quando sentì la mano di Caleb afferrarla e guidarla oltre, in Clink Street.

      Mentre proseguivano, Caitlin sentì improvvisamente un urlo distante e poi un ruggito. Vide il ragazzino a distanza, mentre svoltava un angolo e sentì elevarsi un altro grido. Poi, fu sorpresa a sentire la terra scuotersi sotto di lei. Non si sentiva così sin da quando era stata al Colosseo. Pensò che doveva esserci una sorta di enorme stadio proprio dietro la curva.

      Appena svoltato l'angolo, rimase paralizzata da quello che le si parò davanti. Si trattava di un'enorme struttura circolare, che assomigliava ad un Colosseo in miniatura. Era alto svariati piani, e ovunque c'erano porte ad arco che conducevano al suo interno. Lei sentì le urla, chiaramente provenienti da dietro le sue mura.

      Davanti all'edificio, erano radunate centinaia di persone: alcune erano tra le più trasandate su cui lei avesse mai posato gli occhi. Altri erano a malapena vestiti, molti esponevano il ventre e non erano rasati e non si erano nemmeno lavati. Cani selvatici vagavano in mezzo a loro, e Ruth ringhiò; i peli le si rizzarono, dimostrando chiaramente quanto fosse agitata.

      I venditori spingevano i carri nel fango, molti vendevano pinte di gin. Dagli sguardi della folla, sembrava che molta gente fosse interessata. Le persone nella folla si spingevano brutalmente, e la maggior parte sembrava ubriaca. Si elevò un altro ringhio, e Caitlin guardò verso l'alto e vide l'insegna appesa sopra lo stadio, che recitava “Combattimento di Cani Contro Orso.”

      Provò una fitta allo stomaco. Quella società era davvero così crudele?

      Il piccolo stadio sembrava far parte di un complesso. Lì, a distanza, si innalzava un altro stadio, con un'enorme insegna su cui era scritto “Combattimento di Cani Contro Toro.” E lì, lateralmente rispetto alle prime due, c'era un'altra struttura circolare—sebbene quest'ultima sembrasse diversa dalle altre: era più distinta.

      "Venite ad assistere alla nuova opera di Will Shakespeare al nuovo Globe Theatre!" urlò un ragazzo che passava di lì, tenendo in mano una pila di volantini. Si diresse dritto verso Caitlin, mettendo un volantino tra le sue mani. Lei lo guardò e lo lesse: “la nuova opera di William Shakespeare: La Tragedia di Romeo e Giulietta.”

      "Verrete, Signorina?” il ragazzo le chiese. “E' la sua nuova tragedia, e verrà rappresentata per la prima volta in questo nuovo teatro: il Globe.”

      Caitlin guardò un volantino, provando un'ondata di eccitazione. Poteva essere reale? Stava accadendo davvero?

      “Dove si trova?” lei chiese.

      Il ragazzo rise sommessamente. Si voltò e indicò la direzione. “Perché, é proprio laggiù, Signorina.”

      Caitlin guardò verso la direzione indicata dal ragazzo, e vide un'edificio circolare a distanza, con pareti di stucco bianco e un rivestimento Tudor di legno. Il Globe di Shakespeare. Era incredibile. Era davvero lì.

      Di fronte al teatro, erano radunate migliaia di persone, che entravano da tutte le direzioni. E la folla era proprio della stessa tipologia di quella che entrava ad assistere al combattimento di cani contro il toro e al combattimento dei cani contro l'orso. Questo la sorprese. Aveva sempre immaginato che chi andasse ad assistere alle opere teatrali di Shakespeare fosse più civilizzato, più sofisticato. Non aveva mai davvero considerato che si trattasse d'intrattenimento per le masse—e il tipo più rozzo di masse. Sembrava essere la tipologia adatta ad assistere al combattimento di cani contro l'orso.

      Sì, le sarebbe piaciuto tantissimo assistere alla nuova opera di Shakespeare, andare al Globe. Ma era determinata a portare prima a termine la sua missione, a risolvere l'indovinello.

      Si udì un altro ruggito provenire dallo stadio