Il Giuramento. Джек Марс

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Название Il Giuramento
Автор произведения Джек Марс
Жанр Современные детективы
Серия Un Thriller Della Serie di Luke Stone
Издательство Современные детективы
Год выпуска 0
isbn 9781640293601



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      Jack Mars è l’autore della serie thriller best-seller di LUKE STONE, che include i thriller di suspense A OGNI COSTO (libro #1), IL GIURAMENTO (libro #2), SALA OPERATIVA (libro #3), CONTRO OGNI NEMICO (libro #4), OPERAZIONE PRESIDENTE (libro #5), e IL NOSTRO SACRO ONORE (libro #6).

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      Copyright © 2016 di Jack Mars. Tutti i diritti riservati. Salvo per quanto permesso dalla legge degli Stati Uniti U.S. Copyright Act del 1976, è vietato riprodurre, distribuire, diffondere e archiviare in qualsiasi database o sistema di reperimento dati questa pubblicazione in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, senza il permesso dell’autore. Questo e-book è disponibile solo per fruizione personale. Questo e-book non può essere rivenduto né donato ad altri. Se vuole condividerlo con altre persone, è pregato di aggiungerne un’ulteriore copia per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo e-book senza aver provveduto all’acquisto, o se l’acquisto non è stato effettuato per suo uso personale, è pregato di restituirlo e acquistare la sua copia. La ringraziamo del rispetto che dimostra nei confronti del duro lavoro dell’autore. Questa storia è opera di finzione. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo romanzesco. Ogni riferimento a persone reali, in vita o meno, è una coincidenza. Immagine di copertina Copyright STILLFX, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.

      I LIBRI DI JACK MARS

      I THRILLER DELLA SERIE DI LUKE STONE

      A OGNI COSTO (Libro #1)

      IL GIURAMENTO (Libro #2)

      SALA OPERATIVA (Libro #3)

      CONTRO OGNI NEMICO (Libro #4)

      OPERAZIONE PRESIDENTE (Libro #5)

      IL NOSTRO SACRO ONORE (Libro #6)

      CAPITOLO UNO

      6 giugno

      15:47

      Dewey Beach, Delaware

      Gli tremava tutto il corpo. Luke Stone si guardò la mano destra, la mano con cui teneva la pistola. La osservò scuotersi, posata sulla coscia. Non riusciva a fermarla.

      Aveva la nausea; stava abbastanza male da vomitare. Il sole si spostava a ovest, e la sua lucentezza lo stordiva.

      Mancavano tredici minuti.

      Si trovava sul sedile del conducente di un SUV Mercedes classe M nero, a fissare in fondo all’isolato la casa dove forse si trovava la sua famiglia. Rebecca, sua moglie, e Gunner, suo figlio. La sua mente voleva richiamare delle loro immagini, ma lui non lo avrebbe permesso. Potevano trovarsi da un’altra parte. Potevano essere morti. I loro corpi potevano essere incatenati a blocchi di cemento con delle pesanti catene per ancore, a decomporsi sul fondo della baia di Chesapeake. Per un secondo vide i capelli di Rebecca muoversi come alghe, avanti e indietro con la corrente, nelle profondità marine.

      Scosse la testa per schiarirsi le idee.

      Becca e Gunner erano stati rapiti la notte precedente da degli agenti al soldo degli uomini che avevano fatto cadere il governo degli Stati Uniti. Era stato un colpo di Stato, i cui pianificatori avevano preso la famiglia di Stone come merce di scambio, sperando di dissuaderlo dal rovesciare il nuovo governo in carica.

      Non aveva funzionato.

      “Il posto è questo,” disse Ed Newsam.

      “Davvero?” disse Stone. Guardò il suo partner, seduto sul sedile del passeggero. “Lo sai?”

      Ed Newsam era grosso, nero e pieno di muscoli. Sembrava un difensore della National Football League. Non aveva neanche un briciolo di dolcezza. Portava una barba cortissima e i capelli a spazzola. Le grandi braccia erano scure di tatuaggi.

      Ed aveva ucciso sei uomini, il giorno prima. Gli avevano sparato con un mitra. L’aveva salvato il giubbotto protettivo, ma una pallottola vagante l’aveva colpito al bacino. Gliel’aveva rotto. La sedia a rotelle di Ed era nel bagagliaio della macchina. Né Ed né Luke dormivano da due giorni.

      Ed osservò il tablet che teneva in mano. Si strinse nelle spalle.

      “La casa è sicuramente questa. Che loro ci siano o no, non lo so. Immagino che lo scopriremo presto.”

      Era una vecchia casetta da spiaggia con tre camere da letto, un po’ sconclusionata, a tre isolati dall’oceano Atlantico. Dava sulla baia e aveva un piccolo molo. Ci si poteva mettere una barca da trenta piedi lì dietro, percorrere a piedi i tre metri del molo, salire i pochi gradini ed entrare nella casa. La notte era un buon momento per farlo.

      La CIA usava da decine di anni il posto come rifugio. In estate Dewey Beach era così piena di turisti e festaioli in età da college che le spie avrebbero potuto nasconderci Osama bin Laden senza che se ne accorgesse nessuno.

      “Quando cominciano, ci vogliono fuori,” disse Ed. “Non abbiamo nemmeno un incarico. Lo sai, vero?”

      Luke annuì. “Lo so.”

      L’FBI era l’agenzia leader per quel blitz, insieme alla SWAT della polizia di Stato del Delaware che era venuta da Wilmington. Si erano riuniti silenziosamente nel quartiere nell’ultima ora.

      Luke aveva visto svolgersi azioni del genere un centinaio di volte. C’era un furgone della Verizon FIOS parcheggiato in fondo all’isolato. Doveva essere l’FBI. C’era un peschereccio ancorato a un centinaio di metri dalla baia. Ancora i federali. Tra pochi minuti, alle sedici, la barca sarebbe andata rapida al molo del rifugio.

      Nello stesso istante, un furgone corazzato della SWAT avrebbe risalito rombando la strada. Un altro avrebbe risalito la strada un isolato più in là, nel caso in cui qualcuno cercasse di fuggire per i cortili sul retro. Avrebbero colpito duro e velocemente, e non avrebbero lasciato alcuno spazio di manovra.

      Luke e Ed non erano stati invitati. Perché avrebbero dovuto? I poliziotti e i federali avevano deciso di gestire le cose secondo le regole. Le regole dicevano che Luke non era obiettivo. C’era la sua famiglia là dentro. Se fosse entrato, avrebbe perso la testa. Avrebbe messo a rischio se stesso, la sua famiglia, gli altri agenti e l’intera operazione. Non avrebbe neanche dovuto trovarsi in strada, in quel momento. Non avrebbe dovuto essere nelle vicinanze. Era questo che dicevano le regole.

      Ma Luke sapeva che razza di persone ci fossero là dentro. Probabilmente le conosceva meglio dell’FBI o della SWAT. Erano disperati, adesso. Avevano fatto di tutto per il colpo di Stato, e la trama era fallita. Andavano dritti verso accuse di tradimento, rapimento e omicidio. Erano morte trecento persone nell’attentato, tra cui il presidente degli Stati Uniti, e ancora le vittime si contavano. La Casa Bianca era andata distrutta. Era radioattiva. Potevano volerci anni prima che venisse ricostruita.

      Luke la scorsa notte e quella mattina aveva visto la nuova presidente – che non era dell’umore di dispensare grazie. La legge era scritta a chiare lettere sui testi: il tradimento era punibile con la morte. Impiccagione. Plotone d’esecuzione. Il Paese avrebbe potuto fare alla vecchia maniera per un po’, nel qual caso gli uomini come quelli che si trovavano in quella casa ne avrebbero pagato il prezzo.

      Ciononostante, non si sarebbero fatti prendere dal panico. Non erano criminali comuni. Erano persone altamente qualificate e addestrate, uomini che avevano visto il combattimento, e che avevano vinto contro ogni previsione. Arrendersi era una parola che non faceva parte del loro vocabolario. Erano molto, molto intelligenti, e sarebbe stato difficile rimuoverli. Un prevedibile raid della SWAT non sarebbe stato sufficiente.

      Se lì dentro ci fossero stati la moglie e il figlio di Luke, e se gli uomini fossero riusciti a rispondere al primo attacco… Luke si rifiutò di pensarci.

      Non era un’opzione praticabile.

      “Che cosa hai intenzione di fare?” chiese Ed.

      Luke fissò il cielo azzurro fuori dal finestrino. “Che cosa faresti, se fossi al posto mio?”

      Ed non